Viaggio a Parigi: cosa vedere, cosa fare…come vivere un viaggio nella città più romantica

 Bienvenue à Paris,
la città più, amata, visitata, declamata. La città di chi ha l’anima artista, la città di chi ama l’Amore e di chi ama la Moda, la città che in ogni suo angolo ci racconta qualcosa di sé e della sua storia.
Parigi non è solo la capitale francese, Parigi è un mondo a se, è uno stile di vita, un sogno, un immaginario.
Ernest Hemingway, uno dei molti scrittori che amò Parigi, scrisse «Se sei abbastanza fortunato di aver vissuto a Parigi come un giovane uomo, allora per il resto della tua vita ovunque andrai, sarà con te, a Parigi è un continuo banchettare.»

Cosa vedere a Parigi

Parigi è una città che va visitata e rivisitata…va vissuta entrando in sintonia con ogni sua sfaccettatura.
Le cose da fare e da vedere sono veramente tante ma con l’aiuto di prodigiose mappe e dell’organizzatissima rete metropolitana si riescono a fare davvero miracoli
Visitare il Louvre è d’obbligo, altrettanto c’è da visitare la Torre Eiffel, il Centre Pompidou, Notre Dame, il Quartiere Latino, Montmartre, gli Champs Elysées, il Museo d’Orsay. Per gli amanti della moda ci sono negozi e atelier da perdere la testa, Parigi terra di Coco Chanel, Christian Dior, Jean-Paul Gaultier, Christian Lacroix, Emanuel Ungaro e tanti altri stilisti che ci offrono capi di prestigio che eccellono in qualità ed eleganza.

Brevivet catalogo 2009-2010: Viaggi culturali e di carattere religioso. Viaggi diversi ma che toccano l’anima!

 Ottobre 2009 – Brevivet presenta il nuovo catalogo autunno-inverno, valido fino al 31 marzo 2010, che racchiude al proprio interno gli itinerari classici, le novità e le iniziative messe a punto per il prossimo anno.
Per questa stagione sono molti i nuovi programmi studiati dall’operatore: “l’Oriente dei Balcani e dei monasteri ortodossi” viaggio, in aereo o pullman, che prevede la visita di Belgrado, del parco naturale di Fruska Gora con i monasteri ortodossi, di Sarajevo, di Kresevo con il monastero francescano e di Visoko con le piramidi; “Belgio Cattolico”, quattro giorni in aereo con visita dei santuari mariani di Halle e di Beauraing con tappa nelle Fiandre a Lovanio, Gand e Brugge (l’itinerario in pullmann dura 7 giorni e comprende Strasburgo e Basilea); “Cipro e Grecia”, un viaggio di 8 giorni in aereo attraverso i luoghi di Paolo, Barnaba e della comunità di Corinto. Per una meta classica come Israele, Brevivet propone due nuove soluzioni chiamate “Ritorno in Terra Santa” con le visite di Ebron e Mamre e “Giovani in Terra Santa” per far vivere l’intensa esperienza del pellegrinaggio anche alle nuove generazioni; quest’ultimo contempla percorsi a piedi e sistemazioni in alberghi di categoria inferiore a Nazareth e Betlemme e in bungalow che si trovano nei kibbutz di Tiberiade, il tutto per abbassare sensibilmente i costi di partecipazione e proporre un viaggio interessante e originale.

Mostra “La distanza da A ad A”, il 29 ottobre 2009 Francisco Ruiz de Infante all’ Accademia di Francia, Roma

 Giovedì 29 ottobre 2009 alle ore 18.00, l’ Accademia di Francia a Roma ospita un incontro con l’ artista basco Francisco Ruiz de Infante dedicato al rapporto tra immagine, spazio, corpo e suono, La distanza da A a A. Curato da Valentina Valentini, e in collaborazione con il dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo dell’ Università La Sapienza di Roma, l’ incontro si propone di ricostruire una serie di installazioni attraverso le immagini che le documentano, per rappresentare il percorso artistico di Ruiz De Infante dagli anni ’80 a oggi, un percorso in cui arti plastiche, architettura dello spazio, drammaturgia sonora e musicale, relazione con lo spettatore e media audiovisivi compongono una complessa stratificazione percettiva. Un pomeriggio dedicato alla videoarte, agli artisti che utilizzano il video come mezzo espressivo e alle opere che sperimentano i dispositivi specifici delle tecnologie elettroniche e digitali.

