Guida di viaggio alle Isole Cook: un paradiso tutto da esplorare

 Sottili banchi corallini e atolli remoti, spiagge di sabbia bianca e verdi monti vulcanici, un ritmo di vita tranquillo e una popolazione cordiale: che cosa si può volere di più? Queste isole sono l’ideale per fare escursioni a piedi, praticare lo snorkelling, esplorare le grotte oppure semplicemente oziare sulla spiaggia. Raggiungete una delle isole esterne e sperate che l’imbarcazione non torni più a prendervi.

15 isole disperse in una superficie pari a 6 volte quella dell’Italia, l’arcipelago delle Isole Cook vale davvero la pena di essere visitato, nonostante sia uno dei posti più remoti da visitare per chi viaggia partendo dal nostro paese.

Aitutaki, Atiu Mangaia, Manihiki, Manuae, Mauke, Mitiaro, Palmerston, Tongareva, Pukapuka, Rakahanga, Rarotonga, Suwarrow, questi sono i nomi della serie di atolli e isole che furono il rifugio dei famosi ammutinati del Bounty, circa due secoli e mezzo fa.
Oltre che la bellezza del mare, qui davvero strepitoso, la vacanza scopre il sorriso e l’ospitalità polinesiana e la cultura dei Maori con le loro danze vivaci e sensuali.

Attrattive:
Con il suo territorio montagnoso e ricoperto da una fitta vegetazione, circondata poi da una splendida barriera corallina, Rarotonga ha spiagge di soffice sabbia bianca adorne di palme da cocco, ed è bagnata da acque di color turchese. Raratonga è perfettamente attrezzata per accogliere i turisti, ma se siete in cerca di qualcosa di più ‘selvaggio’ potete provare a visitare le isole meridionali. Aitutaki è forse una delle isole più belle del Pacifico. Non dimenticate, però, le altre isole, meno famose ma ugualmente belle. Se si aggiunge l’ospitalità degli abitanti, è facile capire perché la voglia di andare non tarderà a farsi sentire!

La difesa è gestita dalla Nuova Zelanda, con obbligo di consultazione e su richiesta del governo locale. La politica estera è condotta indipendentemente, soprattutto dopo l’adozione di una politica isolazionistica e non allineata da parte della Nuova Zelanda a partire dagli anni ’80.

Natale nella contea di Meath, itinerario in Irlanda tra castelli e whiskey

 L’Irlanda non e’ solo Dublino, Cork o Gallway. A pochi chilometri dalla capitale infatti, a non piu’ di un’ora di macchina sulle poco trafficate autostrade irlandesi, e’ possibile godersi un viaggio in mezzo alla verdissima campagna della Contea di Meath, che tra dimore di lusso, castelli e whiskey, puo’ essere una meta ideale per un ponte di 3-4 giorni, durante le festività natalizie. Il tour puo’ partire dal castello di Slane, luogo ricco di storia che dista solo mezz’ora dall’aeroporto di Dublino, e che dal 1701 appartiene alla famiglia dei lord Conyngham, che ancora vi abitano, anche se in una delle residenze presenti nel parco del castello. Circondato da 1500 acri di terreno, Slane Castle da tempo infatti puo’ essere affittato per banchetti, cerimonie e matrimoni e da trent’anni ospita d’estate, per volere di lord Henry, concerti rock che attirano ogni anno 80mila fan. Sotto la spianata del castello, hanno suonato e si sono esibiti gli U2 (che qui hanno anche registrato parte del loro quarto album, ‘Unforgettable fire’), i Queen, i Rolling Stone, Bruce Springsteen, David Bowie, Rem, Neil Young, Madonna, e tanti altri ancora.

Le tradizioni europee del Natale – Seconda parte

 Secondo una tradizione che dura dal Medioevo si passa poi al lutfisk, baccalà macerato per una settimana in acqua e soda e condito con panna, besciamella o burro fuso. Tutte le portate, anche quelle del pranzo natalizio, sono accompagnate dal vörtbröd, pane dolce preparato con mosto di malto. La cena termina con i pepparkakor, biscottini speziati con zenzero, cannella, cardamomo e chiodi di garofano, a forma di cuore, abete o maialino; e il dessert tradizionale, un budino di riso con latte e cannella, che nasconde secondo un’antica usanza una mandorla portafortuna. E’ lo stesso dessert che chiude il pranzo di Natale in Norvegia (www.visitnorway.it), dove le portate principali sono a base di pinnekjøtt, agnello affumicato e stufato. Anche qui c’è l’abitudine di mangiare carne di maiale, soprattutto salsicce e prosciutto marinato e bollito con salsa di mirtilli rossi, e il classico baccalà.

