Royal Caribbean International e la nave da crociera più grande del mondo

 

Si chiama Oasis of the Seas e vanta già un notevole primato: è la nave da crociera più grande e innovativa del mondo. L’annuncio del suo trionfale ingresso nei nostri porti è stato dato da Royal Caribbean International, che ha riferito del suo arrivo nel Mediterraneo per la stagione europea 2014 per cui c’è ancora un pò di attesa. L’aspettativa però è grande. Gli ospiti del gigante dei mari non potranno che vivere una esperienza da sogno a bordo, con tutte le proposte più divertenti che si provano nel corso delle crociere Transatlantiche. 

Il Titanic e il violino dell’orchestra ritrovato

Il Titanic ad un secolo dall’affondamento restituisce ancora tesori. In effetti, non è stata proprio la nave a  riportare a galla il prezioso reperto, ma è comunque uno dei pezzi più rari e ricercati che a suo tempo si trovavano a bordo. Chi ha seguito almeno i film che raccontano del tragico naufragio o meglio ancora chi è appassionato della storia del transatlantico “inaffondabile”, sa che l’orchestra assunse un comportamento eroico. I componenti infatti non abbandonarono mai la nave per mettersi in salvo, anche perché sapevano che difficilmente avrebbero trovato spazio a bordo delle scialuppe, ma continuarono a suonare fino alla fine. Ebbene, è stata appurata finalmente dopo mesi di perizie accurate, l’autenticità di uno dei violini, che si pensava fosse andato perso appena dopo l’affondamento.

A Palermo arriva la portacontainer più grande del mondo

 

Si attendeva da ore e finalmente è arrivata. A Palermo ha fatto il suo ingresso al porto la “Emma Maersk”, una delle otto più grandi portacontainer esistenti, per la precisione la più estesa del globo attualmente e proprio in città sarà riparata. Deve, infatti, essere sottoposta d’urgenza ad alcuni lavori di riparazione e manutenzione e se ne occuperà lo stabilimento Fincantieri. Ci vorranno circa quattro mesi e per fortuna si tratta di un lavoro che permetterà a molti operai di poter svolgere a tempo pieno la propria attività e, quindi, di essere pagati bene. I sindacati commentano che si potrebbe fare di più e la costruzione di navi per intero porterebbe una boccata d’ossigeno all’economia locale, ma intanto si inizia da questo piccolo grande passo.

Costa Concordia, un anno dopo

 

Un anno dopo il naufragio della Costa Concordia, restano ancora troppi punti oscuri. Quella notte in cui la meravigliosa nave della Costa Crociere fu ferita a morte di fronte all’isola del Giglio non la dimenticherà nessuno, soprattutto coloro che erano a bordo della crociera e che ora vengono addirittura accusati dalla compagnia di aver reso difficili le operazioni di salvataggio, perché presi dal panico.

Costa Concordia: il turismo dell’orrore non finisce mai

Lo chiamano il turismo dell’orrore e, in effetti, non hanno torto. Si perché, sempre più spesso i media generano “mostri” e tanto più una tragedia crea notizia e maggiore è l’interesse che ne viene fuori. Questo avvicina moltissime persone al luogo di un evento. E’ quello che da mesi accade con Costa Concordia, che richiama moltissimi turisti che non hanno voluto rinunciare a fare una vacanza all’isola del Giglio per lasciarsi fotografare davanti al relitto in parte affondato. In questo modo, mentre si decide come portare il transatlantico lontano dalla zona, il flusso estivo di curiosi non si ferma.

Isola del Giglio: boom di turisti per vedere la Costa Concordia

Sono passati molti mesi ormai da quel tragico 13 gennaio, eppure il fenomeno non accenna a diminuire.  L’incidente della Costa Concordia ha impressionato e addolorato, ma anche incuriosito. Un disastro che ha causato morti e feriti a livello fisico e psicologico, ma chi non si trovava a bordo vuole saperne di più in un mondo fatto di reality e disgrazie che balzano agli onori della cronaca e catalizzano l’attenzione dei media per mesi. E’ stato così pure in questo caso? Di sicuro dopo settimane di richieste per raggiungere l‘Isola del Giglio, adesso che è giunta l’estate, la zona vive di un solido turismo che non conosce crisi.

La Costa Concordia continua a sprofondare nel mare

 

E’ sprofondata addirittura di quattro metri, da quando quella tragica notte del 13 gennaio scorso, la Costa Concordia, naufragò all’Isola del Giglio. Se a prua, appunto, ben poco resta ormai scoperto dal mare, a poppa è calata di due metri e questo significa che gli interventi per portarla via dalla riserva, devono essere piuttosto tempestivi per evitare che affondi del tutto. Lo confermerebbero  le indagini che sono state registrate dai sud dei  carabinieri di Genova. Per non parlare della parte centrale del relitto che si è attualmente avvicinata alla roccia sottostante di almeno 2 metri.

Taranto: nave perde carburante in mare

 

Sarà l’ennesimo anche se piccolo disastro ambientale e, questa volta, colpirà proprio l’Italia? E’ probabile viste le notizie che arrivano da Taranto dove una nave con bandiera di Panama avrebbe avuto un incidente con successiva apertura di una falla. Questo avrebbe provocato la fuoriuscita di alcune tonnellate di carburante sversate nel mare. A bordo si sarebbe quindi verificata una apertura e attualmente poco distante dal porto si sarebbe formata una chiazza di circa 800 metri quadrati. Mezzi della Capitaneria di porto hanno circoscritto la zona, mentre sono scattate le prime operazioni di bonifica. A quanto si apprende l’incidente sarebbe stato provocato da una falla che si è aperta a bordo dell’imbarcazione. In mare, in corrispondenza del terzo sporgente del porto, sono iniziate le operazioni di bonifica. Le ultime novità comunque non confermerebbero l’apertura sul natante. Il risultato è comunque un grave inquinamento ambientale che va circoscritto subito.

Costa Concordia: il bilancio dei morti sale a cinque

 

Una esperienza terribile che nessuno di noi, per fortuna osiamo dire, può capire, ma questo non vuol dire che non si può essere estremamente vicini con il cuore a quanti hanno vissuto la tragedia della Costa Concordia un paio di giorni fa. Il naufragio al largo dell’Isola del Giglio, al momento sembra essere frutto di una manovra azzardata e se questa notizia dovesse essere confermata la rabbia sarebbe ancora più grande. Intanto, non tutti potranno raccontare quello che è veramente successo, per alcuni il tempo si è fermato proprio su quel maledetto natante che sembrava essere segnato dalla sfortuna sin da quando all’inaugurazione la bottiglia di champagne non si ruppe e fu considerato un cattivo presagio. Questa lo ricordiamo è una pratica molto comune in mare, dove marinai e comandanti sono particolarmente superstiziosi. Fino a questa mattina erano in 3 i morti, due francesi e un peruviano membri dell’equipaggio. Ora sono in cinque.