Sport e avventura in Provenza, non solo lavanda

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Lavanda il vero simbolo della Provenza, anche se di colori, profumi e fiori ne vanta tantissimi. Una delle attività più richieste, soprattutto in primavera e autunno, è una rilassante passeggiata tra la vegetazione o, al contrario, una battuta di trekking tra le rocce. Per quest’ultima possibilità, occorre essere un minimo allenati. In ogni caso i consigli per scegliere l’abbigliamento giusto, sono sempre gli stessi.

Tanto per cominciare, in Provenza, portate dei vestiti comodi e multi-strato, soprattutto se non pensate di avere occasioni più eleganti, ma volete dedicarvi allo sport di fronte a panorami mozzafiato. Di sicuro vi servirà uno zainetto. Lo stesso che deve contenere acqua, cappello e scarpe sportive. Mai andare in giro comunque senza una giacca pesante a portata di mano, perché le montagne francesi sono solite fare uno “scherzetto”. La temperatura tende ad abbassarsi improvvisamente ed è meglio portare degli indumenti caldi ed impermeabili.

In una tasca aggiungete poi del paracetamolo e una aspirina. Potranno servirvi nel caso di un possibile mal di montagna. Non allontanatevi mai da soli, soprattutto se non siete troppo esperti della zona e abituati agli imprevisti ad alta quota. In zona, infatti, si possono trovare moltissime guide specializzate o, in alternativa ad una organizzazione sportiva.

In Provenza, i più coraggiosi scelgono un giro in mongolfiera. La partenza è da Gordes o da Roussillon e si possono scoprire scenari di una bellezza insospettabile, con una visione dal cielo. Notevoli per esempio le montagne del Luberon, ma anche i vigneti che coprono molte cittadine locali e i colori che cambiano regalano grandi suggestioni. Del resto, la natura variegata della zona si presta molto bene ai tour avventurosi e a numerose attività all’aperto. Come dimenticare, infine, i ben 33 porti attrezzati della Costa Azzurra, che rappresentano una piacevole alternative se, invece, si vuole trascorrere qualche ora a diretto contatto con l’acqua.

Photo Credit: Wikimedia Commons