Primavera nei grotti ticinesi: la buona tavola nei locali rustici

 Anche la Svizzera ha le sue ‘fraschette’. Una delle attrattive gastronomiche più piacevoli del Canton Ticino è rappresentata dai ‘grotti’, locali rustici situati in zone tranquille e ombreggiate. Offrono una cucina tipica e un ampio piazzale adibito a servizio esterno con tavoli e panche, solitamente in sasso, dove si mangia all’ombra di una pergola. Vi si servono solitamente prodotti e piatti nostrani: salumi e insaccati casalinghi (salame e mortadella in particolare), minestrone, risotto, pesci in carpione, polenta con stufato, cazzöla e naturalmente vari formaggi e formaggini. Dal ‘boccalino’ si sorseggia un buon Merlot o la “gazzosa”, la bevanda locale prodotta da diverse piccole aziende.

La cucina prealpina
Quella ticinese è una cucina che affonda le proprie radici nella cultura e nella tradizione prealpina, soprattutto lombarda. Pur con queste influenze, che si ritrovano puntualmente in moltissime ricette, quella ticinese si può però definire a pieno titolo come «cucina regionale», poiché basata su prodotti della regione. D’altra parte, che il Ticino sia una terra vocata alla gastronomia lo dimostrano personaggi illustri che hanno fatto la storia della cucina, come il cuoco Martino Rossi, chiamato in seguito Martino de Rubeis, nato a Torre in Valle di Blenio.

Guida di Viaggio ad Altamura:La “Leonessa” della Puglia

 Altamura è un centro del nord-barese di circa 70.000 abitanti a 40 km da Bari e a 19 km da Matera. La chiamano la Leonessa di Puglia: stiamo parlando di Altamura, città fiera e ribelle, bella e nobile per la sua storia e cultura. Siamo a poco più di 40 km. da Bari e a 19 km. da Matera, quasi al confine della Puglia con la Basilicata. Questa è Altamura, città di storia e dal passato illustre. Il nome ricorda la mitica regina Altea, e nel passato prese anche il nome di Altilia, fiorente città dell’antica Peucezia.

Il centro storico è famoso per la forma perfettamente circolare, ma soprattutto per i claustri, specchio della commistione di più culture che nel corso dei periodi storici hanno caratterizzato la città. La cattedrale ‘unicum architettonico’ risale al 1232 e fu commissionata da Federico II di Svevia.
Le Murge di Altamura, comprendenti la grotta di Lamalunga (col suo Homo arcaicus), la cava De Lucia (con le orme dei dinosauri) e il Pulo sono state presentate ufficialmente dallo Stato Italiano nella sua Tentative List all’UNESCO il 1 giugno 2006, candidandole a divenire uno dei Patrimoni dell’Umanità riconosciuti e tutelati dall’ONU.

Caratteristiche:
La città di Altamura è conosciuta in Italia e all’estero soprattutto per la produzione di un tipico pane DOP, per la sua cattedrale, alto esempio di Romanico pugliese (secolo XIII) e per straordinari ritrovamenti paleontologici di interesse mondiale: l’Uomo di Altamura e la cava dei dinosauri.

Ben 12.660 ettari del territorio di Altamura sono inclusi nel Parco nazionale dell’Alta Murgia. In esso si trova la più estesa dolina delle Murge, il Pulo di Altamura. Si tratta di una cavità di origine carsica che si apre tra le dolci ondulazioni dell’altopiano murgiano a circa 477 m s.l.m., misura 550 m di diametro e 92 m di profondità.

Guida di Viaggio a Cerignola:una splendida meta alternativa

 Cerignola è un comune italiano di 59.046 abitanti della provincia di Foggia in Puglia, situata nella valle dell’Ofanto sulle alture che delimitano il Basso Tavoliere. Gli abitanti della città prendono il nome di cerignolani o, più raramente, cerignolesi.