Puglia, il Natale in masseria – Terza parte

 Fuori Putignano sorgono le grotte di Castellana (www.grottedicastellana.it), il più scenografico, ricco e grande complesso speleologico italiano, scoperto nel 1938. In questo periodo è possibile visitarle (sono chiuse solo il 25 dicembre e il primo gennaio) senza le lunghe code del periodo estivo, godendosi con calma la scoperta. Si scende una scalinata fino all’enorme grotta Grave, al cui centro si ergono i Ciclopi, colossali stalagmiti, e si raggiunge la caverna del Precipizio o, con un percorso più lungo, la grotta Bianca. Nei dintorni, per una sosta di qualità tra gli ulivi si può scegliere, in località Conversano, la Casina dei Preti (www.casinadeipreti.it), deliziosa e tranquilla dimora in rosso pompeiano con giardino all’italiana, pergolato e frutteto. Oppure il Resort Montepaolo (www.montepaolo.it), dimora di charme del Cinquecento, che offre ospitalità nella casa di campagna o nella torre adiacente – la Torre del Brigante, bene di interesse storico-architettonico – e piatti tipici regionali a menu fisso nel ristorante dell’agriturismo.

Settimana bianca in Transilvania, tra borghi e castelli innevati

 Tra le nevi nella misteriosa Transilvania, la terra del Conte Dracula, sciando tra le piste dei Carpazi, alla scoperta di piccoli borghi e castelli charmant. Qui si mescolano leggende e mistero. La meta più nota è Poiana Brasov, a pochi chilometri in direzione sud-ovest dalla graziosa città di Brasov. Tra le stazioni sciistiche più attrezzate della Romania, è una località creata ad hoc per ospitare le attività sportive. Qui le giornate trascorrono fra gare di sci, pattinaggio sul ghiaccio, corse sullo slittino, passeggiate in slitte trainate da cavalli, nuotate in piscina, saune e trattamenti di bellezza, mentre la vita après-ski si prolunga fino alle ore piccole in ristoranti, bar, discoteche e club. Agriturismi e alberghi in stile chalet, case e ville in affitto sono immersi nel bosco ai piedi delle funivie che portano alle piste, lunghe fino a quattro chilometri e mezz.. Da non perdere la risalita in telegondola, una struttura inaugurata nel 2005 che può trasportare 2.200 persone ogni ora.

Guida di viaggio alle Isole figi:oltre 300 isole di paradiso tropicale

 Un angolo di mondo dove il blu del cielo, il verde di monti e foreste e il bianco delle spiagge si riflettono nel mare dalle mille sfumature
Le isole Figi (figiano: Viti; indostano: फ़िजी فِجی), note anche con la grafia Fiji, sono un arcipelago dell’Oceania che formano l’omonimo stato. Ufficialmente denominata Repubblica delle Isole Figi, è una nazione insulare nel sud dell’Oceano Pacifico ad est di Vanuatu, ad ovest di Tonga e a sud di Tuvalu. Il paese occupa un arcipelago di circa 322 isole, di cui 106 sono abitate permanentemente, oltre a 522 isolotti. Le due isole maggiori, Viti Levu e Vanua Levu contano circa l’87% della popolazione.

L’isola principale, Viti Levu, separata dall’altra grande isola di Wanua Levu da uno stretto braccio di mare, è il punto ideale per iniziare la scoperta delle meraviglie del luogo. La parte meridionale, una delle mete più ambite dai turisti, è zona ricca di vigneti e piantagioni di canna da zucchero, e termina con la celebre costa dei coralli ( Coral Coast ) e con le sue spiagge scure di origine vulcanica.
Al largo della costa orientale si apre la barriera corallina delle isole Mamanucas, uno splendido arcipelago di atolli incontaminati, circondati da acque tiepide e cristalline. Le isole principali, Torokiki, Matamanoa, Malolo sono attrezzate per permettere una meravigliosa vacanza di relax ed offrono, agli amanti degli sport acquatici la possibilità di praticare vela, windsurf e le sbalorditive immersioni all’interno della barriera corallina.
A nord delle Mamanucas si trova l’arcipelago delle isole Yasawa, più piccolo del precedente ma dotato di uguali attrattive turistiche e naturalistiche

