Mostra fotografica Robert Mapplethorpe alla Galleria dell’Accademia fino al 27 settembre 2009, Firenze

 Una mostra dedicata al grande fotografo americano Robert Mapplethorpe, nel ventennale della scomparsa, nella Galleria dell’ Accademia di Firenze aperta fino al 27 settembre. E’ la prima volta che le opere di questo grande artista della fotografia di fama internazionale vengono esposte in un tempio dell’ arte come l’ Accademia di Firenze, ricordata soprattutto nel mondo come il “Museo di Michelangelo”, per la presenza di una delle icone dell’ arte universale quale il David, cui si affiancano i Prigioni, ma anche molte importanti opere di pittura di grandi maestri dal Trecento al pieno Rinascimento.

L’ ESPOSIZIONE DI MAPPLETHORPE
Complessivamente le opere di “Robert Mapplethorpe – La perfezione nella forma” che compongono l’ esposizione sono 111, tra le quali vanno compresi – come parte integrante quali termini di confronto – anche il David e i quattro Prigioni di Michelangelo, oltre a quattro disegni e un modellino in cera di quest’ ultimo. Le 93 fotografie di Mapplethorpe sono scelte tra la produzione dell’ intero arco della sua attività artistica e provengono tutte, ad eccezione di due, dalla Robert Mapplethorpe Foundation. Tra queste, accanto ai soggetti umani, trovano spazio anche numerose nature morte, come vasi di fiori di iris e tulipani, nei quali Mappelthorpe ribadisce tutta la sua cura per lo studio della luce e delle ombre sull’ oggetto o di sfondo all’ oggetto, o meglio alle sue forme, che gli conferiscono una lucida collocazione nello spazio.

Mostra Mundus Novus all’ ILA, Biennale di Venezia da giugno al 22 novembre 2009

 Il Padiglione dell’ Istituto Italo-Latino Americano (IILA), seguendo la tematica della 53. Esposizione Internazionale d’Arte del 2009 – “Fare Mondi/Making Worlds”, affronta il tema “Mundus Novus – Arte Contemporáneo de América Latina”.

La curatrice Irma Arestizábal è mancata all’ improvviso alla metà di maggio. Considerata una delle massime esperte al mondo di arte latinoamericana, è stata curatrice del Padiglione dell’America Latina IILA dal 2003 al 2009. Nata a Bahía Blanca, in Argentina, il 10 aprile 1940, aveva lavorato come critica d’ arte, curatrice indipendente, professoressa titolare di Arte Latinoamericana Contemporanea all’ Università di Buenos Aires, ha ricoperto la carica di Segretario Culturale dell’IILA dal 2003 al 2007. Negli ultimi tempi stava inoltre lavorando alla creazione della mediateca dell’ IILA.

Mostra Archeovertigo al Complesso Monumentale di Santa Maria dei Frari da giugno al 9 agosto 2009, Venezia

 Esaltano la dimensione delle loro radici potenti in modo svergognato, proprio perché le alternative vigorose nell’ arte sono sempre prive di vergogne. Sono forse la più vitale fra le testimonianze del futurismo ad un secolo dalla sua nascita in quanto ne rievocano il vero spirito informativo, quello che stimolava e stimola chi crea a rompere ogni legaccio che l’ accademia impone” (Philippe Daverio).

Venerdì 5 giugno 2009 è stata inaugurata a Venezia nel Complesso Monumentale di Santa Maria Gloriosa dei Frari, sede dell’Archivio di Stato, “ARCHEOVERTIGO”, la mostra che raccoglie le opere più significative di Cristiano e Patrizio Alviti, due fratelli, due giovani artisti romani completamente autodidatti, che svolgono una ricerca indipendente, svincolata dalle tendenze, dalle mode, dal mercato.
La mostra, evento collaterale della 53. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, è organizzata dalla Meet In Art con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale dei Beni Librari, gli Istituti di Cultura e il Diritto d’Autore ; la Direzione Generale degli Archivi e ha il patrocinio del Comune di Venezia, Provincia di Venezia, Regione del Veneto, della Provincia di Roma e della Regione Lazio.