FRANCISCO RUIZ DA INFANTE
L’ artista Francisco Ruiz de Infante è nato a Vitoria-Gasteiz nei Paesi Baschi (Spagna) e vive in Francia, dove insegna all’ Accademia di Belle Arti di Strasburgo. Titolare di un master in Belle Arti all’ ENSBA di Parigi, Ruiz de Infante ha realizzato, dagli anni ’80 ad oggi, numerose esposizioni personali e installazioni in esposizioni collettive, ed è autore di diverse opere in video e Super 8 tra cui Les promenades nocturnes (Menzione speciale della giuria al Festival International de vidéo à Buenos Aires, 1996) e Les choses simples, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi in cataloghi, monografie e riviste d’ arte.

Mostra Sapori colti, dal 21 ottobre al 15 novembre 2009 al Complesso del Vittoriano, Roma

 Ieri, 20 ottobre 2009, presso il Salone Centrale del Complesso Monumentale del Vittoriano di Roma è stata inaugurata la mostra “Sapori Colti. Passaggi di cultura tra osterie, ristoranti e trattorie di Roma” promossa dalla Regione Lazio e a cura di Paolo Di Giannantonio e Alessandro Nicosia.

LA MOSTRA
La mostra “Sapori Colti. Passaggi di cultura tra osterie, ristoranti e trattorie di Roma”, ospitata dal 21 ottobre al 15 novembre 2009 presso il Complesso del Vittoriano, vuole raccontare Roma attraverso le tracce che personaggi illustri hanno lasciato in osterie, taverne e ristoranti della città.
L’ idea – dice Paolo di Giannantonio, curatore con Alessandro Nicosia della mostra – mi è venuta un po’ per volta, a cominciare dalla sera di una decina di fa, quando in una nota pizzeria chiesero a me – giornalista televisivo – di scrivere un pensiero a ricordo del mio passaggio, su una paletta di legno di quelle utilizzate, appunto, per servire le pizze a tavola. Mi chiesi come si erano comportati coloro che mi avevano preceduto. E andai a vedere. Anzi ad osservare: c’ erano anche pensieri e disegni gustosi, stimolanti, divertenti.
La mostra intende dunque capovolgere il comune approccio cibo/cultura: non si è voluto documentare ciò che rimane ed è trasferito del cibo e della convivialità nell’ arte, nella letteratura e nella cultura in genere, quanto piuttosto recuperare ciò che è rimasto di arte e cultura nelle sedi di tale convivialità.

Mostra Mar’ dei Guttavi Luigi Ontani il 26 e 27 ottobre 2009 in via Margutta, Roma

 Una strada, una tradizione, uno straordinario artista. Questi gli elementi che animano il progetto “mar’ DEI guttAvi. Luigi Ontani – Tableau vivant”, promosso dall’ Associazione Internazionale di via Margutta – presieduta da Laura Pepe – su concept di Rossella Meucci Reale, curato da Pier Gabriele Vangelli, con performance la cui regia è affidata a Valentina Moncada.

Un progetto condiviso dal MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, per sottolineare il ruolo che via Margutta ha da sempre nella scena storico-artistica della capitale e per promuovere la volontà del museo di dialogare attivamente con il territorio e i suoi protagonisti.

UN OMAGGIO A LUIGI ONTANI
“mar’ DEI guttAvi. Luigi Ontani – Tableau vivant” è un omaggio che l’ artista ha voluto dedicare alla strada che ne ospita lo studio, rievocando i tableaux vivants dei Carnevali romani di fine Ottocento in cui, in un grottesco ed eterogeneo danzare e sfilare, gli artisti animavano i saloni del Circolo Artistico Internazionale la notte del martedì grasso.

PROGRAMMA 26 OTTOBRE
Lunedì 26 ottobre 2009 alle ore 18.00, quattordici grandi maschere di cartapesta, ideate da Ontani, realizzate in collaborazione con Pietro Simonelli, e ispirate ad altrettanti artisti famosi che nel tempo hanno vissuto e lavorato a via Margutta, sfileranno in corteo a suon di musica per fermarsi su un tappeto di fiori nel cortile al numero civico 54, edificio che ospitava il vivace Circolo Artistico Internazionale.
Questi gli artisti scelti da Ontani: Nicolas Poussin, Luigi Valadier, Antonio Mancini, Filippo de Pisis, Gino Severini, Nino Franchina, Pablo Picasso, Peter Van Lear, Mariano Fortuny, Nino Costa, Sigmund Episcopo Lipinsky, Federico Fellini, Sibilla Aleramo, Giulio Aristide Sartorio e Giulio Turcato.

Mostra Con il legno e con l’ oro, dal 12 novembre all’ 8 dicembre 2009 al Campo San Stae, Venezia

 “Con il legno e con l’ oro. La Venezia artigiana degli intagliatori, battiloro e doratori” è la mostra in programma dal 12 novembre all’ 8 dicembre al Campo San Stae a Venezia. La mostra, voluta dall’ associazione El Felze, è dedicata alle arti degli intagliatori in legno e dei complementari marangoni da case, battiloro e doratori attivi a Venezia dal tardo Medioevo ai giorni nostri. Nella memoria di chi visita Venezia non rimangono solo le architetture, i dipinti e i paesaggi, ma anche la ricchezza dei soffitti e degli arredi di chiese, palazzi, scuole devozionali, le superfici lavorate delle gondole, lo splendore degli altari. In questi manufatti sono protagonisti due materiali: il legno e l’oro. Uno è il materiale pregiato e “terreno” al tempo stesso, da sempre lavorato dall’ uomo; l’ altro è il metallo prezioso per eccellenza, simbolo stesso del divino.

L’ ARTE DEL LEGNO A VENEZIA
A Venezia a occuparsi della lavorazione di legno e oro erano diverse professionalità. Gli intagliatori (intagiadori) creavano arredi sacri, statue, matrici per le incisioni, stampi per le fusioni e che decoravano mobili e gondole; i battioro creavano la magia delle sottilissime foglie d’ oro; i tiraoro “tiravano” il metallo fino a ottenere fili sottilissimi; i doratori (indoradori) applicavano questi semilavorati su arredi, imbarcazioni, sculture e piccoli oggetti.
Il mestiere richiedeva lunghi anni di apprendistato e imponeva di custodire gelosamente le tecniche.

Mostra Caravaggio restauro aperto fino al 31 gennaio 2010 alla Camera dei Deputati, Roma

 E’ un evento eccezionale quello proposto a Roma presso gli spazi della Camera dei deputati in via del Parlamento, fino al 31 gennaio 2010. “Caravaggio, restauro aperto” consente infatti di seguire giorno per giorno i lavori di conservazione che verranno eseguiti su una delle opere più suggestive ed intime di Caravaggio, l’ “Adorazione dei Pastori” del Museo Regionale di Messina.

IL RESTAURO DELL’ ADORAZIONE DEI PASTORI
L’ opera, collocata all’ interno del Punto Camera in via del Parlamento, sarà restaurata da Valeria Merlini e Daniela Storti ogni giorno sotto gli occhi del pubblico.
I lavori saranno diretti dal Dott. Gioacchino Barbera, Direttore del Museo Regionale di Messina e dall’ ISCR Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. L’ iniziativa è promossa dalla Camera dei deputati, e voluta dalla Regione Sicilia, sostenuta grazie al contributo di uno Sponsor unico, Fastweb, che offrirà inoltre la possibilità al pubblico di prenotare, attraverso il sito www.fastweb.it, una visita al “cantiere aperto” durante tutto il periodo di restauro. Sempre attraverso il sito si potrà essere aggiornati sull’ andamento dei lavori, seguire in tempo reale l’ elaborazione dei dati scientifici prodotti e trovare notizie ed informazioni sul dipinto, sulla sua storia e sul geniale artista che l’ ha eseguita.

Mostra Il tempo di Dio dal 16 al 31 ottobre 2009 alla Fondazione Rosmini, Domodossola

 Dal 16 al 31 Ottobre 2009 si terrà la Mostra di Icone “Il tempo di Dio. Quotidiano dell’ uomo” realizzata presso la Sala Esposizioni della Fondazione Antonio Rosmini in Via Canuto 12 a Domodossola, con inaugurazione Venerdì 16 Ottobre alle ore 17.30. La Mostra si inserisce nell’ ambito delle iniziative che a partire dal 2010 verranno dedicate ai 40 anni della Rivista di Storia & Cultura “Oscellana”.
L’ evento é organizzato dal Centro Internazionale di Documentazione Alpina e dalle Edizioni Terre Alte Oscellana, in collaborazione con la Regione Piemonte, l’ Associazione Italo-Slava e la Chiesa Russo-Ortodossa, Patriarcato di Mosca Parrocchia Sant’ Ambrogio di Milano.