La maggioranza degli abitanti vive sulle due isole più grandi. La popolazione è suddivisa tra gli indofijani, arrivati quando l’arcipelago era ancora una colonia britannica, e fijani-indigeni, che dal 1987 guidano il governo. Zucchero e copra sono i prodotti più importanti di un agricoltura diversificata mentre lo sfruttamento delle foreste ha un ruolo economico crescente. Un buon potenziale economico è rappresentato dai giacimenti minerari e dall’industria idroelettrica, mentre il clima e la posizione sulle rotte aeree dell’Oceano Pacifico favoriscono il turismo che qui trova splendide isole coralline circondate da finissima sabbia bianca e fondali di rara bellezza.

Le più turistiche sono le 16 isole del Gruppo Yasawa, probabilmente le più belle isole tropicali del pianeta, famose per le lagune, che emergono nel Mare di Blight (dal nome del capitano di vascello, William Blight, reso celebre dall’ammutinamento del Bounty). La più grande del gruppo è Waya. Qui le spiagge e le lagune sono lambite da un mare cristallino, le baie sono immacolate e profonde, ricche di reef e sono meta ineguagliabile per gli amanti dell’immersione.
Tra le escursioni da non perdere c’è quella alla Ghost Hill, la collina fantasma, un’enorme roccia che nasconde numerose caverne. E poi, la Likuliku Bay, la baia del tramonto, una delle dieci spiagge più belle del mondo: con la bassa marea, infatti, spuntano meravigliosi coralli di ogni colore.

Per godere di una vista panoramica impagabile ci si deve recare a Tavewa. Dalla collina dell’isola si può osservare l’immenso arcipelago. Quello meglio conosciuto come Laguna Blu, set del celebre film. L’isola in cui fu ambientato è Turtle Island. Paradisiache sono anche le Isole Mamanuca. Protette dalla barriera corallina, sono il luogo ideale per chi ama fare snorkeling. Molti dei più lussuosi resort si trovano su queste 20 isole. Invece, gli hotel delle più famose catene sono sull’Isola di Denarau dove si trovano anche bellissimi campi da golf.
E’ chiamata ‘giardino delle Fiji’ l’Isola di Taveuni, a sud di Vanua Levu, ed è il paradiso dell’ecoturismo. Qui si può ammirare una verdeggiante foresta tropicale ed è sede del Bouma National Heritage Park. E’ famosa per un altro motivo: qui passa la cosiddetta International Date Line, una linea immaginaria a 180° di longitudine che, oltrepassata, fa sì che la data cambi.

Guida di viaggio a Salonicco:la seconda capitale greca

 Salonicco, secondo porto della Grecia, è un importante centro commerciale, sede di una prestigiosa università e di noti reperti e resti dell’antica Tessalonica.
Salonicco è chiamata dai greci la seconda capitale, poiché non solo è la città più estesa della Grecia dopo Atene, ma anche la capitale della Macedonia del Nord. È piacevolmente situata sul mare e ci sono molti posti interessanti che potete visitare sia nella città che nei dintorni. Salonicco è la città di provenienza di alcune tra le squadre di calcio greche più famose, come Paok, Aris e Heracles.

L’università di Salonicco è la seconda per estensione dopo Atene, quindi ospita molti studenti che vengono qui a studiare da tutta la Grecia. Ogni anno durante l’Expo di Salonicco si tengono il festival di musica greca ed il festival del cinema di Salonicco. La città ha molte industrie, la maggior parte situate nella zona di Sindos. Salonicco è un ottimo luogo dove passare un po’ di tempo durante tutto l’anno, e, anche se è una città grande, non è inquinata come Atene. C’è quasi sempre una fresca brezza che soffia dal mare. Facendo una passeggiata nel porto vedrete un bel panorama della città e del mare.

Punti d’ interesse da visitare
Platia Aristotelous: è il cuore della città di Salonicco, dove si trovano numerosi bar e caffè, luoghi di ritrovo della popolazione. Da qui, si raggiunge l’area pedonale odos Gounari che fu la strada trionfale della città, in quanto collegava il palazzo dell’imperatore al suo mausoleo.

