Capodanno 2009/2010 a Parigi, 29 dicembre/3 gennaio. Divertimento e Fascino a prezzi interessanti!


Qualche giorno fa vi ho racontato Parigi…con la sua storia, il suo fascino, la sua arte e il suo “inno” all’Amore!
Nel precedente articolo scrivevo: “…E’ possibile camminare tra le bancarelle o girare i mercatini, attraversare, sognando, la Senna o uscire dalle zone centrali e partire alla scoperta dell’altra faccia di Parigi.
A Parigi la vita è frenetica e pulsante durante tutto il giorno ma di notte assume un fascino interessante: i quartieri affollati fino a che spunta l’alba, i suoi locali tipici e le sue discoteche modaiole.
A Parigi si vive tutto il giorno e quando si è fiacchi ci si può rifugiare in un caffè o ci si può sedere su una panchina e pian pian, giorno dopo giorno si entra nella città, ci diventa sempre più familiare ed è proprio allora che ci si accorge che Parigi rimarrà sempre viva nell’anima di ogni suo visitatore…”

Allora la domanda è una sola: Perchè non farsi affascinare da Parigi e farci invadere l’anima nella notte che segna l’inizio del nuovo anno?

Possiamo aiutarti a vivere un capodanno magico senza dover spendere troppo:

Brevivet catalogo 2009-2010: Viaggi culturali e di carattere religioso. Viaggi diversi ma che toccano l’anima!

 Ottobre 2009 – Brevivet presenta il nuovo catalogo autunno-inverno, valido fino al 31 marzo 2010, che racchiude al proprio interno gli itinerari classici, le novità e le iniziative messe a punto per il prossimo anno.
Per questa stagione sono molti i nuovi programmi studiati dall’operatore: “l’Oriente dei Balcani e dei monasteri ortodossi” viaggio, in aereo o pullman, che prevede la visita di Belgrado, del parco naturale di Fruska Gora con i monasteri ortodossi, di Sarajevo, di Kresevo con il monastero francescano e di Visoko con le piramidi; “Belgio Cattolico”, quattro giorni in aereo con visita dei santuari mariani di Halle e di Beauraing con tappa nelle Fiandre a Lovanio, Gand e Brugge (l’itinerario in pullmann dura 7 giorni e comprende Strasburgo e Basilea); “Cipro e Grecia”, un viaggio di 8 giorni in aereo attraverso i luoghi di Paolo, Barnaba e della comunità di Corinto. Per una meta classica come Israele, Brevivet propone due nuove soluzioni chiamate “Ritorno in Terra Santa” con le visite di Ebron e Mamre e “Giovani in Terra Santa” per far vivere l’intensa esperienza del pellegrinaggio anche alle nuove generazioni; quest’ultimo contempla percorsi a piedi e sistemazioni in alberghi di categoria inferiore a Nazareth e Betlemme e in bungalow che si trovano nei kibbutz di Tiberiade, il tutto per abbassare sensibilmente i costi di partecipazione e proporre un viaggio interessante e originale.

Mostra “La distanza da A ad A”, il 29 ottobre 2009 Francisco Ruiz de Infante all’ Accademia di Francia, Roma

 Giovedì 29 ottobre 2009 alle ore 18.00, l’ Accademia di Francia a Roma ospita un incontro con l’ artista basco Francisco Ruiz de Infante dedicato al rapporto tra immagine, spazio, corpo e suono, La distanza da A a A. Curato da Valentina Valentini, e in collaborazione con il dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo dell’ Università La Sapienza di Roma, l’ incontro si propone di ricostruire una serie di installazioni attraverso le immagini che le documentano, per rappresentare il percorso artistico di Ruiz De Infante dagli anni ’80 a oggi, un percorso in cui arti plastiche, architettura dello spazio, drammaturgia sonora e musicale, relazione con lo spettatore e media audiovisivi compongono una complessa stratificazione percettiva. Un pomeriggio dedicato alla videoarte, agli artisti che utilizzano il video come mezzo espressivo e alle opere che sperimentano i dispositivi specifici delle tecnologie elettroniche e digitali.

FRANCISCO RUIZ DA INFANTE
L’ artista Francisco Ruiz de Infante è nato a Vitoria-Gasteiz nei Paesi Baschi (Spagna) e vive in Francia, dove insegna all’ Accademia di Belle Arti di Strasburgo. Titolare di un master in Belle Arti all’ ENSBA di Parigi, Ruiz de Infante ha realizzato, dagli anni ’80 ad oggi, numerose esposizioni personali e installazioni in esposizioni collettive, ed è autore di diverse opere in video e Super 8 tra cui Les promenades nocturnes (Menzione speciale della giuria al Festival International de vidéo à Buenos Aires, 1996) e Les choses simples, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi in cataloghi, monografie e riviste d’ arte.