Mostra Le mura megalitiche al complesso del Vittoriano dal 5 giugno all’ 8 luglio 2009, Roma

 “Le mura megalitiche. Il Lazio meridionale tra storia e mito”: dal 5 giugno all’8 luglio 2009 il Complesso del Vittoriano ospita una mostra di carattere storico, artistico e archeologico che vuole far conoscere una grande ricchezza del nostro territorio, le mura poligonali, sconosciuta ai più. Una nuova idea del territorio che la Regione Lazio realizza in questa occasione attraverso il “grande attrattore” delle mura megalitiche con lo scopo di sostenere, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale del territorio laziale.

Promossa dalla Regione Lazio, Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, e la Provincia di Frosinone, la mostra si avvale della curatela di Giuseppe Guadagno, Giovanni Maria De Rossi, Daniele Baldassarre. La direzione e il coordinamento generale della mostra sono di Alessandro Nicosia.

LE OPERE
Oltre 100 le opere esposte tra incisioni, litografie, disegni, acquarelli, stampe, olii, libri, lettere, fotografie d’epoca, mappe, planimetrie, scenografie, pannelli, gigantografie e video, che ripercorrono e ricreano per la prima volta insieme la storia, il mito, le vicende e le ipotesi archeologiche, le suggestioni esercitate sui viaggiatori dell’ Ottocento e non solo, delle mura megalitiche presenti nel Lazio meridionale e precisamente nel territorio del frusinate.

Mostra Tra eternità e storia Bulgari al Palazzo delle Esposizioni fino al 13 settembre 2009, Roma

 Dall’ apertura del primo negozio in Via Sistina nel 1884 fino ai giorni nostri. Una storia che dura da 125 anni e che viene riproposta dalla mostra “Tra Eternità e Storia: 1884-2009” che celebra l’ anniversario di Bulgari, il celebre marchio di gioielli italiani. La prima retrospettiva, organizzata nella sede di Palazzo Esposizioni di Roma, aperta al pubblico fino al 13 settembre. In mostra più di cinquecento creazioni tra gioielli, orologi e altri oggetti preziosi appartenenti alla Collezione Vintage, un patrimonio storico di eccezionale pregio custodito negli archivi della maison, o provenienti da collezioni private e mai esposte al pubblico prima d’ora.

NON SOLO GIOIELLI IN MOSTRA
In mostra non solo gioielli e orologi ma anche una ricca raccolta di documenti inediti come bozzetti e disegni di diverse epoche storiche, immagini fotografiche di artisti famosi, grandi aristocratici, clienti più celebri. Un’ intera sezione è dedicata agli anni della Dolce Vita, con ritratti e testimonianze dei divi dell’ epoca, le più note dive del momento: tutto materiale che illustra gli stretti rapporti esistenti tra Bulgari e l’ industria cinematografica, un legame iniziato negli anni ’40 e divenuto nel tempo sempre più forte. Per la prima volta sono stati esposti gli spettacolari gioielli indossati da alcune delle più celebri star del cinema di quegli anni, come Anna Magnani e Gina Lollobrigida.

Mostra Deredia al Foro Romano e al Palazzo delle Esposizioni dal 23 giugno a 30 novembre 2009, Roma

 Scultura e architettura raccontano la memoria, la vita e il suo divenire. Italia e Costa Rica unite nel ricordo e nella scoperta delle origini. Oltre 600 tonnellate di candida pietra di Carrara per riscoprire la genesi e trovare se stessi sulla “Via della Pace”. Per la prima volta, delle creazioni contemporanee saranno ospitate al Foro Romano, ed esattamente sulla Via Sacra che lo attraversa. Infatti, dal 23 giugno al 30 novembre, la mostra “Deredia. La genesi e il simbolo” presenta, tra l’ Arco di Tito e la Curia del Senato, otto grandi sculture in marmo del costaricano Jorge Jiménez Deredia, che da 30 anni vive sotto le cave di Carrara.

