Vacanze in Brasile: itinerario di viaggio alla scoperta della musica brasiliana

 Si può pretendere di conoscere il Brasile senza scoprire la sua musica? Si può amare la musica senza andare in Brasile? Allora partiamo!
Di giorno si possono visitare le città coloniali, le chiese barocche, i musei, i parchi, le cascate le spiagge e le isole, più belle del Brasile. E di notte… samba, bossa nova, chorinho, forró, axè, frevo, maracatú, ciranda.
Si può andare alla ricerca dei concerti dei più grandi autori ed intreprati di musica popolare: Caetano Veloso, Chico Buarque, Gilberto Gil, Joao Gilberto, Gal Costa, Alcione, Joyce, Milton Nascimento. Ma non ascolteremo solo la musica popolare per ballare con i brasiliani i ritmi del carnevale, andremo anche alla scoperta della musica rituale che nasce dalla tradizione africana portata in Brasile dagli schiavi.

CONDOMBLE’ E CAPOEIRA
Assisteremo ad una cerimonia di candomblé, religione afro-brasiliana praticata tuttora nei vecchi terreiros di Bahia, e alle danze della capoeira angola e regional, antica lotta degli schiavi che oggi è diventata una danza spettacolare e acrobatica. La musica diventerà quindi uno strumento di comprensione di questo paese complesso e affascinante. Sarà il nostro grimaldello per entrare in contatto con la gente. Discutendo di musica parleremo di realtà sociale, di lotta per la sopravvivenza, di speranze, amore, sensualità e felicità; capiremo come vive e cosa pensa il popolo brasiliano. Forse scopriremo che i problemi che ci portiamo dietro, cantando e ballando, si possono risolvere con un sorriso!

Itinerario di viaggio in Bretagna, Normandia, Francia

 Vogliamo proporvi un itinerario che si sviluppa nel nord-ovest della Francia, da Parigi verso “les beaux ciels de Normandie” fino a raggiungere la Bretagna e la costa dell’ Oceano Atlantico per rientrare quindi nella capitale francese lungo la splendida Valle della Loira, con i suoi famosi castelli. Il viaggio si effettua con auto noleggiate consegnate all’ aeroporto di Parigi, che raggiungeremo in volo diretto dall’ Italia.

DA PARIGI A MONT SAINT MICHEL
Lasciamo la visita di Parigi a fine viaggio e imbocchiamo subito l’Autostrada per Versailles, eccezionale complesso formato dal Palazzo dei Giardini, dai Trianon e dalla città che ha conservato un’aria solenne. Poi attraverso la fertile Beauce, il granaio di Francia, fino a veder spuntare lontano dal verde dei campi, le due torri della cattedrale di Chartres la cui bellezza e imponenza dominano sul piccolo borgo circostante. La Porta Reale, meraviglia dell’ arte romanica, le vetrate originali del XII e XIII secolo, il recinto del coro con le splendide sculture lignee, costituiscono solo alcuni dettagli di un complesso unico al mondo.

Quindi Mont Saint Michel , la “meraviglia dell’Occidente”, prodigioso insieme costruito su un piedistallo roccioso. Visita alle splendide fortificazioni, l’ Abbazia, il chiostro, la sala dei Cavalieri.

Viaggiatori italiani: uno su due non si vaccina prima di un viaggio intercontinentale. Asia a rischio

 Uomo, 43 anni, di cultura medio-alta, residente al Nord e non vaccinato. E’ questo il profilo tipo del viaggiatore intercontinentale italiano, che sceglie in prevalenza l’ Asia come meta e che, a dispetto della paura di questi tempi rispetto a nuove malattie che comapiono in varie parti del mondo e si diffondono con pericolosità, ritiene, spesso solo in base alle proprie convinzioni, che il Paese in cui si reca non sia a rischio, e di conseguenza non crede utile vaccinarsi. L’ identikit arriva da un’ indagine presentata a Budapest, in occasione del XI Congresso dell’ International Society of Travel Medicine.

VIAGGIATORI ITALIANI DISINFORMATI

La ricerca – condotta su un campione di circa mille persone (uomini e donne prevalentemente fra i 17 e i 55 anni), commissionata da Novartis Vaccines all’ istituto di ricerca Elma – fotografa comportamenti contraddittori e controcorrente dei viaggiatori italiani. Atteggiamenti che emergono soprattutto dall’ analisi della percezione del rischio e del grado di informazioni possedute. Ben l’ 80% di chi parte, infatti, ritiene di avere tutte le informazioni di cui necessita e la consapevolezza della validità della vaccinazione. Nonostante ciò, la decisione di vaccinarsi o meno rimane, nell’ 86% dei casi, un fatto personale, su cui sembrano non pesare i consigli di specialisti o enti ad hoc, come i centri di medicina dei viaggi, conosciuti soltanto da un intervistato su due.

Itinerario di viaggio in Africa settentrionale: il Marocco in Fuoristrada da Agadir a Marrakech

 Il deserto marocchino è un deserto di nome ma non di fatto: in realtà è pieno di vita, di oasi che sono vere cittadine, di palmeti che irrompono improvvisi tra le sabbie, di pareti e canyon, di castelli di terra, di montagne rocciose, di mercanti, di pastori, di bambini, di animali e di storie. Delle antiche carovaniere che attraversavano il Sahara dal Mediterraneo a Timbouctou rimane una delicata ragnatela di piste. Proprio queste vie vogliamo percorrere in un’ alternanza di paesaggi passando dalle piste lungo le rive dell’ oceano, attraversando quelle tra le dune di sabbia fino a quelle di pietra sulle montagne.

DA AGADIR FINO A PLAGE BLANCHE
Dall’ Italia ad Agadir, dove prendiamo possesso e dimestichezza con le robuste 4×4, dopo pochi chilometri abbandoniamo l’ asfalto per visitare il parco naturale di di Souss-Massa e lì continueremo su strette piste parallele alla spiaggia per visitare i villaggi di pescatori scavati nelle impressionanti scogliere di Bou Soun e proseguire verso la bella spiaggia e le insidiose onde di Aglou Plage.
Qualche chilometro di asfalto e poi, dopo invitanti calette di sabbia bianca, giungiamo alla tranquilla Ifni. Ora le cose si fanno difficili, anche se le onde dell’ Atlantico sono una buona guida verso il Sud, tra spiagge deserte, scogliere a strapiombo e relitti abbandonati di grandi navi. Ecco Plage Blanche, pochissimi turisti ci arrivano, eppure le vedute sull’ Oceano sono stupende e miriadi di uccelli fanno tappa su queste scogliere prima del balzo finale verso l’ Arguin, in Mauritania.

Viaggio a Sharm-el-Sheikh alternativo: in Egitto per il Cairo, le Piramidi, il Canale di Suez, il Sinai ed il Mar Rosso

 Dici Sharm-el-Sheikh e pensi subito al pacchetto all inclusive, last minute, in saldo in albergo di lusso, immersioni garantite, serate con animazione, ceremonia di benvenuto… insomma, l’ apoteosi del déja vu. Ecco allora un viaggio Sharm-el-Sheikh alternativo che vi darà modo di vedere il Cairo, le piramidi di Giza, il passaggio del Canale di Suez via terra, la salita al monastero di Santa Caterina, l’ ascensione notturna al Jebel Mousa (la montagna di Mosé) quindi la discesa verso il mare a Dahab sul Mar Rosso con alloggio in strutture alternative, poi Ras Muhammed e Sharm-el-Sheikh, con immersioni incluse.

DAL CAIRO ALLE PIRAMIDI
Il volo con arrivo al Cairo consentirà una visita alla città con il quartiere arabo, le sue moschee, il mercato di Khan al Khalili. Poi Giza, le piramidi e la Sfinge, per poi puntare su Saqqara e Menfi, che raccolgono i monumenti più antichi di tutta la civiltà egizia.

SULLE TRACCE DI MOSE’
Prenderemo poi la moderna autostrada per Suez, dove passeremo nel tunnel sotto il canale e metteremo piede sulla penisola del Sinai. Raggiungiamo poi Santa Caterina, antichissimo monastero copto legato ai ricordi biblici di Mosé e della sua gente: pernotteremo nella foresteria del monastero e al mattino ci metteremo in cammino verso la vetta del Jebel Moussa. la montagna sacra di Mosé sulla cui cima, al limite, si può salire ben coperti dopo cena per aspettare che l’ alba illumini di rosa lo splendido panorama delle montagne circostanti.
E poi giù per i 3000 gradini fino al monastero ed al minibus.

Trekking e alpinismo: il mal di montagna

 Molti viaggi in zone geograficamente particolari prevedono rapide salite in quota senza poter dare all’ organismo il tempo di acclimatarsi. Sono per lo più salite in Jeep o aereo, ma non solo. L’ esempio più tipico è rappresentato dall’altopiano tibetano dove si passa in poche ore dai 2000 ai 5000 metri. Problemi simili si hanno però anche salendo a piedi per il Kilimangiaro oppure visitando le Ande o il Ladakh.

Un buon acclimatamento è caratterizzato dall’ assenza di disturbi e da un buon sonno notturno. Le urine devono essere chiare e abbondanti. Se è presente anche solo un leggero mal di testa o un po’ d’ insonnia, significa che non vi state acclimatando bene. Se c’è anche inappetenza, nausea, o vomito si può parlare a tutto diritto di mal di montagna!

TRE TIPI DI VIAGGIATORI
E’ fondamentale dare importanza a questi primissimi sintomi senza accampare scuse. Cosa devono fare i viaggiatori che vanno in quota, magari dovendo anche salire rapidamente? Per l’ appunto, si dividono in tre gruppi.

Trekking e alpinismo: cucina da campo, stoviglie, viveri, filtri e potabilizzatori. Vacanze in Montagna

 Per i viaggi più lunghi e in zone poco accessibili è necessario portarsi viveri e… la cucina da campo. Come si fa a viaggiare leggeri e con utensili che possano servirci a tutto? Scopriamolo insieme…

LA CUCINA: CAMPING GAS, META, FORNELLO A PETROLIO
Il classico camping-gas funziona egregiamente, anche se in alta quota il consumo è maggiore. In aereo non è consentito trasportare le bombolette, ma molti escursionisti trovano il modo di mimetizzarle.

Per scaldare le bevande nelle soste, meglio avere con sé un fornellino a méta. Per risolvere ogni vostro problema di trasporto aereo, di pezzi di ricambio e di combustibile, si può sempre acquistare sul posto l’ occorrente, come fornelli a petrolio dotati di una pompa a pressione.

Il funzionamento è molto semplice: caricato il serbatoio, si chiude la valvola di sfogo e si comincia a pompare finché non esce un po’ di petrolio dall’ ugello. Avviate quindi la fiamma scaldando il liquido con un pezzetto di carta infiammato. Quando dal getto inizierà a uscire una fiamma azzurra e non più gialla ed udite l’ inizio del sibilo, continuate a pompare fino al massimo della potenza di fuoco. L’ operazione non è sempre facile, ma dopo ripetuti tentativi diverrete abili fuochisti. Comprate anche l’ ago per tenere pulito il getto e le guarnizioni della pompa. Controllate tutti i giorni la manutenzione del fornello.

Preventivate un consumo di un litro al giorno pur calcolando che in alcuni posti tappa si riescono a trovare rametti o formelle di combustibile secco (ovvero escrementi).

I fornelli policombustibili funzionano bene solo in Europa o in America del Nord. Negli altri paesi è difficile trovare combustibili senza impurità ed il fornello ha alte probabilità di guastarsi rapidamente.

Visti e formalità doganali: come ottenere il visto per la Libia

 Il visto per la libria solitamente si ottiene all’ arrivo sul suolo libico ed ha un costo di 40 euro. Per ottenere il visto, il passaporto deve essere valido almeno per 6 mesi e non contenere il visto per Israele. Ma non è tutto… le difficoltà burocratiche possono spesso portare a spiacevoli incovenienti ed è quindi meglio preparare tutto per tempo. Ecco cosa dovete sapere per viaggiare tranquilli in zona libica.

IL TIMBRO BILINGUE
Le autorità libiche richiedono nel passaporto il timbro bilingue e la traduzione in arabo dei dati anagrafici. Chi ha già ottenuto il timbro bilingue per viaggi precedenti non deve ottenerlo di nuovo.

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