L’ Uomo vitruviano di Leonardo in esposizione fino al 10 gennaio 2010 alle Gallerie dell’ Accademia, Venezia

 Dopo sette anni il disegno di Leonardo dell’ “Uomo Vitruviano” tornerà esposto, fino al 10 gennaio, alle Gallerie dell’ Accademia di Venezia, dove è conservato dal 1822. Si tratta di una occasione eccezionale. Infatti, il disegno ormai diventato famosissimo, non può rimanere permanentemente esposto in quanto la luce scolorirebbe l’ inchiostro e quindi lo perderemmo. Un documento che non appartiene né all’ arte né alla scienza ma che ormai è diventato una icona della civiltà occidentale. Rappresentato nelle sue diverse interpretazioni, in ogni tipo di oggetto, declinato in tutti i modi. Il foglio rappresenta uno studio sul corpo umano inserito nel cerchio e nel quadrato, figure geometriche perfette, secondo Platone. Dove il centro del cerchio coincide con l’ ombelico per indicare l’ origine spirituale dell’ uomo e quello del quadrato con i genitali, rappresentazione dell’ origine fisica.

L’ UOMO VITRUVIANO OGGI
Ma cosa può trasmettere oggi, questa opera? Si chiede il direttore generale del ministero per i Beni culturali, Roberto Cecchi, da giugno commissario dell’ area archeologica di Roma: “Rappresenta le certezze del mondo classico, ricorda che c’ è un ordine primordiale. Ma questi connotati non hanno più legami con la modernità che invece ha perso tutto questo. Però, se per il codice del Mibac la valorizzazione è rendere disponibile la conoscenza delle opere d’ arte, allora Leonardo lo realizza in pieno. Leonardo – riflette Cecchi – rappresenta, comunica attraverso questo disegno la conoscenza. Potremmo considerarlo un simbolo per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico”.

Mostra Sapori colti, dal 21 ottobre al 15 novembre 2009 al Complesso del Vittoriano, Roma

 Ieri, 20 ottobre 2009, presso il Salone Centrale del Complesso Monumentale del Vittoriano di Roma è stata inaugurata la mostra “Sapori Colti. Passaggi di cultura tra osterie, ristoranti e trattorie di Roma” promossa dalla Regione Lazio e a cura di Paolo Di Giannantonio e Alessandro Nicosia.

LA MOSTRA
La mostra “Sapori Colti. Passaggi di cultura tra osterie, ristoranti e trattorie di Roma”, ospitata dal 21 ottobre al 15 novembre 2009 presso il Complesso del Vittoriano, vuole raccontare Roma attraverso le tracce che personaggi illustri hanno lasciato in osterie, taverne e ristoranti della città.
L’ idea – dice Paolo di Giannantonio, curatore con Alessandro Nicosia della mostra – mi è venuta un po’ per volta, a cominciare dalla sera di una decina di fa, quando in una nota pizzeria chiesero a me – giornalista televisivo – di scrivere un pensiero a ricordo del mio passaggio, su una paletta di legno di quelle utilizzate, appunto, per servire le pizze a tavola. Mi chiesi come si erano comportati coloro che mi avevano preceduto. E andai a vedere. Anzi ad osservare: c’ erano anche pensieri e disegni gustosi, stimolanti, divertenti.
La mostra intende dunque capovolgere il comune approccio cibo/cultura: non si è voluto documentare ciò che rimane ed è trasferito del cibo e della convivialità nell’ arte, nella letteratura e nella cultura in genere, quanto piuttosto recuperare ciò che è rimasto di arte e cultura nelle sedi di tale convivialità.

Mostra Il tempo di Dio dal 16 al 31 ottobre 2009 alla Fondazione Rosmini, Domodossola

 Dal 16 al 31 Ottobre 2009 si terrà la Mostra di Icone “Il tempo di Dio. Quotidiano dell’ uomo” realizzata presso la Sala Esposizioni della Fondazione Antonio Rosmini in Via Canuto 12 a Domodossola, con inaugurazione Venerdì 16 Ottobre alle ore 17.30. La Mostra si inserisce nell’ ambito delle iniziative che a partire dal 2010 verranno dedicate ai 40 anni della Rivista di Storia & Cultura “Oscellana”.
L’ evento é organizzato dal Centro Internazionale di Documentazione Alpina e dalle Edizioni Terre Alte Oscellana, in collaborazione con la Regione Piemonte, l’ Associazione Italo-Slava e la Chiesa Russo-Ortodossa, Patriarcato di Mosca Parrocchia Sant’ Ambrogio di Milano.