Platia Dikastirion: è una vasta piazza a giardino, dove è situato il Bey Hamam, il bagno turco, rimasto in uso fino alla seconda metà del XX secolo, e ancora la Panagia Halkeon, è la chiesa, costruita in stile bizantino, che era chiamata Nostra signora dei fabbri, perché sorge nell’area dove una volta abitavano dei fabbri e dei ramai.

Agios Dimitrios: la moschea dei Turchi, che inizialmente fu eretta in onore di S. Demetrio, patrono della città. Di elevata importanza per il suo interno, di enormi proporzioni, ornato con numerosi e preziosissimi affreschi e mosaici.

Altre destinazioni a Salonicco: numerosi sono gli altri monumenti, edifici da visitare; impossibile non citare: la Dodeka Apostoli, è l’antica piccola chiesa dedicata ai Ss. Apostoli, che è situata nei pressi delle antiche mura; l’Ano Poli, il famoso quartiere della città, che dopo l’incendio scoppiato durante la prima guerra mondiale, riporta ancora oggi costruzioni originarie del tempo, ovviamente in stile turco; le Mura, sono le mura difensive che furono costruite già nel periodo ellenistico, che furono rimaneggiate dai turchi, che racchiudono l’Acropoli.

Che cosa vedere La fortezza medioevale in cima alla città è da visitare, da lassù inoltre si gode di una vista magnifica. La zona appena sotto la fortezza è la più vecchia della città ed è molto piacevole avventurarsi là intorno, tra le vie tortuose e le case piccole e graziose. Il musepo archeologico di Salonicco possiede interessanti manufatti antichi provenienti da diversi periodi storici. Naturalmente, ci sono molti altri musei oltre a quello, per esempio il museo della lotta macedone, il museo Etnologico, la galleria delle belle arti, il museo tecnico e la fiera internazionale del commercio. Ci sono inoltre scavi che mostrano reperti di epoche antiche fino al periodo bizantino e molte vecchie chiese. Agios Dimitrios è la chiesa principale di Salonicco, e questi è il patrono della città (un ufficiale romano greco morto nel quarto secolo). La torre bianca è un ricordo dell’occupazione turca, veniva usato come prigione. Nel porto c’è una statua di Alessandro il grande e sulla piazza di Aristotele c’è una statua del filosofo. Potete anche visitare i bagni romani ed il qurtiere romano, come pure l’arco di Galerius (Kamara) datato quarto secolo. Degna di una visita anche la zona dell’Expo di Salonicco dove è situata la torre della TV. Ci sono molto altre cose da vedere in questa città fantastica, ma ci sarebbe bisogno di uno spazio apposta per poterle enumerare tutte.

Salonicco (Thessaloniki), cosa vedere nella seconda città della Grecia
Come Atene sta a Roma, così Salonicco sta a Milano, così potrebbe recitare una banale equazione che cercasse di definire le caratteristiche principali del più importante centro commerciale della Grecia e la capitale della Macedonia, una delle 13 regioni della nazione ellenica.

Le tradizioni europee del Natale – Prima parte

 Da sempre il Natale si festeggia a tavola e quest’usanza sembra avere radici antichissime che risalgono addirittura all’epoca romana, quando si celebravano i Saturnali, feste in onore di Saturno, divinità dell’agricoltura e dell’abbondanza, per il solstizio d’inverno. All’epoca si preparavano grandi banchetti e si placava il dio Saturno che vagava per tutto l’inverno, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche, offrendogli del cibo affinché tornasse nell’aldilà. Oggi la tradizione vuole che alla vigilia e per il giorno di Natale si prepari una tavola imbandita a festa con il servizio buono di piatti, di posate e di cristalli, con la luce delle candele e con le migliori ricette tramandate di madre in figlia, diverse in ogni regione, in ogni città, persino in ogni vallata.