Contemporaneamente al Palazzo delle Esposizioni si svolgerà, dal 23 giugno al 13 settembre, l’ esposizione “Deredia. La Ruta de Paz” dedicata a Deredia, primo artista extraeuropeo presente nella Basilica di San Pietro, dove, per il Grande Giubileo del 2000, Papa Giovanni Paolo II ha scoperto una sua scultura, che celebra Marcellino Champagnat, francese vissuto tra il Settecento e l’ Ottocento, e santificato nel 1999.

Mostra I classici del contemporaneo al Museo Nazionale di villa Pisani dal 24 maggio al 1 novembre 2009, Venezia

 Passo non si faceva senza trovar nuovo spettacolo e nuova meraviglia“, diceva del parco di Villa Pisani un entusiasta visitatore ottocentesco. A pochi chilometri da Venezia, dal 24 maggio, nei saloni e nel giardino della villa lo “spettacolo” sarà ancora più ricco, grazie alle opere di dieci artisti contemporanei, tra i più riconosciuti a livello internazionale.

Il Museo Nazionale di Villa Pisani ospiterà dal 24 maggio al 1 novembre 2009 la mostra “I Classici del Contemporaneo”, iniziativa che si inserisce nel ciclo di eventi culturali promossi dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso e organizzati da Munus, con il patrocinio ed il sostegno della Regione del Veneto.
L’ esposizione, a cura di Costantino D’ Orazio, presenterà, per la prima volta insieme, dieci tra i più grandi artisti contemporanei protagonisti di numerose edizioni della Biennale di Venezia: Anish Kapoor, Anselm Kiefer, Jannis Kounellis, Richard Long, Mario Merz, Marisa Merz, Luigi Ontani, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Paladino, la cui mostra personale ha richiamato a Villa Pisani oltre 60.000 visitatori lo scorso anno.

Mostra Marc Quinn a Palazzo Forti dal 22 maggio al 27 settembre 2009, Verona

 La Galleria d’ Arte Moderna Palazzo Forti del Comune di Verona organizza un’ importante mostra dedicata a Marc Quinn, curata da Danilo Eccher, esposizione selezionata quale evento collaterale alla 53. Esposizione Internazionale d’ Arte La Biennale di Venezia.
Marc Quinn, uno degli esponenti più originali della Young British Art, sarà presente a Verona con una completa selezione di opere in un evento espositivo che darà alla città una prestigiosa rilevanza internazionale.
La mostra si svilupperà lungo un percorso che andrà a dialogare con i principali siti storici della città attraverso grandi installazioni che verranno posizionate nella cornice scenografica dei monumenti più rappresentativi.

COSA VEDERE
Nella mitologica Casa di Giulietta, “cuore” della rassegna, saranno esposti, accanto ai suoi più celebri lavori – come il ciclo straordinario dedicato ai Flowers Paintings – anche una serie di opere inedite e l’ importantissima opera Siren, realizzata in oro massiccio, esposta tra dicembre 2008 e gennaio 2009 al British Museum di Londra.
A collegamento di tali punti fisici e ideali del percorso sta proprio il tema dell’allestimento scelto dal curatore e dall’ artista stesso, il Mito: la volontà di collocare il nucleo centrale della mostra alla Casa di Giulietta scaturisce dal desiderio di Quinn di immergersi nello scenario di una leggenda per eccellenza, celebrata dal dramma shakespeariano degli amanti veronesi. Luogo reale, ma allo stesso tempo magico dove si coagulano tutte le chiavi di osservazione e di lettura contemporanee del fenomeno di un racconto divenuto patrimonio universale.
La scelta coraggiosa di un coinvolgimento diretto degli spazi cittadini come contenitori significativi delle opere di Quinn, è volta ad aumentare la partecipazione collettiva all’evento e a favorire un autentico confronto fra l’ arte contemporanea e la tradizione culturale del territorio.

