L’artigianato in Sicilia: cosa mettere in valigia durante una vacanza?

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Se vi trovate in vacanza in Sicilia, forse non dovrete comprare tutti i vostri souvenir. No, attenzione, non vi stiamo dicendo che dovrete rubarli, ma se avete almeno sentito parlare del cuore grande degli abitanti delle isole, in particolare proprio della Trinacria, non sarà affatto remota le possibilità che qualche cadeau vi sarà gentilmente offerto. Del resto le mani degli abitanti, soprattutto quelle dei più anziani, dimostrano una abilità fuori dal comune nel produrre elementi dell’artigianato più tradizionale, a cominciare dal ricamo fino all’intreccio di cestini e prodotti in vimini. L’intarsio del legno è ancora una peculiarità locale, mentre la produzione della ceramica è un must con caratteristiche diverse a seconda della città di provenienza.

Assolutamente unici poi sono i ricordini in pietra lavica che riempiono i negozietti della Sicilia orientale e lavorati con pazienza si mostrano perfetti pure per la realizzazioni di veri e propri mobili o complementi d’arredo. Non dimentichiamo la produzione di paesi come Piana degli Albanesi, che proprio a questo popolo è legata l’origine di chi vi risiede, dove si produce l’oreficeria più originale dell’isola. Qualche esempio? Cinture in argento con pietre preziose, orecchini in oro a forma di barchetta e icone bizantine lavorate con il sistema delle foglie d’oro. Stupendi i battipetto con cuori di corallo.

Caltagirone resta il centro più conosciuto ma non l’unico per la nascita di oggetti in ceramica superbi, ma buoni acquisti potrete farli anche a Santo Stefano di Camastra, Sciacca e Burgio. Il passatempo popolare di chi non è giovanissimo resta il ricamo e molto curiose sono le trappite. Parliamo di tappeti lavorati con strisce di stoffa colorata che si possono trovare nel trapanese. Belle le produzioni ottenute con le foglie di palma intrecciate dalle ceste alla  borse e in particolare, nella zona di Siracusa, potrete trovare la carta realizzata direttamente dalle foglie di papiro, come nell’antichità.