Indonesia: la bambina ritrovata sette anni dopo lo tsunami

di Redazione Commenta

 

Un terribile terremoto e poi da lontano un’onda, gigantesca e inaspettata, quindi il buio. Una quantità di morti esagerata e tanto dolore. Sette anni fa un altissimo tsunami distruggeva un paradiso incontaminato come l’Indonesia e il mondo piangeva un numero di vittime incredibile. Adesso, una notizia recentissima ha reso le feste natalizie del Paese meno tristi in ricordo di ciò che è accaduto. Si perchè se è vero che a volte ci sono dei miracoli che sono in grado di cambiare in un momento la realtà, immaginate lo stupore di una intera comunità che ha rivisto Meri detta  ‘Wati’, oggi 15enne, scomparsa e creduta morta proprio un lustro e mezzo fa.

La ragazza ha fatto capolino in una caffetteria a pochi passi dalla sua abitazione a Meulaboh. Dov’era finita? Subito dopo l’evento catastrofico è stata costretta a lavorare come mendicante. Ora è fuggita ed è tornata a casa. La piccola è di Sumatra ed è una delle vittime, seppure in modo diverso, di quel tragico Natale del 2004.

Il suo nome per esteso è Meri Yulanda detta ‘Wati’, oggi 15enne e si è fatta notare nel capoluogo di West Aceh. Non ricordava più nulla nemmeno della sua famiglia di origine se non il nome Ibrahim. L’hanno accompagnata da un uomo che ha questo nome e si è scoperto che era il nonno. Ben presto ha potuto riabbracciare la famiglia che non ha avuto dubbi sul suo conto anche perchè si fa notare per due segni particolari. Wati vanta due “voglie” una sul fianco e una sul collo e ha un neo sulla tempia. Ancora vivi i genitori che hanno detto di aver perso le loro tre figlie durante quello tsunami che ha fatto  230 mila morti in 12 Paesi del mondo. Come vivrà ora questa ragazza? Di certo porterà per sempre i segni di quello che ha vissuto, un trauma nel trauma, ma per fortuna la sua storia ha avuto un lieto fine.