Mostra Tutte le anime della mummia al museo archeologico di Chianciano dal 20 giugno 2009 al 6 gennaio 2010

 Un centinaio di oggetti provenienti dalle maggiori collezioni egizie d’ Italia e la ricostruzione parziale di una delle sepolture faraoniche più grandi della Valle dei Re sono il cuore pulsante della mostra allestita a Chianciano (Siena): “Tutte le anime della mummia. La vita oltre la morte ai tempi di Sety I” è la mostra che sarà aperta al pubblico al Museo Civico Archeologico di Chianciano, dal 20 giugno 2009 al 6 gennaio 2010.

Lo scopo dell’esposizione è quello di illustrare il rituale funerario egiziano in età ramesside, mettendo a confronto lo straordinario contesto sepolcrale del faraone Sety I (Nuovo Regno: XIX dinastia, 1290-1279 a.C.), dal quale provengono una quarantina di statuette e un rilievo riuniti per la prima volta a Chianciano, con un ideale corredo funerario di privato della stessa epoca. Oltre al corpo e alla mummia, i raffinati oggetti esposti in mostra raccontano quali “elementi incorporei” costituiscono la persona, e cioè quante sono le “anime” di un egiziano, da proteggere con cura nella tomba perché il defunto abbia una vita eterna dopo la morte.

COSA VEDERE ALLA MOSTRA
Due eleganti vasi canopi in terracotta, uno etrusco e uno egiziano, ideali “case dell’ anima”, introducono alla prima sezione espositiva, dedicata a ciò che gli Egiziani valutano indispensabile alla vita oltre la morte. Ogni egiziano deve garantire immortalità agli “elementi” che lo costituiscono: corpo, cuore, ombra, nome, Ka, Ba e Akh. La mostra dedica a ognuno di questi “elementi” una sottosezione, ricca degli oggetti del corredo funerario che hanno la funzione magica di proteggerli.

Mostra L’ Egitto mai visto al Castello del Buoncosiglio dal 30 maggio all’ 8 novembre 2009, Trento

 Venerdì 15 maggio alle ore 12.00 presso la Biblioteca Trivulziana – Sala Weil Weiss del Castello Sforzesco di Milano, sarà presentata alla stampa nazionale la mostra “Egitto mai visto – Collezioni inedite dal Museo Egizio di Torino e dal Castello del Bonconsiglio di Trento”.

In anteprima mondiale, a oltre cento anni dalle scoperte, dal 30 maggio all’8 novembre 2009, l’esposizione “Egitto Mai Visto” permetterà di ammirare oltre 800 affascinanti ritrovamenti che fanno parte di due sorprendenti collezioni inedite, profondamente diverse tra loro, una proveniente dal Castello del Buonconsiglio e l’altra dal Museo Egizio. La più ricca e straordinaria raccolta, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l’istituzione museale più importante dopo quella del Cairo, si deve al grande archeologo Ernesto Schiaparelli, celebre in tutto il mondo per la sensazionale scoperta della tomba di Kha, l’architetto del faraone Amenofi III.

L’ ESPOSIZIONE
Grazie agli eccezionali materiali esposti, ai diari di scavo, alle lettere e alla documentazione fotografica, si potrà rivivere l’emozione delle ricerche, effettuate fra il 1908 e il 1920 a Gebelein e soprattutto ad Assiut, la mitica città dove, secondo la tradizione copta, si rifugiò la Sacra Famiglia nella fuga in Egitto.
Il visitatore anche attraverso ricostruzioni scenografiche di forte impatto, sarà condotto in un viaggio alla scoperta di questo capoluogo di provincia dell’Antico Egitto che per 4000 anni ha custodito i segreti della vita quotidiana e dell’Aldilà.
In mostra saranno proposti diversi sarcofagi a cassa stuccati e con iscrizioni variopinte che racconteranno la vita della classe media, di amministratori provinciali e di piccoli proprietari terrieri nella provincia del Medio Egitto fra il 2100-1900 a.C., fra il Primo Periodo Intermedio e il Medio Regno. I sarcofagi, alcuni dei quali ancora contenenti la mummia, saranno accompagnati da tutti gli elementi del corredo funerario che venivano deposti nelle tombe, vale a dire poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, vasellame, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali.