Cous Cous Fest in crociera con MSC: sfide di cucina, incontri e degustazioni a bordo della Splendida

 Il Cous Cous Fest, Festival internazionale dell’integrazione culturale, sale a bordo di MSC Splendida. Presentata venerdì 18 febbraio, nell’ambito della Bit, la Borsa internazionale del turismo di Milano, la più grande e completa rassegna espositiva del prodotto turistico italiano e della migliore offerta internazionale dove saranno presentate le ultime novità della 14\esima edizione, in programma a San Vito Lo Capo (Trapani) dal 20 al 25 settembre 2011. La rassegna internazionale, il festival dedicato al cous cous più famoso al mondo che mette intorno ad un piatto paesi diversi per tradizioni, religione, lingua e cultura, quest’anno si promuoverà in fiere ed eventi internazionali nell’ambito di “Cous Cous Fest in tour”.
Una delle tappe più esclusive di questo tour sarà proprio a bordo di MSC Splendida, nave destinata alle bellezze delle città del Mediterraneo e, quindi, per la prima volta, il Cous Cous Fest andrà in crociera grazie alla collaborazione con MSC Crociere, official sponsor della rassegna.

Al Maxxi un arcipelago di isole verdi dove incontrarsi

 Incontri urbani su isole verdi o sotto l’ombra di fiori giganti. Il Maxxi, il Museo del XXI secolo per l’estate creerà spazi d’incontro stupefacenti sull’enorme piazza che accoglie i visitatori del museo nato dall’irrefrenabile estro di Zaha Hadid. Un nuovo progetto per l’estate e soprattutto un nuovo luogo d’incontro che legherà il museo al quartiere circostante. Un arcipelago verde costituito da isole mobili sparse nella piazza del MAXXI, cuore del progetto WHATAMI dello studio romano stARTT, vincitore della prima edizione di YAP MAXXI.
Un concorso dedicato ai giovani progettisti, in parallelo altre installazioni ideate anche queste per gli incontri urbani e che vedrà una ragnatela di fili sottili unire il Moma di New York al palazzi circostanti, ma anche panchine e specchi nel progetto YAP MoMA – HOLDING PATTERN vinto dallo studio di Brooklyl Interboro Partners. Due spazi pensati per le persone e l’arte, per creare spessi fili nella distrazione delle città.

Carnevale a Nizza: la Costa Azzurra si riempie di colori, musica e fiori

 Il Carnevale di Nizza si festeggia così, tra carri monumentali, artisti di strada, balli e canti sotto una pioggia di mimose, gigli e gerbere. Per oltre due settimane, dal 18 febbraio all’8 marzo, la città diventa un parco divertimenti aperto giorno e notte, dove ogni eccesso è lecito pur di rendere indimenticabile e fiabesco l’evento invernale più rinomato della Costa Azzurra. Cuore della festa è piazza Masséna, luogo che accoglie le sfilate carnevalesche animate da oltre mille ballerini e musicisti che provengono da ogni parte del mondo. I carri, alti fino a una ventina di metri, sono 20 e quest’anno si ispirano al Mediterraneo. Nizza propone un’immersione nel Mare Nostrum e le sue culture, ma anche un’evocazione della storia del pianeta in tutte le fasi e le accezioni, sotto la prospettiva dell’ecologia.

Il mostro della laguna: una scultura in vetro e ferro sigilla l’arte dei mastri vetrai di Murano

 Forme D’Acqua, in collaborazione con Consorzio Promovetro Murano e la partecipazione di Jean Blanchaert presenta il progetto “Il Mostro della Laguna”, sabato 26 febbraio dalle ore 17:00, presso la suggestiva location della Tenuta Agricola del Cavallino, in via Ca’ Pasquali, 1 a Cavallino-Treporti (VE).
L’evento porta alla luce un’opera unica nel suo genere, “Il Mostro della Laguna”, una scultura in acciaio e vetro di Murano progettata dall’Arch. Simona M. Favrin e realizzata dal maestro vetraio Nicola Moretti, con la collaborazione di numerosi professionisti e artigiani del vetro e del ferro.
Consorzio Promovetro Murano, che ha collaborato attivamente nella realizzazione del progetto, crede infatti nell’importanza di tali iniziative, atte a promuovere opere e installazioni di alto livello, ma soprattutto il vetro di Murano e in particolare il marchio Vetro Artistico® Murano, unica tutela legalmente riconosciuta per le produzioni muranesi.

