Siria: dopo la guerriglia è strage di bambini

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Neve, colpi di stato e problemi politici ci hanno allontanato ultimamente da un luogo splendido da tempo in preda ai disordini interni. Chi non ha mai sperato di scoprire i tesori della Siria e coloro che non hanno fatto in tempo ad entrare nel Paese quando tutto era tranquillo, adesso si chiedono se e quando sarà il caso di organizzare un viaggio da queste parti. Quello che preoccupa maggiormente in questi giorni è la strage di bambini, come ha denunciato anche l’Unicef ed, infatti, ne sono stati uccisi almeno 400, se calcoliamo il periodo che va dall’inizio delle proteste ad oggi. Vittime silenziose e, purtroppo, non di rado, nemmeno segnalate sono simbolo della lotta al regime di Bashar al Assad che va avanti dal marzo 2011 senza esclusione di colpi.

Secondo l’Unicef, poi, “dicembre è stato il mese più violento per i bambini. Abbiamo notizia di bambini arrestati arbitrariamente, torturati e abusati sessualmente durante la loro detenzione. Negli ultimi giorni i bombardamenti intensi delle forze governative nei quartieri civili di Homs hanno causato senza alcun dubbio nuove sofferenze ai bambini. Ma alcune notizie credibili, che arrivano in particolare da media internazionali presenti a Homs, ci dicono che ci sono in preda alle violenze”.

Tra l’altro, per il quinto giorno Assad ha continuato a bombardare la città di Homs e l’esercito governativo avrebbe ucciso almeno 100 civili in diverse città fra cui Aleppo e Damasco. Nel frattempo, è giunto in mattinata pure il il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov per cercare di trovare una soluzione di concerto con il presidente. Si tratta ovviamente di una abile mossa strategica che permetterebbe a Mosca di riprendere ad essere un mediatore per la crisi siriana e di cercare una soluzione politica che sia comoda a tutti. Il futuro dei rapporti con la Siria sarebbe a posto e forse il Paese potrebbe piano piano ritrovare la pace e rilanciare il turismo.