India 2011: un terremoto fa tremare l’area dell’Himalaya

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Abiti scintillanti e stoffe meravigliose, costruzioni millenarie e particolari e tradizioni curiose e interesanti rendono l’India, ogni anno, una meta sempre più amata dai turisti ma anche questo tratto di mondo è soggetto a catastrofi naturali, in primo luogo ai terremoti. A tal proposito, nelle scorse ore almeno una quarantina di morti è stata registrata a causa di un sisma di magnitudo 6.8 che ha colpito una grande area della catena himalayana compresa tra India, Nepal e Tibet.La terra ha tremato con due scosse, avvertite nettamente dalla popolazione di gran parte della zona settentrionale.

I media locali parlano di notizie poco confortanti, mettendo in risalto strutture, già pericolanti in gran parte, venute giù sull’ignara popolazione e di un’auto schiacciata da un crollo. Almeno un centinaio, poi, sarebbero i feriti, per non parlare delle persone intrappolate sotto le macerie che, purtroppo, adesso sono in numero imprecisato. Buona parte delle aree dello stato nord orientale indiano del Sikkim sono ancora isolate a causa di frane e il governo sta decidendo sul da farsi.

Il terremoto è avvenuto alle 18.10 ora locale, le 14.40 in Italia al confine tra India e Nepal e l’epicentro è stato localizzato 68 km a nord ovest di Gangtok, in India, 272 km a est della capitale nepalese Kathmandu. E’ stato danneggiato gravemente anche il palazzo dell’ambasciata inglese.L’epicentro è stato localizzato a 64 chilometri a nordovest di Gangtok, ad una profondità di almeno 10 chilometri e il terremoto è stato avvertito nettamente in una vasta regione dell’India settentrionale, compresa la capitale del West Bengala, Kolkata e in parte a New Delhi. Una notizia terribile che coglie impreparati non solo gli stessi indiani ma tantissimi viaggiatori che adorano il Paese per quello che offre e per la grande spiritualità che la pervade. Al momento purtroppo, le notizie sono solo frammentarie e imprecise e sicuramente nelle prossime ore ne sapremo di più anche sul numero dei feriti, attualmente almeno 100.