LE ICONE DELLA RUSSIA CRISTIANA
Saranno esposte icone realizzate negli ultimi anni dalla Scuola Iconografica di Seriate, fraternità di iconografi sorta in seno al Centro “Russia Cristiana”. Le icone, nate da un lavoro comune simile a quello di una “brigata medievale”, sono divise in tre sezioni: La vita di Cristo, La Madre di Dio e Le croci.

LE ICONE DEL PATRIARCATO DI MOSCA
Ad esse si aggiunge un’ importante sezione con icone realizzate dal Laboratorio di Icone della Chiesa Russo-Ortodossa, Patriarcato di Mosca, Parrocchia di Sant’ Ambrogio a Milano.

Record di visite per il Museo Virtuale dell’ Iraq e mostra eredità dell’ impero romano in Giappone

 Record di oltre 120 mila visite per il Museo Virtuale dell’ Iraq, realizzato dal CNR. Il progetto esporta in tutto il mondo competenze e tecnologie per la fruizione del patrimonio culturale dell’ Iraq. Frutto di un’ intesa tra Ministero degli Affari Esteri e Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Museo virtuale è tra le più importanti iniziative di carattere culturale e diplomatico volte alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico di quel Paese.
L’ allestimento – spiega il Cnr – non si sovrappone a quello reale, ma si presenta come la sua proiezione comunicativa attraverso una selezione delle opere più significative dell’antica civiltà mesopotamica, incluse quelle custodite nei principali musei del mondo“.

Realizzato in italiano, inglese e arabo, il museo virtuale dell’ Iraq del Cnr consente quindi l’ accesso ad un ampio pubblico.

UN BOOM DI VISITE
E quello che colpisce è soprattutto la dimensione internazionale del successo di questo museo virtuale. “Sono state oltre 400.000 le pagine cliccate e oltre 120 mila i visitatori. Le pagine in inglese sono più visitate di quelle in italiano, con un rapporto di circa 2/3, 1/3” spiega Roberto de Mattei, vice Presidente del Cnr.

Nella classifica dei navigatori, gli Stati Uniti – riferisce de Mattei – si piazzano primi con oltre 35 mila accessi, battendo l’ Italia con 24 mila circa, seguono Brasile, Canada, Regno Unito, Porto Rico. Spiccano al settimo posto, gli Emirati Arabi che precedono quanto a visite, la Turchia, la Germania e la Svezia“.

Mostra “Roma. La pittura di un impero” fino al 17 gennaio 2010 alle Scuderie del Quirinale, Roma

 Polignoto, Parrasio, Zeusi, Apelle. Nomi di grandi maestri greci di livello così alto da essere paragonati ai grandi geni del Rinascimento italiano come Raffaello o Giotto, ma dei quali, purtroppo, si è preservato pochissimo nel corso dei secoli. Ora, per la prima volta, una mostra tenta di riportare in luce i fasti della pittura dell’ antica Roma. Organizzata sotto l’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica “Roma. La pittura di un impero”, alle Scuderie del Quirinale fino al 17 gennaio 2010, si propone di raccontare il ruolo centrale della pittura nella società civile romana, superiore anche a quello della scultura, sottolineandone l’ originalità nel tentativo di superare il concetto acquisito di una sua dipendenza passiva dall’ arte greca.

LE CENTO OPERE IN MOSTRA
Il senso di questa mostra – ha spiegato il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci – è far capire il perché i modelli di questa pittura, che riflettono una gloria per noi incognita, si sono tramandati in tutto l’ Impero. Nomi che forse superano quelli del grande Rinascimento italiano come Raffaello, Goya, Rembrandt e altri, e nonostante questo sono a noi sconosciuti”.
Cento opere che abbracciano un vasto periodo, dal 1° secolo a.c. al V° secolo d.c. tra cui grandi affreschi, ritratti su legno e su vetro, decorazioni e fregi provenienti dalle domus patrizie, dalle abitazioni e botteghe popolari dei più importanti siti archeologici e dai musei di tutto il mondo.Un mondo di inaspettata vivacità cromatica, dove prorompe il rosso pompeiano, il verde, l’ azzurro dei lapislazzuli, sfatando il luogo comune che identifica il ‘classico’ con la trasparenza dei marmi bianchi.