Si chiama “L’ eredità di Luigi Einaudi – La nascita dell’ Italia repubblicana e la costruzione dell’ Europa” e si terrà dal 13 febbraio al 26 aprile 2009 all’ Archivio di Stato di Torino in Piazza Castello. E’ l’ esposizione promossa dalle due Fondazioni, di Torino e di Roma, intitolate a Luigi Einaudi. Si tratta di un evento talmente importante che già il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva voluto accogliere la mostra nel Palazzo del Quirinale in occasione del sessantesimo anniversario dell’ elezione di Luigi Einaudi, nel maggio del 2008. La nuova mostra è realizzata in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e la Banca d’ Italia, e si avvale dei patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comune di Torino.
Curata da Roberto Einaudi, la mostra ripropone la figura di Luigi Einaudi: economista liberale, professore all’ Università di Torino e all’ Università Bocconi di Milano, viticoltore nel suo podere a Dogliani, raffinato collezionista di libri rari, giornalista de “La Stampa”, “Corriere della Sera” e “The Economist”, direttore di riviste scientifiche come la “Riforma Sociale” e la “Rivista di storia economica”, Governatore della Banca d’Italia dal 1945 al 1948, Presidente della Repubblica dal 1948 al 1955.
LUIGI EINAUDI TORNA A TORINO
Come ha sottolineato il curatore, “Luigi Einaudi ritorna a Torino”, in quel Piemonte che è stato l’ ispirazione alla sua azione di studioso, di intellettuale, di uomo di Stato. Ritorna all’ Archivio di Stato a piazza Castello dove all’ inizio del Novecento consultò quasi giornalmente gli archivi per le sue ricerche sullo Stato sabaudo. Torna nella Torino che dovette abbandonare in quel lontano 1943, quando le SS naziste e i fascisti lo aspettavano al rettorato dell’ Università di Torino per arrestarlo. Dal suo esilio svizzero and direttamente a Roma dove gli fu affidata la carica di Governatore della Banca d’ Italia, in un paese ancora in guerra, diviso in due. Quando finalmente potè ritornare all’ Università di Torino in un’ Italia unita, iniziò la sua prima lezione con la frase: “Come stavo dicendo“.