Battibecco tra “ministre”: è scontro tra il Turismo della Brambilla e l’ Ambiente della Prestigiacomo

 L’ una, Michela Brambilla, ministro del Turismo, organizza un convegno sui parchi in quel del Gran Sasso e non invita l’ altra, Stefania Prestigiacomo, titolare dell’ Ambiente, che rivendica per sé e il suo dicastero la competenza in materia. A riferire i retroscena e le scintille tra Stefania Prestigiacomo e l’ appena nominata Michela Brambilla è stato il Corriere della Sera.

Secondo quanto riporta il quotidiano, la Brambilla ha organizzato per domenica 28 giugno una conferenza sulle cosiddette “aree protette” a Fonte Cerreto, ai piedi della funivia che si arrampica sul dorso del Gran Sasso. Già pronto un sommario elenco di invitati tra cui figura il Cavaliere ma non “la padrona di casa”, la responsabile dell’ Ambiente.

Il Vesuvio in semifinale per le “nuove sette meraviglie” del mondo

 Che lo si guardi dal golfo di Napoli o da uno dei sentieri che portano al cratere lo spettacolo è sempre tra i più belli: il Vesuvio non è solo un simbolo, ma anche un gioiello naturalistico e pezzo di storia e cultura della città. Adesso il vulcano è a un passo da un prestigioso riconoscimento: il Vesuvio è infatti in semifinale nel concorso mondiale bandito dalla fondazione “New seven wonders”, con il patrocinio delle Nazioni Unite, per aggiungersi alla lista delle sette meraviglie naturali del mondo. Al momento il simbolo di Napoli è terzo nella categoria “montagne e vulcani” e per sostenere la sua candidatura il Comune di Ercolano (Napoli) ha istituito un apposito comitato promotore con tanto di sito internet.

Nella home page di www.vesuvio.napoli.com c’ é infatti il link diretto al sito del ‘New seven wonders’ dove si può votare per il vulcano. E proprio il popolo di internet ha cominciato una vera e propria mobilitazione in favore del Vesuvio. In prima linea un quotidiano on line, ma sono tanti anche i singoli naviganti che dai loro blog e siti internet hanno rilanciato l’ iniziativa. Sul popolare social network Facebook sono decine i gruppi di fan del vulcano, quello dal titolo “Votiamo per il Vesuvio tra le 7 Meraviglie della natura nel mondo” conta quasi 20.000 iscritti.

La vacanza ideale del capo è ai tropici con Belen Rodriguez. Ecco l’ indagine di Playboy

 Dimenticano a casa Pc e ansie lavorative, pensando solo a “staccare”. Sognano vacanze “mondane” degne dei divi di Hollywood e al loro fianco vorrebbero una star dello spettacolo. Il peggior incubo? Non certo uno sciopero in azienda o il crollo della borsa, ma un insolazione il primo giorno di vacanza. La crisi? Rimane a casa, insieme alla borsa dei documenti, il portatile e tutte le ansie del lavoro.
Questo è quanto emerge da un’indagine del mensile Playboy, diretto da Alessandro Ferri, e condotta attraverso 110 interviste a manager, capi d’azienda e imprenditori, intervistati sul loro rapporto con le vacanze.

LE VACANZE DEI SUPER MANAGER
I super manager e gli imprenditori durante le vacanze, di lavoro e preoccupazioni proprio non vogliono sentirne parlare, e di spazio ce n’ è solo per mare, mondanità e divertimento. Ma come deve essere la vacanza da sogno per i manager? La parola d’ ordine sembra essere “mare” ( il 20% già s’ immagina in “una spiaggia tropicale con palme e sabbia bianca e il 16% dice che va bene “qualunque posto purché ci sia il mare”). Certo, i tanti impegni e la fitta agenda lavorativa impongono di organizzare le ferie “all’ ultimo minuto senza programmare nulla” (47%), ma cade il mito del manager che anche in vacanza non “stacca la spina”, e in spiaggia ci si va rigorosamente senza pc o palmare.

OZIO, MONDANITA’ E TRASGRESSIONE CON UNA SHOWGIRL
Non a caso la maggior parte degli intervistati associa la parola “vacanza” a “divertimento, mondanità e trasgressione” (26%), “relax e ozio” (21%) e il vero sogno è trascorrerla in compagnia di qualche showgirl. E a dimostrazione del fatto che “in vacanza bisogna staccare”, alla domanda “qual è l’ imprevisto” che potrebbe rovinarle la vacanza, nessuno ha citato scioperi, agitazioni o crolli del mercato, ma “perdere l’ aereo o sbagliare il giorno dell’ imbarco” (61%) o “prendersi un’ insolazione dopo il primo giorno di mare” (58%).