Il Carnevale Boemo di Praga

 A Praga maschere e allegorie per il carnevale boemo. Una tradizione antica che risale alle sfarzose feste allegoriche medievali. Ci si immerge nel mondo della fantasia e delle allegorie dove la maschera acquista anche il fascino del mistero. Nel periodio di carnevale, Praga svela un volto del tutto diverso, meno intimista, per diventare colore, allegria, musica e teatro all’aperto. La storia del carnevale ripete la tradizione veneziana e le sfarzose feste organizzate già nel medioevo. Quest’anno gli appuntamenti si accavallano dal 25 febbraio al 9 marzo. Balli in maschera quasi ovunque, sia all’aperto che nei luoghi pubblici, nei palazzi e anche nei musei.

Anche l’orsacchiotto va in vacanza con Furry Toys Tours

 Fino a poco tempo fa l’unica speranza per un pelouche di girare il mondo era fra le braccia di un bambino, ma ora anche l’orso Teddy, Pippo l’ippopotamo e il coniglietto Bunny possono andare in vacanza da soli e tornare con una serie di scatti che testimoniano la loro villeggiatura. La bizzarra idea è venuta a una società francese, che si offre di portare a spasso per Parigi i nostri pupazzetti del cuore immortalandoli nei luoghi simbolo della città. Sintomo di una crisi economica ormai alle spalle, o forse, al contrario, di ristrettezze che consentono di far viaggiare soltanto gli animaletti di pezza lasciando ai proprietari la consolazione di vedere la Ville Lumière in foto, il tour per pelouche sta riscuotendo un discreto successo. Dall’Inghilterra agli Stati Uniti, fino all’Estremo Oriente, sempre più persone spediscono il proprio pelouche a Parigi insieme a un assegno da 100 euro, per vederselo recapitare una settimana dopo con una quarantina di foto che lo ritraggono sotto la Torre Eiffel e l’Arco di Trionfo, a passeggio per gli Champs Elysées e sulle rive della Senna, con la cattedrale di Nôtre Dame alle spalle.

Guida di Viaggio all’isola di Salina:natura incontaminata e una storia complessa alle spalle!

 L’isola di Salina si estende per una superficie di 26,8Kmq., ed è seconda solo a Lipari. Anch’essa di natura vulcanica, è costituita dalle vette dei due monti più alti delle Eolie “Fossa delle Felci” e “Fossa dei Porri”, vulcani ormai spenti da tempo; da qui il suo antico nome Didyme, che significa Gemelli.

C’è anche un’altra particolarità di Salina ed è politica: Lipari è il comune di tutte le isole Eolie ad eccezione di Salina che ha ben tre comuni: Santa marina Salina, Malfa e Leni. A Salina ci sono circa 4.000 abitanti e ci sono tutti i servizi, dalla Guardia Medica alle banche, Bancomat, negozi, piccoli supermercati, noleggi di auto, moto e barche ed altro.

L’economia di Salina è legata sia al turismo, che alla pesca ed all’agricoltura; qui infatti si ricavano il pregiato “Malvasia delle Lipari”, uno dei vini DOC più ricercati e i capperi.

Guida di Viaggio a Filicudi:il cuore selvaggio delle Isole Eolie

 L’Isola di Filicudi fa parte dell’Arcipelago delle Eolie ed è amministrata dal comune di Lipari.
Di origine vulcanica, è, insieme all’Isola di Alicudi, la più occidentale di tutto l’arcipelago.
I centri abitati di Filicudi sono tre: Filicudi Porto, Valdichiesa e Pecorini a Mare, uniti tra loro da una pittoresca strada.
Di antica origine e i primi insediamenti di Filicudi risalgono al periodo del Neolitico.
L’economia dell’isola è legata in particolare al turismo ed alla coltivazione di capperi e fichi, che sono gli ingredienti base della cucina locale.
L’Isola di Filicudi è posta sotto la tutela dell’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