LE ICONE DELLA RUSSIA CRISTIANA
Saranno esposte icone realizzate negli ultimi anni dalla Scuola Iconografica di Seriate, fraternità di iconografi sorta in seno al Centro “Russia Cristiana”. Le icone, nate da un lavoro comune simile a quello di una “brigata medievale”, sono divise in tre sezioni: La vita di Cristo, La Madre di Dio e Le croci.

LE ICONE DEL PATRIARCATO DI MOSCA
Ad esse si aggiunge un’ importante sezione con icone realizzate dal Laboratorio di Icone della Chiesa Russo-Ortodossa, Patriarcato di Mosca, Parrocchia di Sant’ Ambrogio a Milano.

Record di visite per il Museo Virtuale dell’ Iraq e mostra eredità dell’ impero romano in Giappone

 Record di oltre 120 mila visite per il Museo Virtuale dell’ Iraq, realizzato dal CNR. Il progetto esporta in tutto il mondo competenze e tecnologie per la fruizione del patrimonio culturale dell’ Iraq. Frutto di un’ intesa tra Ministero degli Affari Esteri e Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Museo virtuale è tra le più importanti iniziative di carattere culturale e diplomatico volte alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico di quel Paese.
L’ allestimento – spiega il Cnr – non si sovrappone a quello reale, ma si presenta come la sua proiezione comunicativa attraverso una selezione delle opere più significative dell’antica civiltà mesopotamica, incluse quelle custodite nei principali musei del mondo“.

Realizzato in italiano, inglese e arabo, il museo virtuale dell’ Iraq del Cnr consente quindi l’ accesso ad un ampio pubblico.

UN BOOM DI VISITE
E quello che colpisce è soprattutto la dimensione internazionale del successo di questo museo virtuale. “Sono state oltre 400.000 le pagine cliccate e oltre 120 mila i visitatori. Le pagine in inglese sono più visitate di quelle in italiano, con un rapporto di circa 2/3, 1/3” spiega Roberto de Mattei, vice Presidente del Cnr.

Nella classifica dei navigatori, gli Stati Uniti – riferisce de Mattei – si piazzano primi con oltre 35 mila accessi, battendo l’ Italia con 24 mila circa, seguono Brasile, Canada, Regno Unito, Porto Rico. Spiccano al settimo posto, gli Emirati Arabi che precedono quanto a visite, la Turchia, la Germania e la Svezia“.

Mostra “Roma. La pittura di un impero” fino al 17 gennaio 2010 alle Scuderie del Quirinale, Roma

 Polignoto, Parrasio, Zeusi, Apelle. Nomi di grandi maestri greci di livello così alto da essere paragonati ai grandi geni del Rinascimento italiano come Raffaello o Giotto, ma dei quali, purtroppo, si è preservato pochissimo nel corso dei secoli. Ora, per la prima volta, una mostra tenta di riportare in luce i fasti della pittura dell’ antica Roma. Organizzata sotto l’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica “Roma. La pittura di un impero”, alle Scuderie del Quirinale fino al 17 gennaio 2010, si propone di raccontare il ruolo centrale della pittura nella società civile romana, superiore anche a quello della scultura, sottolineandone l’ originalità nel tentativo di superare il concetto acquisito di una sua dipendenza passiva dall’ arte greca.

LE CENTO OPERE IN MOSTRA
Il senso di questa mostra – ha spiegato il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci – è far capire il perché i modelli di questa pittura, che riflettono una gloria per noi incognita, si sono tramandati in tutto l’ Impero. Nomi che forse superano quelli del grande Rinascimento italiano come Raffaello, Goya, Rembrandt e altri, e nonostante questo sono a noi sconosciuti”.
Cento opere che abbracciano un vasto periodo, dal 1° secolo a.c. al V° secolo d.c. tra cui grandi affreschi, ritratti su legno e su vetro, decorazioni e fregi provenienti dalle domus patrizie, dalle abitazioni e botteghe popolari dei più importanti siti archeologici e dai musei di tutto il mondo.Un mondo di inaspettata vivacità cromatica, dove prorompe il rosso pompeiano, il verde, l’ azzurro dei lapislazzuli, sfatando il luogo comune che identifica il ‘classico’ con la trasparenza dei marmi bianchi.