Vacanze natura: Camminaparco e dintorni da giugno 2009 a marzo 2010 escursioni guidate sull’ Appennino parmense

 Torna Camminaparco e dintorni, 10 mesi di escursioni guidate nel Parco regionale dei Cento Laghi e nel Distretto turistico Appennino Parma Est, da giugno 2009 a marzo 2010. Quarantotto proposte ‘fatte su misura’ per chi vuole scoprire le ricchezze naturali e paesaggistiche dell’ Appennino parmense orientale, in modo informato e sicuro, accompagnati dalle Guide ambientali escursionistiche.

LE ESCURSIONI
Ci sono proposte per tutti: dagli escursionisti più esperti e dinamici fino alle famiglie con bambini. Escursioni sono organizzate in primavera, estate, autunno ed anche in inverno, con l’ utilizzo delle ciaspole (racchette da neve), di giorno, al tramonto o in piena notte, magari approfittando del chiarore della luna piena. L’ offerta degli itinerari è completa e tocca gli ambienti più tipici del Parco, dagli scorci mozzafiato del crinale, ai dolci pendii del paesaggio medio-montano, dalle curiosità storiche e architettoniche degli antichi borghi ai paesaggi più belli del Distretto turistico-ambientale Appennino Parma Est.

ESCURSIONI TEMATICHE
Le Guide accompagneranno i visitatori approfondendo i temi più svariati, a seconda del tipo e del luogo dell’ escursione: fauna, flora, geomorfologia, storia locale (contemporanea o medioevale), tradizioni, orientamento e cartografia. Sabato 13 giugno l’ appuntamento è stato con l’ itinerario ‘Dove osano le aquile’, per osservare l’ acquila reale in Val Bratica, dove l’ Aquila è di casa.
Domenica 14 giugno è stata la volta di ‘Trekking ai salti del diavolo’, un’ escursione attraverso il percorso attrezzato su aerei sentieri e facili carraie che permette la scoperta di una delle ‘curiosità geomorfologiche’ più interessanti del territorio. Itinerario di grande interesse naturalistico e paesaggistico ma anche storico e sociale: l’ antica e artistica attività dei cavatori e degli scalpellini viene esemplificata attraverso stazioni di osservazioni lungo il sentiero permettendo all’ escursionista di verificare e apprezzare l’ armonia ambientale dell’ antico connubio natura-lavoro.

Eventi: Campionati europei di Bridge al Palafiori e villa Ormond fino al 27 giugno 2009, Sanremo

 Ci sono personaggi noti, come il finanziere polacco Romain Zaleski, l’ imprenditrice del caffé Maria Teresa Lavazza, l’ industriale farmaceutico Francesco Angelini, o Emma Castro, sorella di Fidel. Ma ci sono anche tante persone comuni tra gli oltre 1.600 partecipanti ai Campionati Europei di Bridge di Sanremo, inaugurati il 13 giugno e in corso fino al 27, giorno della sfida e della premiazione finale. Organizzati dall’ European Bridge League (i precedenti si sono svolti ad Antalya, Turchia nel 2007), i campionati di Sanremo si giocano al Palafiori, al Casinò e a Villa Ormond.

I tornei sono articolati per vari tipi di giocatore, donne, senior, open, misti, ci si iscrive senza bisogno di qualificazioni precedenti, pagando, secondo le categorie, tra i cento e i duecento euro. Si vincono medaglie e premi che vanno dai 400 ai 4.000 euro.

BRIDGE, UN GIOCO DEMOCRATICO
Il bridge – dice Ruggero Piazza, presidente regionale ligure della Federazione Italiana Gioco Bridge – è un gioco democratico, pago pochi euro e posso sedermi al tavolo contro un grande campione“. In Italia i campioni non mancano, “nella classifica mondiale dei giocatori di bridge – spiega Piazza – i primi sei sono italiani. L’ Italia è campione olimpionico (la federazione è iscritta al Coni) ed europeo. Quando, una ventina d’anni fa, il governo olandese volle diffondere il gioco nel paese, chiamò a insegnarlo un grande giocatore italiano, uno dei più grandi di tutti i tempi, Benito Garozzo. Oggi in Olanda i giocatori di bridge sono circa 300.000 su poco più di 16 milioni di abitanti. L’ Italia ne conta 50.000. Direi che come densità siamo in una posizione mediana rispetto agli altri paesi europei”.