Caratteristiche:
La città di Cerignola è il terzo comune italiano per estensione territoriale, dopo Roma e Ravenna, nonché il più esteso della Puglia. Costituisce uno dei più grossi centri agricoli pugliesi: l’agricoltura è sicuramente alla base dell’economia locale. È qui che si produce la “Bella di Cerignola”, una qualità DOP di oliva che si distingue per la sua forma ovale più grande rispetto alle altre varietà e per la facilità di distacco della polpa dal suo nocciolo. Sempre legato al mondo contadino è il piano delle fosse del grano: qui si conservano i cereali in silos sotterranei e identificati da pietre o pilastri a segnare i confini e i proprietari. La città, posta su una collina da cui domina il Tavoliere, presenta un borgo antico (“Terra Vecchia”) in cui si sovrappongono elementi di varie epoche storiche. Nelle vicinanze è presente la riserva naturale “Il monte”, un’area protetta interessante dal punto di vista botanico e ornitologico.

Origini & Storia
La storia della città risulta essere incerta, anche a causa di un terremoto che nel 1731 distrusse la quasi totalità del borgo medievale (più noto con l’appellativo di Terra Vecchia); il rinvenimento, nel territorio cittadino, di iscrizioni e reperti archeologici, comproverebbe che lo sviluppo della città ebbe inizio con la dominazione romana, durante la quale divenne municipium.
Il primo documento che menziona la città è il “Codice diplomatico barese”, datato 1150, in cui si cita una “domum Malgerii Cidoniole”.

Guida di Viaggio a Barletta:una città d’arte grazie alle sue bellezze achitettoniche.

 Barletta è un comune italiano di 94.374 abitanti, capoluogo, con le città di Andria e Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. Il territorio comunale fa parte del bacino della valle dell’Ofanto e, oltre ad essere bagnato dall’omonimo fiume, che funge amministrativamente come linea dividente tra Barletta e Margherita di Savoia, ne ospita anche la foce. Il comune, che comprende la frazione di Canne, sito archeologico ricordato per la celeberrima battaglia vinta nel 216 a.C. da Annibale, è stato riconosciuto come città d’arte dalla Regione Puglia nel 2005 per le sue bellezze architettoniche.

Le origini del borgo sono molto antiche e alcuni studiosi le fanno risalire al III secolo a.C.
Nei secoli seguenti divenne una delle cittadine più importanti della regione e qui si svolse la celeberrima Disfida di Barletta, avvenuta il 13 febbraio 1503.

Barletta oggi è il co-capoluogo della nuova provincia pugliese chiamata di Barletta-Andria-Trani, che sarà operativa dal 2008.

L’economia di Barletta è molto variegata e tra le attività principali ricordiamo il turismo, l’agricoltura e l’industria.
San Ruggero di Canne e la Madonna dello Sterpeto, festeggiati il 30 dicembre, sono i patroni di Barletta.

Origini:
Le prime testimonianze della città di Barletta risalgono al IV secolo a.C. Ma una prima data importante è quella del 216 a.C. quando, durante la seconda guerra punica, nei pressi della vicina Canne, i romani furono sconfitti dai cartaginesi guidati da Annibale. Acquistò molta importanza durante il medioevo, diventando porto di imbarco per i crociati, durante la dominazione normanna.
Ai Normanni seguirono gli Svevi che mantennero l’importanza commerciale della città e con gli Angioini la città ebbe una grande espansione. In seguito gli aragonesi fecero di Barletta la seconda città del Regno di Napoli.

Usa Today: la classifica delle città italiane preferite dagli americani

 L’Italia non e’ solo il Colosseo, Ponte Rialto e il Duomo di Firenze. Le bellezze artistiche del nostro Paese non si trovano solo a Venezia, Firenze e Roma, ma ci sono tantissimi altri luoghi preziosi, ricchi di storia e di cultura, che non meritano di essere poco conosciuti al grande pubblico, soprattutto americano. Partendo da questa premessa, il giornale piu’ venduto negli States, ‘Usa Today’ ha pubblicato una lista dei ’10 posti meravigliosi dove passare il tempo in Italia”. In occasione dei 150esimo anniversario dell’unita’ d’Italia, Frances Mayer, autore dei best seller ‘Under the Tuscany Sun’ e ‘Every day in Tuscany’, propone cosi’ ai lettori statunitensi la riscoperta di alcune mete ingiustamente considerate minori, purtroppo trascurate dai grandi flussi turistici.

