Roma, paura per due pitoni liberi per strada

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Lo strano caso dei pitoni liberi per strada. Il fatto curioso è accaduto a Roma ed evidenzia quanto i collezionisti di animali o negozianti sbadati, in qualche caso, si lascino sfuggire delle creature pericolose per la quiete pubblica. Questa volta, però, non si conosce ancora la loro provenienza. E’ probabile che siano stati lasciati in zona da qualcuno che voleva farli entrare nel vicino punto vendita di animali esotici. Il problema è che all’alba la saracinesca era chiusa e la probabilità che passassero dalla grata dentro il negozio era remota. di  Il terrore, infatti, si è diffuso velocemente. Per la precisione in mattinata i serpenti sono stati notati in  via Ariano Irpino, nel quartiere periferico di Torpignattara. Non si erano allontanati troppo dal luogo di provenienza e si trovavano nei pressi di un negozio di animali esotici. Il primo è stato prontamente recuperato dai carabinieri, il secondo invece è più tosto ed è ancora libero, tra il terrore dei passanti.

Con queste belle temperature i due esemplari volevano forse scoprire meglio il fascino della Città Eterna, ma il cemento, il traffico e i residenti urlanti, devono aver fatto capire loro che non è proprio l’habitat adatto alla loro sopravvivenza. Ad allertare i carabinieri sono stati proprio coloro che si trovavano in zona che sono rimasti senza parole, di fronte a quello che all’inizio ritenevano essere quasi una visione. Quello catturato è certamente un pitone reale ed è stato controllato, anche per verificare il suo stato di salute, dopo essere stato preso dal  nucleo investigativo del servizio Cites centrale della forestale, impegnato in tutta la zona della Prenestina.

Le ipotesi sono tante, ma quasi certamente appartenevano a qualcuno che non potendosene prendere più cura, voleva farli avvicinare al negozio di animali, anche se il suo obiettivo non è andato in porto. Ha, invece, scatenato il panico e rischiato di mettere in pericolo qualche cittadino. Per tenere questi serpenti, del resto, sono necessarie delle certificazioni Cites, visto che sono protetti dalla Convenzione di Washington. Un impegno abbastanza serio, che non tutti si sentono purtroppo di mantenere, non rendendosi conto che dovevano valutare prima se erano in grado o meno di assumersi questa responsabilità.