Itinerario di viaggio in Africa settentrionale: il Marocco in Fuoristrada da Agadir a Marrakech

 Il deserto marocchino è un deserto di nome ma non di fatto: in realtà è pieno di vita, di oasi che sono vere cittadine, di palmeti che irrompono improvvisi tra le sabbie, di pareti e canyon, di castelli di terra, di montagne rocciose, di mercanti, di pastori, di bambini, di animali e di storie. Delle antiche carovaniere che attraversavano il Sahara dal Mediterraneo a Timbouctou rimane una delicata ragnatela di piste. Proprio queste vie vogliamo percorrere in un’ alternanza di paesaggi passando dalle piste lungo le rive dell’ oceano, attraversando quelle tra le dune di sabbia fino a quelle di pietra sulle montagne.

DA AGADIR FINO A PLAGE BLANCHE
Dall’ Italia ad Agadir, dove prendiamo possesso e dimestichezza con le robuste 4×4, dopo pochi chilometri abbandoniamo l’ asfalto per visitare il parco naturale di di Souss-Massa e lì continueremo su strette piste parallele alla spiaggia per visitare i villaggi di pescatori scavati nelle impressionanti scogliere di Bou Soun e proseguire verso la bella spiaggia e le insidiose onde di Aglou Plage.
Qualche chilometro di asfalto e poi, dopo invitanti calette di sabbia bianca, giungiamo alla tranquilla Ifni. Ora le cose si fanno difficili, anche se le onde dell’ Atlantico sono una buona guida verso il Sud, tra spiagge deserte, scogliere a strapiombo e relitti abbandonati di grandi navi. Ecco Plage Blanche, pochissimi turisti ci arrivano, eppure le vedute sull’ Oceano sono stupende e miriadi di uccelli fanno tappa su queste scogliere prima del balzo finale verso l’ Arguin, in Mauritania.

Consigli di viaggio: evitare la diarrea del viaggiatore, cosa fare prima di partire, in viaggio e dopo il viaggio

 Quando ci si appresta a partire per mete esotiche, spesso si tengono in scarsa considerazione i rischi sanitari che il soggiorno può comportare, anche perchè purtroppo non sempre le agenzie di viaggio italiane danno rilievo a questo aspetto della vacanza. Il modo ragionevole e sicuro per affrontare i viaggi internazionali consiste nell’ informarci per tempo sulle norme cautelative da adottare già prima della partenza, in particolare vaccinazioni e profilassi farmacologiche, e quelle che vengono in aiuto durante la vacanza.

Uno dei più comuni problemi medici cui vanno incontro coloro che si recano in viaggio all’ estero, soprattutto nelle zone tropicali e sub-tropicali, è la diarrea del viaggiatore, chiamata giornalisticamente “vendetta di Montezuma” o “maledizione di Tutankhamon”.

COS’ E’ LA DIARREA DEL VIAGGIATORE
Per diarrea del viaggiatore si intende una sindrome intestinale caratterizzata da 3 o più scariche al giorno di feci acquose o non formate, durante o subito dopo un viaggio, accompagnate da segni clinici di infezione intestinale (crampi addominali, nausea, vomito, febbre, sangue nelle feci). I fattori che possono portare alla diarrea del viaggiatore sono moltissimi.

Mostra fotografica Robert Mapplethorpe alla Galleria dell’Accademia fino al 27 settembre 2009, Firenze

 Una mostra dedicata al grande fotografo americano Robert Mapplethorpe, nel ventennale della scomparsa, nella Galleria dell’ Accademia di Firenze aperta fino al 27 settembre. E’ la prima volta che le opere di questo grande artista della fotografia di fama internazionale vengono esposte in un tempio dell’ arte come l’ Accademia di Firenze, ricordata soprattutto nel mondo come il “Museo di Michelangelo”, per la presenza di una delle icone dell’ arte universale quale il David, cui si affiancano i Prigioni, ma anche molte importanti opere di pittura di grandi maestri dal Trecento al pieno Rinascimento.

L’ ESPOSIZIONE DI MAPPLETHORPE
Complessivamente le opere di “Robert Mapplethorpe – La perfezione nella forma” che compongono l’ esposizione sono 111, tra le quali vanno compresi – come parte integrante quali termini di confronto – anche il David e i quattro Prigioni di Michelangelo, oltre a quattro disegni e un modellino in cera di quest’ ultimo. Le 93 fotografie di Mapplethorpe sono scelte tra la produzione dell’ intero arco della sua attività artistica e provengono tutte, ad eccezione di due, dalla Robert Mapplethorpe Foundation. Tra queste, accanto ai soggetti umani, trovano spazio anche numerose nature morte, come vasi di fiori di iris e tulipani, nei quali Mappelthorpe ribadisce tutta la sua cura per lo studio della luce e delle ombre sull’ oggetto o di sfondo all’ oggetto, o meglio alle sue forme, che gli conferiscono una lucida collocazione nello spazio.

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