Costa Concordia, ricerche bloccate e rischio ambientale: il mare è mosso

 

Torniamo con un aggiornamento in merito alla tragedia della Costa Concordia: le ricerche sono state al momento sospese a causa del maltempo e il rischio ambientale diventa sempre più concreto. Insomma, un lunedì nero, fatto di cattive notizie, mentre ancora si continuano a cercare i 17 dispersi. La nave ora piegata su di un lato e appoggiata ad uno scoglio si muove e rischia di scivolare in fondo, proprio per il peggioramento delle condizioni meteo. Sei vittime sono state accertate e si studia pure il metodo per rimuovere il natante che si trova in una riserva marina. Purtroppo però per tale operazione non sono previsti tempi brevi.

Giallo Costa Concordia: trovato il sesto cadavere, si cercano due donne

Una tragedia che, sembra chiaro ormai, si poteva evitare e il mare contro. Si perchè a rendere ancora più difficili le operazioni di soccorso ci stanno pensando le condizioni meteo in netto peggioramento che portano pericolose onde. La Costa Concordia, piegata su un lato e appoggiata ad una roccia, potrebbe quindi scivolare in fondo rischiando di uccidere eventuali superstiti, sempre che ce ne siano ancora e sempre che si trovino dei corpi a bordo. Di certo mancano 17 persone all’appello e in questa corsa contro il tempo, ogni ora è importante e affievolisce la speranza di permettere a quante più persone possibile di raccontare il terrore provato venerdì sera. Un viaggio è un sogno, quello su di un palazzo di lusso galleggiante, ancora di più, ma può improvvisamente trasformarsi in un incubo e in una beffa, se si accerteranno le reali responsabilità del capitano Francesco Schettino. Quest’ultimo, al momento fermato insieme al primo ufficiale per paura di inquinamento delle prove e pericolo di fuga, potrebbe aver compiuto una manovra sbagliata avvicinando la nave di proprietà di Costa Crociere, eccessivamente all’Isola del Giglio.

Costa Concordia: il bilancio dei morti sale a cinque

 

Una esperienza terribile che nessuno di noi, per fortuna osiamo dire, può capire, ma questo non vuol dire che non si può essere estremamente vicini con il cuore a quanti hanno vissuto la tragedia della Costa Concordia un paio di giorni fa. Il naufragio al largo dell’Isola del Giglio, al momento sembra essere frutto di una manovra azzardata e se questa notizia dovesse essere confermata la rabbia sarebbe ancora più grande. Intanto, non tutti potranno raccontare quello che è veramente successo, per alcuni il tempo si è fermato proprio su quel maledetto natante che sembrava essere segnato dalla sfortuna sin da quando all’inaugurazione la bottiglia di champagne non si ruppe e fu considerato un cattivo presagio. Questa lo ricordiamo è una pratica molto comune in mare, dove marinai e comandanti sono particolarmente superstiziosi. Fino a questa mattina erano in 3 i morti, due francesi e un peruviano membri dell’equipaggio. Ora sono in cinque.

Tragedia Costa Concordia: in questo caso i danni vanno richiesti entro dieci giorni

A poche ore dalla tragedia della Costa Concordia, la nave della Costa Crociere che venerdì sera si ha urtato uno scoglio imbarcando acqua e affondando interamente da un lato, l’Aduc ha ricordato come in situazioni di questo tipo sia ancora più importante far valere i propri diritti e farlo in fretta. Attualmente sono ancora in corso le operazioni di salvataggio di eventuali altre persone a bordo del natante e si cerca di recuperare quello che ancora si può portare via dall’interno ma i diritti economici dei turisti che sono stati protagonisti di questa tragedia sono importanti quanto quelli morali.

Isola del Giglio a rischio disastro ambientale?

Al momento la priorità è trovare le 70 persone che mancano all’appello e che potrebbero essersi allontanate dalle nave e capire i motivi che hanno portato Costa Concordia a urtare uno scoglio e a finire fuori dalle comuni rotte utilizzate dai giganti del mare di questo tipo. Tuttavia, c’è un problema molto insidioso che ora dopo ora si fa strada e che condannerebbe a morte forse per sempre le acque splendide dell’Isola del Giglio dove si trova il “palazzo galleggiante” ormai ripiegato su un fianco: il disastro ambientale. Si perchè nulla esclude fino a controlli ultimati che il carburante possa riversarsi in mare, causando un altro disastro dopo la tragedia di questa notte che ha causato la morte di 2 francesi e 1 peruviano e una quarantina di feriti, alcuni anche gravi.

Costa Concordia, una notte da dimenticare: incidente all’Isola del Giglio

Era partita da poco da Civitavecchia, precisamente alle 19 ed era diretta a Savona prima di iniziare un giro nel Mediterraneo, eppure mentre i passeggeri stavano cenando è accaduto quello che nessuno si aspettava. La nave, Costa Concordia, si è incagliata al largo dell’Isola del Giglio e ha cominciato ad imbarcare acqua scatenando il panico e urla e disperazione come se si trattasse del Titanic. Del resto, i passeggeri si sono trovati in piena serata su un natante non più stabile per la presenza di uno squarcio che poi è stato accertato essere lungo circa 60 metri. Difficile dire come mai sia potuto accadere un incidente del genere in acque più che conosciute, ma intanto al momento si contano 3 morti e 14 feriti e non si escludono dispersi. Si sa che a bordo c’erano 4229 e prima di essere messi in salvo in molti si sono ritrovati negli unici quattro ponti sicuri per una notte di puro terrore.

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