Vacanze al Mare e Turismo: i mari italiani invasi dalle meduse. Accorgimenti per le vacanze

 Mari italiani sempre più invasi dalle meduse. Con questa minaccia devono fare i conti i bagnanti, che da questo primo fine settimana d’ estate in poi affolleranno le spiagge della Penisola.
Mai tuffarsi a occhi chiusi, ed esplorare attentamente il tratto di mare in cui si è deciso di fare il bagno, è il primo consiglio per evitare pericolosi incontri ravvicinati, suggerisce il biologo dell’ Accademia nazionale dei Lincei, Enrico Alleva
. Per quest’ estate, afferma, non c’ è un allarme particolare: “Le meduse sono ormai una presenza fissa, soprattutto in alcune zone costiere. La temperatura invernale elevata e la piovosità intensa, in particolare in diverse aree del Paese – spiega all’ ADNKRONOS SALUTE – potranno riflettersi, marginalmente, sulla salinità di alcune zone costiere e indirettamente sulle prede abituali delle meduse“.

L’ INVASIONE DELLE MEDUSE
Ma cambierà poco: “Il ripresentarsi dell’ abbondanza di questi animali – prosegue – permetterà quest’ anno di studiare l’ andamento del fenomeno, auspicabilmente per prevenirlo o quantomeno per tentare di contrastarlo nei prossimi anni“. Insomma, bisogna intervenire per fermare l’ invasione di meduse, favorita negli ultimi anni “dagli squilibri apportati nell’ ambiente marino da inquinamento e innalzamento delle temperature“.

CONSIGLI PER I BAGNANTI
Intanto, a farne le spese sono i bagnanti. Il consiglio pass-partout è quello di non tuffarsi mai a occhi chiusi, ma di vedere attentamente il tratto di mare dove si è deciso di fare il bagno.Se infatti il contatto con la medusa avviene in faccia o vicino a un vaso sanguigno principale, le sostanze urticanti dell’ animale possono entrare in circolo con maggiore velocità, arrecando conseguenze più serie, compreso lo shock anafilattico“, avverte l’ esperto. Se è presente, prima di entrare in acqua ci si può rivolgere al bagnino.

La vacanza ideale del capo è ai tropici con Belen Rodriguez. Ecco l’ indagine di Playboy

 Dimenticano a casa Pc e ansie lavorative, pensando solo a “staccare”. Sognano vacanze “mondane” degne dei divi di Hollywood e al loro fianco vorrebbero una star dello spettacolo. Il peggior incubo? Non certo uno sciopero in azienda o il crollo della borsa, ma un insolazione il primo giorno di vacanza. La crisi? Rimane a casa, insieme alla borsa dei documenti, il portatile e tutte le ansie del lavoro.
Questo è quanto emerge da un’indagine del mensile Playboy, diretto da Alessandro Ferri, e condotta attraverso 110 interviste a manager, capi d’azienda e imprenditori, intervistati sul loro rapporto con le vacanze.

LE VACANZE DEI SUPER MANAGER
I super manager e gli imprenditori durante le vacanze, di lavoro e preoccupazioni proprio non vogliono sentirne parlare, e di spazio ce n’ è solo per mare, mondanità e divertimento. Ma come deve essere la vacanza da sogno per i manager? La parola d’ ordine sembra essere “mare” ( il 20% già s’ immagina in “una spiaggia tropicale con palme e sabbia bianca e il 16% dice che va bene “qualunque posto purché ci sia il mare”). Certo, i tanti impegni e la fitta agenda lavorativa impongono di organizzare le ferie “all’ ultimo minuto senza programmare nulla” (47%), ma cade il mito del manager che anche in vacanza non “stacca la spina”, e in spiaggia ci si va rigorosamente senza pc o palmare.

OZIO, MONDANITA’ E TRASGRESSIONE CON UNA SHOWGIRL
Non a caso la maggior parte degli intervistati associa la parola “vacanza” a “divertimento, mondanità e trasgressione” (26%), “relax e ozio” (21%) e il vero sogno è trascorrerla in compagnia di qualche showgirl. E a dimostrazione del fatto che “in vacanza bisogna staccare”, alla domanda “qual è l’ imprevisto” che potrebbe rovinarle la vacanza, nessuno ha citato scioperi, agitazioni o crolli del mercato, ma “perdere l’ aereo o sbagliare il giorno dell’ imbarco” (61%) o “prendersi un’ insolazione dopo il primo giorno di mare” (58%).

Vacanze natura: Camminaparco e dintorni da giugno 2009 a marzo 2010 escursioni guidate sull’ Appennino parmense

 Torna Camminaparco e dintorni, 10 mesi di escursioni guidate nel Parco regionale dei Cento Laghi e nel Distretto turistico Appennino Parma Est, da giugno 2009 a marzo 2010. Quarantotto proposte ‘fatte su misura’ per chi vuole scoprire le ricchezze naturali e paesaggistiche dell’ Appennino parmense orientale, in modo informato e sicuro, accompagnati dalle Guide ambientali escursionistiche.

LE ESCURSIONI
Ci sono proposte per tutti: dagli escursionisti più esperti e dinamici fino alle famiglie con bambini. Escursioni sono organizzate in primavera, estate, autunno ed anche in inverno, con l’ utilizzo delle ciaspole (racchette da neve), di giorno, al tramonto o in piena notte, magari approfittando del chiarore della luna piena. L’ offerta degli itinerari è completa e tocca gli ambienti più tipici del Parco, dagli scorci mozzafiato del crinale, ai dolci pendii del paesaggio medio-montano, dalle curiosità storiche e architettoniche degli antichi borghi ai paesaggi più belli del Distretto turistico-ambientale Appennino Parma Est.

ESCURSIONI TEMATICHE
Le Guide accompagneranno i visitatori approfondendo i temi più svariati, a seconda del tipo e del luogo dell’ escursione: fauna, flora, geomorfologia, storia locale (contemporanea o medioevale), tradizioni, orientamento e cartografia. Sabato 13 giugno l’ appuntamento è stato con l’ itinerario ‘Dove osano le aquile’, per osservare l’ acquila reale in Val Bratica, dove l’ Aquila è di casa.
Domenica 14 giugno è stata la volta di ‘Trekking ai salti del diavolo’, un’ escursione attraverso il percorso attrezzato su aerei sentieri e facili carraie che permette la scoperta di una delle ‘curiosità geomorfologiche’ più interessanti del territorio. Itinerario di grande interesse naturalistico e paesaggistico ma anche storico e sociale: l’ antica e artistica attività dei cavatori e degli scalpellini viene esemplificata attraverso stazioni di osservazioni lungo il sentiero permettendo all’ escursionista di verificare e apprezzare l’ armonia ambientale dell’ antico connubio natura-lavoro.

Itinerario di viaggio in Africa settentrionale: il Marocco in Fuoristrada da Agadir a Marrakech

 Il deserto marocchino è un deserto di nome ma non di fatto: in realtà è pieno di vita, di oasi che sono vere cittadine, di palmeti che irrompono improvvisi tra le sabbie, di pareti e canyon, di castelli di terra, di montagne rocciose, di mercanti, di pastori, di bambini, di animali e di storie. Delle antiche carovaniere che attraversavano il Sahara dal Mediterraneo a Timbouctou rimane una delicata ragnatela di piste. Proprio queste vie vogliamo percorrere in un’ alternanza di paesaggi passando dalle piste lungo le rive dell’ oceano, attraversando quelle tra le dune di sabbia fino a quelle di pietra sulle montagne.

DA AGADIR FINO A PLAGE BLANCHE
Dall’ Italia ad Agadir, dove prendiamo possesso e dimestichezza con le robuste 4×4, dopo pochi chilometri abbandoniamo l’ asfalto per visitare il parco naturale di di Souss-Massa e lì continueremo su strette piste parallele alla spiaggia per visitare i villaggi di pescatori scavati nelle impressionanti scogliere di Bou Soun e proseguire verso la bella spiaggia e le insidiose onde di Aglou Plage.
Qualche chilometro di asfalto e poi, dopo invitanti calette di sabbia bianca, giungiamo alla tranquilla Ifni. Ora le cose si fanno difficili, anche se le onde dell’ Atlantico sono una buona guida verso il Sud, tra spiagge deserte, scogliere a strapiombo e relitti abbandonati di grandi navi. Ecco Plage Blanche, pochissimi turisti ci arrivano, eppure le vedute sull’ Oceano sono stupende e miriadi di uccelli fanno tappa su queste scogliere prima del balzo finale verso l’ Arguin, in Mauritania.

Consigli di viaggio: evitare la diarrea del viaggiatore, cosa fare prima di partire, in viaggio e dopo il viaggio

 Quando ci si appresta a partire per mete esotiche, spesso si tengono in scarsa considerazione i rischi sanitari che il soggiorno può comportare, anche perchè purtroppo non sempre le agenzie di viaggio italiane danno rilievo a questo aspetto della vacanza. Il modo ragionevole e sicuro per affrontare i viaggi internazionali consiste nell’ informarci per tempo sulle norme cautelative da adottare già prima della partenza, in particolare vaccinazioni e profilassi farmacologiche, e quelle che vengono in aiuto durante la vacanza.

Uno dei più comuni problemi medici cui vanno incontro coloro che si recano in viaggio all’ estero, soprattutto nelle zone tropicali e sub-tropicali, è la diarrea del viaggiatore, chiamata giornalisticamente “vendetta di Montezuma” o “maledizione di Tutankhamon”.

COS’ E’ LA DIARREA DEL VIAGGIATORE
Per diarrea del viaggiatore si intende una sindrome intestinale caratterizzata da 3 o più scariche al giorno di feci acquose o non formate, durante o subito dopo un viaggio, accompagnate da segni clinici di infezione intestinale (crampi addominali, nausea, vomito, febbre, sangue nelle feci). I fattori che possono portare alla diarrea del viaggiatore sono moltissimi.

Viaggio a Sharm-el-Sheikh alternativo: in Egitto per il Cairo, le Piramidi, il Canale di Suez, il Sinai ed il Mar Rosso

 Dici Sharm-el-Sheikh e pensi subito al pacchetto all inclusive, last minute, in saldo in albergo di lusso, immersioni garantite, serate con animazione, ceremonia di benvenuto… insomma, l’ apoteosi del déja vu. Ecco allora un viaggio Sharm-el-Sheikh alternativo che vi darà modo di vedere il Cairo, le piramidi di Giza, il passaggio del Canale di Suez via terra, la salita al monastero di Santa Caterina, l’ ascensione notturna al Jebel Mousa (la montagna di Mosé) quindi la discesa verso il mare a Dahab sul Mar Rosso con alloggio in strutture alternative, poi Ras Muhammed e Sharm-el-Sheikh, con immersioni incluse.

DAL CAIRO ALLE PIRAMIDI
Il volo con arrivo al Cairo consentirà una visita alla città con il quartiere arabo, le sue moschee, il mercato di Khan al Khalili. Poi Giza, le piramidi e la Sfinge, per poi puntare su Saqqara e Menfi, che raccolgono i monumenti più antichi di tutta la civiltà egizia.

SULLE TRACCE DI MOSE’
Prenderemo poi la moderna autostrada per Suez, dove passeremo nel tunnel sotto il canale e metteremo piede sulla penisola del Sinai. Raggiungiamo poi Santa Caterina, antichissimo monastero copto legato ai ricordi biblici di Mosé e della sua gente: pernotteremo nella foresteria del monastero e al mattino ci metteremo in cammino verso la vetta del Jebel Moussa. la montagna sacra di Mosé sulla cui cima, al limite, si può salire ben coperti dopo cena per aspettare che l’ alba illumini di rosa lo splendido panorama delle montagne circostanti.
E poi giù per i 3000 gradini fino al monastero ed al minibus.

Trekking e alpinismo: il mal di montagna

 Molti viaggi in zone geograficamente particolari prevedono rapide salite in quota senza poter dare all’ organismo il tempo di acclimatarsi. Sono per lo più salite in Jeep o aereo, ma non solo. L’ esempio più tipico è rappresentato dall’altopiano tibetano dove si passa in poche ore dai 2000 ai 5000 metri. Problemi simili si hanno però anche salendo a piedi per il Kilimangiaro oppure visitando le Ande o il Ladakh.

Un buon acclimatamento è caratterizzato dall’ assenza di disturbi e da un buon sonno notturno. Le urine devono essere chiare e abbondanti. Se è presente anche solo un leggero mal di testa o un po’ d’ insonnia, significa che non vi state acclimatando bene. Se c’è anche inappetenza, nausea, o vomito si può parlare a tutto diritto di mal di montagna!

TRE TIPI DI VIAGGIATORI
E’ fondamentale dare importanza a questi primissimi sintomi senza accampare scuse. Cosa devono fare i viaggiatori che vanno in quota, magari dovendo anche salire rapidamente? Per l’ appunto, si dividono in tre gruppi.

Trekking e alpinismo: cucina da campo, stoviglie, viveri, filtri e potabilizzatori. Vacanze in Montagna

 Per i viaggi più lunghi e in zone poco accessibili è necessario portarsi viveri e… la cucina da campo. Come si fa a viaggiare leggeri e con utensili che possano servirci a tutto? Scopriamolo insieme…

LA CUCINA: CAMPING GAS, META, FORNELLO A PETROLIO
Il classico camping-gas funziona egregiamente, anche se in alta quota il consumo è maggiore. In aereo non è consentito trasportare le bombolette, ma molti escursionisti trovano il modo di mimetizzarle.

Per scaldare le bevande nelle soste, meglio avere con sé un fornellino a méta. Per risolvere ogni vostro problema di trasporto aereo, di pezzi di ricambio e di combustibile, si può sempre acquistare sul posto l’ occorrente, come fornelli a petrolio dotati di una pompa a pressione.

Il funzionamento è molto semplice: caricato il serbatoio, si chiude la valvola di sfogo e si comincia a pompare finché non esce un po’ di petrolio dall’ ugello. Avviate quindi la fiamma scaldando il liquido con un pezzetto di carta infiammato. Quando dal getto inizierà a uscire una fiamma azzurra e non più gialla ed udite l’ inizio del sibilo, continuate a pompare fino al massimo della potenza di fuoco. L’ operazione non è sempre facile, ma dopo ripetuti tentativi diverrete abili fuochisti. Comprate anche l’ ago per tenere pulito il getto e le guarnizioni della pompa. Controllate tutti i giorni la manutenzione del fornello.

Preventivate un consumo di un litro al giorno pur calcolando che in alcuni posti tappa si riescono a trovare rametti o formelle di combustibile secco (ovvero escrementi).

I fornelli policombustibili funzionano bene solo in Europa o in America del Nord. Negli altri paesi è difficile trovare combustibili senza impurità ed il fornello ha alte probabilità di guastarsi rapidamente.

Viaggio in California, USA: a Disneyland e affrontare il grande Ovest con i bambini al seguito

 Tutti i bambini sognano andarci… Disneyland è il mondo in cui tutti vorrebbero approdare per qualche giorno, ma spesso chi ha dei bambini piccoli ha un po’ timore di avventurarsi in viaggi così lunghi. Ecco allora qualche consiglio per mamme e papà che vogliono realizzare il sogno dei loro bambini senza affaticarli e intraprendendo un viaggio indimenticabile…

IL VIAGGIO: PROGRAMMARE LE TAPPE
Andare a Disneyland è magnifico, interessante e vario, nonché semplice da organizzare. Si tratta di un percorso adatto alle famiglie con figli di ogni età. Occorre solo evitare di farsi prendere dalla foga di vedere tutto: resistendo ad ogni tentazione e percorrendo al massimo 4.000km, in due settimane si possono includere nel tragitto per Disneyland le località più significative, visitarle con calma ed evitare ai nostri figli troppe ore chiuse in macchina.

Trekking e alpinismo: tenda, sacco a pelo, calzature e materassino per una vacanza in montagna tra sport e natura

 Quando il trekking fa parte di un viaggio o un percorso itinerante, diventa indispensabile avere con sè una tenda e l’ attrezzatura giusta per essere indipendenti da rifugi o tappe obbligate. Ecco come orientarsi per scegliere cosa portare con sé.

LA TENDA
La tenda, anche nei viaggi con automezzi, offre ampia libertà di scegliere i posti-tappa. Spesso si può usufruire dei prati degli alberghi, dei tetti delle case private o delle rest-house. In ogni caso è molto più igienico dormire nella propria tenda che pernottare in una accogliente ma non troppo pulita malga, condividendo la paglia del giaciglio con un piccolo asino o con sgradevoli ospiti che presto invadono il sacco a pelo. Le tende migliori sono quelle a cupola: autoportanti, con due teli senza tiranti, pratiche da montare su sabbia, roccia, neve, poiché non richiedono picchetti. Le tende in Goretex sono adatte solo alle spedizioni.

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