Puglia, il Natale in masseria – Seconda parte

 A Natale la regione pugliese si prepara a festeggiare con i mercatini e, secondo la ricca tradizione popolare, con i presepi più belli, allestiti nelle grotte e nei frantoi ipogei. Fra questi, è famoso quello vivente di Pezze di Greco (www.presepeviventepezzedigreco.it), a Fasano, messo in scena dal 18 dicembre in una lamia, una grotta, con oltre 300 figuranti della civiltà contadina. Rispetto all’estate il periodo natalizio ha ritmi diversi e altri aromi e sapori: a tavola arrivano i piatti delle feste, dai dolci della tradizione – cartellate al miele e al vincotto – ai piatti contadini che si preparano solo in inverno, come i cardi in brodo con polpettine, l’agnello in pignata con lampascioni (cipolle selvatiche) e carciofi. Sono ricette che affiancano nei menu più innovativi la rivisitazione di piatti come fave e cicorie o bocconcini di baccalà in tempura e riso bianco.

Guida di viaggio a Lapponia:L’originaria terra di Santa Klaus

 La Lapponia ha sempre incarnato il fascino del grande e freddo Nord Europa, con i suoi paesaggi incantanti ed illuminati dalla fioca luce invernale, i suoi laghi ghiacciati, le fitte foreste attraversate da gruppi di renne, le sue casette dai colori pastello, le sue colline dai declivi dolci chiamate tunturi. La natura incontaminata e selvaggia di questo territorio ha da sempre stregato i viaggiatori di ogni tipo, sia quelli che vanno cercando un’avventura estrema ai margini della terra, sia quelli che inseguono il sogno di un rapporto speciale con il mondo naturale, da vivere però in uno confortevole chalet dotato di sauna e di un bel caminetto scoppiettante.

Patria di Santa Klaus
La Lapponia, regione che coincide con la parte settentrionale della Finlandia ma che comprende anche parte della Svezia, della Norvegia e della Russia, è da sempre considerata la terra di Santa Klaus, il nostro Babbo Natale.
Secondo i normali stereotipi la Lapponia è la terra delle renne, di Babbo Natale e del sole di mezzanotte, ma ciò non rende giustizia ad una regione che supera in bellezza ogni descrizione. Qui, in cottages spartani, vengono a passare le vacanze i finlandesi di città, mentre i turisti stranieri si affollano soprattutto nei periodi del buio polare (in inverno) e della luce perenne (Giugno-Luglio). Quasi tutti passano per il capoluogo della regione, la piccola Rovaniemi, distrutta dai tedeschi alla fine della II guerra mondiale e ricostruita secondo i dettami urbanistici dell’onnipresente Alvar Aalto.

Punti di interesse
A Kiruna si trovano i più importanti parchi di tutta la regione ma anche il Museo Sami. Al suo interno è possibile conoscere la vita e la tradizione di questo antico popolo conosciuto anche come lappone
I Sami sono stati i primi abitanti della Lapponia ed ancora oggi allevano le renne. Da fine maggio a metà luglio a Kiruna è possibile ammirare il sole a mezzanotte mentre nei periodo invernali è il buio della notte a dettare legge.

Quasi tutti i viaggiatori che visitano la Lapponia passano per il piccolo paese di Rovaniemi, la capitale della regione. Distrutta dai tedeschi alla fine della II guerra mondiale, Rovaniemi è stata interamente ricostruita. Rovaniemi è considerata il centro migliore per partire con escursioni fino al circolo polare artico. Inoltre, qui si possono visitare i luoghi di Babbo Natale, compresa la sua fabbrica di giocattoli e fare Artic Safari in motoslitta in mezzo a boschi incantanti. Un’altre delle attività tipiche di queste zone è il dogsledding, cioè la corsa su slitta trainata da cani husky.

Saariselka è invece la città più a nord della Finlandia. Qui si può praticare lo sci sui tunturi di Iisakkipää e Kaunispää dove ci sono piste ed impianti di risalita perfettamente illuminati. Per osservare invece uno degli spettacoli più emozionanti che la natura ci offre, l’aurora boreale, ci vuole un po’ di fortuna. Un buon punto di osservazione può essere il monte Aptas (per informazioni www.campalta.net).

L’ultima tappa che non si può ignorare in un viaggio in Lapponia è il famosissimo Icehotel (l’Hotel di Ghiaccio) di Jukkasjärvi situato a 200 km dal Polo. Nella struttura, completamente di ghiaccio, di 5.500 metri quadrati, si può soggiornare in stanze in cui la temperatura è di – 5 gradi. Niente paura, si dorme avvolti in sacchi a pelo caldissimi e la mattina si viene svegliati con un succo di mirtillo rosso caldo.