Turismo e squali: quasi un film Steven Spielberg

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Avvistamenti di squali bianchi in ogni angolo della Terra, come da routine anche se i media sembrano soprattutto mettere l’accento sugli attacchi mortali del più vorace predatore dei mari. Perfino qui in Italia a Capraia, nelle isole Seychelles, dove un turista è morto è in Russia dove un nuotatore è stato attaccato ma vivo.

Se in Toscana non sono stati registrati attacchi da parte dello squalo bianco lungo quasi 5 metri, è andata diversamente alle Seychelles dove c’era già stato due settimane fa un attacco mortale e che negli ultimi giorni è successo di nuovo nella spiaggia di Anse Lazio dell’isola di Praslin, alla profondità irrisoria di circa un metro e mezzo. Ma è allarme anche in Russia, che per la prima volta si trova ad affrontare l’emergenza.

In questi giorni la Commissione per la prevenzione delle emergenze di Primorye, la regione di Vladivostok ha fatto sapere, tramite l’agenzia di stampa Interfax di aver organizzato una sala operativa per dare la caccia allo squalo bianco che ha attaccato due persone, un uomo di 25 anni che ha perso le braccia vicino Vityaz a circa duecento chilometri da Vladivostok e un adolescente attaccato poco lontano vicino all’isola di Jeltukhina e ferito gravemente a una gamba. Tutte le imbarcazioni disponibili sono state inviate in mare per intercettare lo squalo, mentre le municipalità costiere hanno imposto un divieto di balneazione.

Gli attacchi in Russia ad opera di squali bianchi ha hanno lasciato un po’ interdetti gli esperti: mai si erano spinti così a Nord. Ma a settembre, con il raffreddamento repentino delle acque, lo squalo o il branco dovrebbero lasciare la zona. E’ comunque caccia grossa. E questo ha fatto andare su tutte le furie il direttore del Centro oceanografico Yuri Blinov

Se l’animale attacca l’uomo, va preso. Ma come possiamo dare la caccia specificamente allo squalo che ha attaccato l’uomo? Chi ci dirà che è esattamente quello squalo? Come rendere legittima questa caccia?