Quando si arriva per la prima volta a Marrakech capita che la prima cosa a scomparire, senza peraltro far sentire la mancanza di sé sia l’orientamento. Qualcosa di analogo deve essere accaduto, alcune decine di anni fa, ad una comunità di cicogne che oggi, indisturbate nidificano sulle Tombe dei Saaditi e si possono osservare dalla terrazza del ristorante Ni’Cigogne. Questi animali, dei quali ancora oggi si crede che siano auspicio di futura maternità, di consueto, nel loro tragitto di migrazione percorrono la cosiddetta rotta di Gibilterra per raggiungere i quartieri invernali africani, sorvolando il Marocco. Questa rotta porta le cicogne dall’Olanda, Francia, Svizzera, Germania, Spagna e Portogallo in Niger, Senegal, Nigeria, Mali, e Ciad. Ma a Marrakech, disorientate dalle luci e dai segnali acustici, molte cicogne si sono fermate. E i marocchini le hanno accolte costruendo per loro anche un rifugio per curare i volatili feriti, che oggi ospita una fondazione per la divulgazione delle arti marocchine) il Dar Bellarj (bellarj in arabo significa cicogna).