L’Italia vista dai turisti europei: non solo buon cibo, arte e paesaggi

 E’ vero che l’Italia è riconosciuta in tutta Europa per la sua gastronomia, per il ricchissimo patrimonio artistico-culturale e per la sua affascinante “dolce vita”, ma non mancano le discrepanze tra il giudizio che noi abbiamo del nostro paese e quello che hanno invece gli altri europei. Hotels.com, leader nella prenotazione di hotel online, ha indagato, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, quali sono le caratteristiche distintive del nostro paese e le città che più le rappresentano, sia secondo gli italiani che secondo i turisti europei… e le sorprese non mancano!

La gastronomia
Iniziamo dalla gastronomia. Che i piatti della cucina italiana siano rinomati in tutto il mondo è cosa nota, ma quello che emerge dalla ricerca di Hotels.com è che non riscuote un plebiscito unanime! Il 46% dei viaggiatori europei non ha dubbi sul fatto che la cucina nostrana sia la migliore, ma i francesi e gli spagnoli, ad esempio, preferiscono di gran lunga la propria alla nostra. L’85% degli italiani mette al primo posto la cucina di casa, impareggiabile per varietà e qualità delle materie prime, mentre tra gli europei che amano particolarmente i manicaretti tricolori si distinguono svedesi (85%), danesi (80%) e olandesi (73%). La medaglia d’argento invece spetta alla cucina francese, votata come migliore in Europa, oltre che dai cugini d’Oltralpe, anche dal 65% degli irlandesi e dal 54% dei norvegesi.

Guida di Viaggio a Burgos:una città sospesa tra storia e fede.

 Burgos, elegante città sospesa tra storia e fede, è attraversata dal fiume Arlanzòn ed è considerata una delle capitali del gotico castigliano.
La città di Burgos è situata nel centro della provincia di Burgos, a circa 244 km da Madrid, nella comunità autonoma di Castilla y Leon (Spagna) Grazie alla sua posizione, Burgos ha prosperato economicamente e spesso i collegamenti di trasporto nazionale (Paese Basco, Madrid, Barcellona-Vigo) e internazionale (Francia, Spagna, Portogallo, Francia)

Origini & Storia
Città con un grande passato, nelle cui strade ebbe inizio l’avventura del Cid Campeador. A dieci chilometri da Burgos infatti, si trova Vivar del Cid, il borgo dove nel 1206, nacque Rodrigo Diaz, il condottiero simbolo della Reconquista della Spagna ai mori. Per gli spagnoli fu El Cid Campeador (il signore vincitore), simbolo glorioso, romantico e fedele al suo re sepolto nella cattedrale di Burgos. La città fu fondata nel 884, rivestì il ruolo di capitale della Castiglia, tra il X e il XV secolo, di questa epoca, rimangono i resti del palazzo reale, chiamato El Castillo, sulle collina nei pressi del centro da cui si può assaporare una splendida veduta.
Esistono, all’interno delle mura dell’attuale castello che domina la città, prove di un insediamento umano già dal neolitico (4500 a.C.) e nella prima età del ferro (850 a.C.).
La città di Burgos fu senza dubbio fondata come tale da un conte castigliano, tal Diego Rodriguez “Porcelos” nell’884. Alfonso III, nel tentativo di frenare l’avanzata saracena, ordinò al conte di fondare un borgo cintato di mura sulla sponda dell’Arlanzon. L’origine della città è, pertanto, militare.
Burgos, popolata per mandato reale e sottomessa direttamente all’autorità dei re di Léon fino al 930, si trasformò in capitale del contado di Castiglia quando questo ottenne l’indipendenza dal regno di León con l’aiuto di Fernan Gonzalez. Quando essi si riunirono, nel 1035, essa rimase capitale fino al 1492.
È stata lo scenario di molti conflitti: le guerre moresche, i combattimenti tra León e Navarra, e quelli tra Castiglia e Aragona. È poi diventata teatro di una battaglia in periodo napoleonico e ancora nel XIX secolo.
Durante la Guerra civile spagnola Burgos era la base del Governo franchista.

Luoghi da non perdere:
L’opera più famosa che simboleggia questa città, è la Cattedrale, capolavoro dell’architettura gotica spagnola, costruita a partire dal 1221, è l’esempio più importante della trasposizione in terra di Castiglia dei canoni architettonici propri delle grandi cattedrali gotiche francesi. La cattedrale, assolve da secoli il suo compito primario; far sentire piccolo e povero il visitatore attraverso le maestose proporzioni. Per i burgalesi invece, la cattedrale è una forte affermazione dell’identità religiosa, dato che Burgos fu per molto tempo un avamposto del cristianesimo contro la presenza musulmana.

Altre chiese di non minore importanza, sempre in stile gotico, sono: la chiesa di San Nicolàs, in cui sull’altare maggiore vi è un favoloso retablo del 1505; San Estebàn, chiesa gotica dotata di imponente torre sulla facciata aperta, l’interno a tre navate, che contiene 18 retabli e un’esposizione di oggetti di oreficeria; la chiesa di San Gil, in cui all’interno si trova un retablo sulla vita della Vergine.

Al di là dell’omonimo ponte sull’Arlazòn, si trova l’Arco di Santa Maria, che in passato segnava l’accesso alla città. Edificato a partire dal 1536, reinterpreta la tipologia classica dell’arco di trionfo, al centro, si trovano le figure di sette grandi guerrieri, tra cui il Cid e Carlo V imperatore, in onore del quale l’opera venne realizzata. All’interno dell’arco, sono state allestite delle esposizioni.

Guida di Viaggio a Canosa di Puglia:uno splendore di città fin dall’antichità.

 Canosa di Puglia (Canaus in dialetto locale) è una città d.p.r. 1962 di 31.998 abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. È collocata sul margine nord-occidentale dell’altopiano delle Murge da cui domina la valle dell’Ofanto e l’estesa pianura del Tavoliere delle Puglie, spaziando dal monte Vulture al Gargano, alla costa adriatica.
Il versante su cui è edificata la città è prevalentemente argilloso e sabbioso sulla superficie; esso va a coprire uno strato calcareo (“calcareniti di Gravina”) che a sua volta costituisce il tipico tufo di colore bianco-giallastro e facilmente disgregabile.

Questa caratteristica morfologica ha permesso la costruzione sotterranea di grotte artificiali, il riadattamento di altre preesistenti (usate nel XIX secolo come cantine), nonché la creazione degli ipogei. Il tufo ricavato dalle escavazioni ha permesso, e permette tuttora, la costruzione di edifici in superficie.

Il toponimo dovrebbe derivare dalla base pre-latina gand, che indica la presenza di terreno roccioso. Il determinante “Puglia” deriva dal latino Apulia, originato a sua volta dall’etnico Apuli, che sembra un adattamento fonetico di Iapudes (o Iapigi) da una base arcaica – jap che indicherebbe i popoli provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico. Gli abitanti si chiamano Canosini.

Origini
Il paese in passato aveva un suo splendore come centro di commercio per esempio della ceramica impressa e strumenti in ossidiana già dal VIII secolo tra il VI e il III a.C. i traffici vanno intensificandosi tanto che diventò uno dei più importanti centri di produzione di vasi in terracotta. I traffici raggiungevano fino la Magna Grecia così progredì nella lavorazione della terracotta: ai primi tipi di vasi con motivi geometrici segnano realizzazioni plastiche e policrome. Affossate nei banche di tufo troviamo molteplici tombe ipogee: delle camere verosimili con decorazioni architettoniche influenzate molto dall’arte orientale, sono disposte a forma di croce con più braccia che sembra essere costruita architettonicamente e non scavato. Il periodo di fioritura va fino a che il paese non va sotto il potere romano quando con la guerra di Canne (216 a.C.) si succedettero numerosi eventi tragici.

Canosa è considerata uno dei principali centri archeologici della Puglia e rappresenta uno dei casi più significativi di città a lunghissima continuità di insediamento. Reperti e vasi canosini sono in tutti i principali musei e collezioni private del mondo ma, naturalmente, testimonianze del suo passato sono disseminate nella città attuale e nel territorio circostante.

Clima
Canosa gode di un tipico clima temperato, particolarmente mite e confortevole nei periodi primaverile ed autunnale, inverni freddi ed estati miti.

Nella cattedrale, costruita nell’XI secolo, fu sepolto Boemondo d’Altavilla. Si trova in piazza Vittorio Veneto, è stata edificata su una basilica bizantina, ma è possibile cogliere le caratteristiche originali per quanto è stata lavorata. Di originale c’è solo il portale architravato nella facciata, e all’interno delle colonne verdi lungo la pianta a croce latina chiusa da cupole secondo un uso tradizionale pugliese nel secolo oscuro (medioevo), poi ancora troviamo il pulpito marmoreo derivante dalla metà del 1200 e la cattedrale, sostenuta da elefanti ed eseguita da Romualdo.

Guida di Viaggio ad Almeria:la città andalusa patria dell’Alcazaba,conosciuta anche come set cinematografico

 Almeria è una città di circa 180 mila abitanti, è capoluogo di provincia (che ha il suo stesso nome) e si trova nella regione dell’Andalusia. Confina con le province di Granada e Murcia e col mare mediterraneo.
Attorniata da una cerchia di sierre affacciate sul mare è un importante porto commerciale, uno dei principali della Spagna mediterranea dopo Barcellona, che serve per l’esportazione di minerali di ferro delle miniere delle Sierre e dalle rinomate uve da tavola coltivate nell’entroterra.

Almeria è considerata la regione più secca di tutta l’Europa con una temperatura media annuale di circa 19 gradi. E’ proprio in questa regione che sono stati girati i famosi film “Spaghetti Western” di Sergio Leone, “Per un pugno di dollari” ” Giù la testa” “C’era una volta il West” ecc. E’ proprio qui al limite del deserto del Tabernas che sono state costruite delle pseudo città dove ambientare questi film.

L’attività economica più remunerativa di questo posto sono le serre. Milioni di tonnellate di frutta e verdure vengono esportati in tutta l’Europa ed in altre parti del mondo. Il turismo è anche un settore molto importante, merito del sole che splende quasi tutto l’anno e delle coste rinomate di Roquetas de Mar, Aguadulce, Almerimar. Almeria ha la più grande Spiaggia di tutta l’Europa riservata ai nudisti con molti hotel ed attività ricreative riservate a questo tipo di turismo.

Storia
Nacque come insediamento fenicio fu poi un importante porto romano e venne chiamata Portus Magnus.
Il suo nome attuale deriva dall’arabo al-Miriya (“lo specchio”) o al-Meraya (“torre di osservazione”), grazie al magnifico castello moresco, Alcazaba: tra le fortezze musulmane dell’Andalusia, solo quella di Alhambra è più grande. La città venne fondata da Abd al-Rahman III di Cordova nel 955 come principale porto del suo dominio e per rinforzare le sue difese nel Mediterraneo contro il califfato dei Fatimidi, in Tunisia.
Fiorente mercato di schiavi bianchi (detti saqaliba) durante il dominio islamico[1], divenne un emirato indipendente e centro di cultura e d’arte. Del lungo periodo di dominazione moresca che va dal 711 al 1489 conserva ancora gli aspetti oltre che in alcuni monumenti nell’intricata planimetria.
Entrata a far parte della Castiglia ne seguì le sorti. Nel 1522 fu distrutta da un terremoto e ricostruita. È sede vescovile.

Feste e Sagre

La festa più importante della città è sicuramente la sua Feria che ha luogo durante la seconda metà del mese di agosto in onore della patrona di Almeria: la Vergine del Mar. Sono dieci giorni di festa durante i quali ci sono corrida di tori, spettacoli sportivi, fuochi artificiali e diverse degustazioni dei prodotti locali. Altre feste sono quelle della settimana santa, della Noche de San Juan con i fuochi tradizionali nelle strade della città accompagnate da degustazioni di vario tipo e da musica tradizionale. Per gli amanti del Jazz c’è un festival importante che si celebra ogni anno dal 29 ottobre al 17 novembre, dove si esibiscono i nomi più importanti di questo genere musicale.

A Montepulciano sulle orme del film della saga di Twilight

 Radici etrusche, ottimi vigneti e un’atmosfera che ha stregato i registi di tutto il mondo. Montepulciano, paesino del senese arroccato su un’altura tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, è la meta ideale per un weekend rilassante, alla scoperta di una ricca enogastronomia, capolavori rinascimentali, artigianato e panorami immortalati in pellicole famosissime. Immerso in un paesaggio agricolo di vallate e dolci colline che si rincorrono fino all’orizzonte, Montepulciano è noto a livello internazionale per il suo Vino Nobile. Il modo migliore per conoscere il territorio è prenotare un tour nei vigneti che circondano il paese e che offrono piacevoli degustazioni o, se si ha poco tempo a disposizione, visitare la fitta rete sotterranea di cantine scavate nella roccia, nel cuore del centro storico, dove ancora oggi il vino riposa in preziose botti di rovere.