Mongolia a cavallo sulle tracce di Gengis Khan

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La Mongolia è un antico impero di ghiaccio, di sabbia e di foreste, rimasto come sospeso nel tempo. L’asprezza del suo territorio ha in parte isolato il paese che è sopravvissuto allo scorrere dei secoli nella propria diversità nomade e selvaggia. Non è una destinazione “facile” per un viaggio, tra la rigidità degli inverni, la difficoltà dei trasporti, i deserti e le montagne, ma proprio per questo il Paese è rimasta escluso dal turismo di massa e consente a chi si inoltre nelle sue terre emozioni e avventure senza pari. Una chiave per entrare in contatto con l’antico impero di Gengis Khan (raccontato dal film Mongol di Sergei Bodrov) è proprio la cultura nomade. Questo aspetto è talmente forte nell’identità nazionale che persino la capitale del Paese, Ulaanbaatar, ha cambiato posizione 29 volte prima di assestarsi nella sua posizione attuale.

Ulaanbaatar
Proprio da Ulaanbaatar parte un itinerario che permette di conoscere dall’interno la vita dei pastori nomadi tra carovane nel deserto dei Gobi, cavalcate nella steppa, cura degli animali e notti nelle tende tradizionali in uno ger camp. Diversi operatori propongono viaggi di questo tipo con livelli di servizio variabili (prezzi a partire da circa 2.000 euro per 15 giorni, www.mongoliatourism.gov.mn/travel-planning/ger-camps). Esistono infatti anche ger camp di lusso come lo Hoyor Zagal Tourist Camp sulla montagna di Unegt Tshohio (a 270 chilometri dalla capitale) o il Terelj Lodge Tourist Camp, immerso in un parco naturale.
Ad Ulaanbaatar, uno dei principali punti di interesse è il museo nazionale di storia mongola che espone testimoniaze risalenti anche all’età della pietra. La città non offre molto da visitare, ma i suoi dintorni sono ricchi di attrattive naturalistiche e storico-culturali come il lago Khokh, dove Gengis Khan è stato incoronato nel 1189.

Le passeggiate a cavallo
Dal lago una passeggiata, che può essere percorsa anche a cavallo in piccole carovane guidate da pastori mongoli, porta a conoscere gli accampamenti dove i nomadi vivono ancora oggi per visitare le loro case e vedere gli allevamenti di cavalli. Per la notte si può alloggiare in uno ger camp riservato ai turisti. Da qui si può visitare il monastero buddista di Bereeven (risalente al 17.mo secolo), circondato da una corona di 13 montagne oppure percorrere il fiume Jargalant, punteggiato di accampamenti tradizionali, fino ad arrivare alle rovine di Uglugch, antica residenza di Gengis Khan.
Da non perdere è poi il parco nazionale di Terelj National Park con le sue formazioni di roccia a forma di animali. Infine, sulla via per il deserto del Gobi (http://gobidesert.org/), merita una visita il villaggio di Ongi, ai margini delle dune, che in passato è stato sede di importanti monasteri. Da qui partono le escursioni nel deserto, dove ci si può avventurare sul dorso di cammello oppure in fuoristrada.