La primavera arriva presto a Filicudi ed è un’esplosione di fiori dai mille colori.
E’ bello, in questa stagione, percorrere i tanti antichi sentieri che la attraversano.Sentieri e terrazzamenti, realizzati nel corso dei secoli, sono un meraviglioso ed imponente esempio del lavoro umano. Ancora oggi Filicudi è sentita come isola remota, anche dagli abitanti di Lipari. In effetti ciò che la fa sentire lontana, non è tanto la distanza ma qualcosa di più profondo: è una distanza nel tempo, nel modo di essere dell’isola e della sua gente, è lontananza dal mondo comune.
Filicudi non è solo mare o vacanza estiva, chi vuol veramente sentire e godere della sua peculiarità deve visitarne con calma l’interno, soprattutto nel periodo dell’anno che va da aprile a giugno e da settembre a novembre.

Il porto è sul lato nord dell’isola, c’è il molo dove arrivano nave ed aliscafi, i principali servizi come negozi, Bancomat, noleggio barche, motorini e mezzi e da lì si va verso le sue frazioni, in alto Val di Chiesa e Canale e sul mare, ma dall’altro lato della punta della Punta di Capo Graziano dove c’è il Villaggio Preistorico, c’è Pecorini, con il piccolo molo, le poche case, la spiaggetta con i gozzi dei pescatori.

Guida di Viaggio a Scopello: un luogo suggestivo e pittoresco, difficile da scordare!

 Centro agricolo e di soggiorno in provincia di Vercelli, Scopello è situato 659 metri sopra il livello del mare, sulla riva sinistra della Sesia, è il punto di accesso (tramite seggiovia o lungo la strada) all’Alpe di Mera (m. 1517) e conta 459 abitanti. La sua economia, oltre che sul turismo, è basata sulla presenza di acque ferruginose e di cave di ardesia. Nel XVIII secolo, all’epoca di Carlo Emanale III, venne aperto qui il primo stabilimento in Italia per la lavorazione dei metalli pregiati, di cui sussiste la ciminiera alta 15 metri. Le fonderie utilizzavano i minerali provenienti da Alagna.

Scopello è forse il luogo più suggestivo e pittoresco dell’intero golfo di Castellammare. E’ un piccolo borgo sorto verso la fine del settecento attorno al baglio, sul sito di un precedente casale arabo. In basso, nella stupenda cala limitata dai faraglioni e protetta da vecchie torri di avvistamento, si trova la tonnara, conosciuta da tempo immemorabile (è citata in documenti del 1200) ed attiva fino a pochi anni addietro, con il baglio, gli edifici e i magazzini.

Vi si giunge da Castellammare percorrendo la statale 187 per Trapani, imboccando la deviazione al Km 32.4, passando davanti alla baia di Guidaloca sulla quale si erge una torre cilindrica cinquecentesca. Il nome Scopello deriverebbe dal greco “scopelos” (scoglio), dal latino “scopellum” (scoglio) e dall’arabo “iscubul iactus” (scoglio alto).

Abitata sin dalla preistoria (reperti rinvenuti nelle grotte dell’entroterra documentano la presenza umana a partire dal Paleolitico), la zona era conosciuta da tempi antichissimi per l’abbondanza dei tonni che si pescavano nel suo mare, tanto da essere chiamata dai greci “Cetaria” cioè “terra dei tonni”.

Gli Arabi vi fondarono un casale abitato da pescatori e pastori e, nel 1235, Federico II di Svevia, dopo averlo annesso con tutto il feudo alla città di Monte San Giuliano, ne concesse la proprietà ad un gruppo di coloni Piacentini che, però, lo abbandonarono presto a causa delle continue incursioni piratesche. In quei secoli, infatti, i pirati che infestavano il basso Mediterraneo, usavano la baia di Scopello come base per le loro scorrerie: ormeggiando le navi a ridosso dei faraglioni risultavano praticamente invisibili dal largo.
A Scopello è facile affittare ville ed appartamenti

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.