In India San Valentino da cancellare?

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Siamo già pronti a festeggiare San Valentino, il 14 febbraio, ma in India sembra che questa festa cominci a dar fastidio, almeno ad un gruppo di estrema destra. Secondo chi ne fa parte, infatti, la giornata degli innamorati porterebbe ad un incontrollato aumento delle violenze sessuali e degli incidenti in generale. Nel frattempo, visto che nel Paese ultimamente si è registrata una escalation di stupri e maltrattamenti sul sesso femminile, due importanti  movimenti di difesa dei diritti umani, Human Rights Watch e Amnesty International hanno chiesto al Parlamento indiano di “modificare sostanzialmente o sostituire totalmente” il recente decreto legge sulla violenza contro le donne. Insomma, si profila un 2013 di grandi cambiamenti per il Paese e si spera in meglio in questo senso.

Tuttavia il gruppo Hindu in questione, sostiene che le nuove generazioni non hanno più rispetto per il credo locale e, anzi, cercano di vivere sempre di più all’occidentale. Si calcola, che negli ultimi tempi il consumo di profilattici sia aumentato considerevolmente raggiungendo livelli record soprattutto a Mumbai e nella città di Pune. Ecco perché secondo l’organizzazione bisogna intervenire al più presto. Per il 14 febbraio è prevista una massiccia distribuzione di volantini nelle scuole, nelle stazioni e nei mercati, per evitare che la ricorrenza porti con sé i suoi soliti e continui “effetti perversi”. 

D’altro canto l’emergenza stupri in loco esiste e non si può negare, tanto che il parlamento ha varato un decreto. La legge, però, non è andata bene a Human Rights Watch (Hrw) e Amnesty International che hanno chiesto al Parlamento di cambiarla radicalmente. Non risponderebbe, infatti, agli standard internazionali. Del resto, è necessario che siano inflitte pene esemplari dopo  il mortale stupro di un branco di una ragazza su un autobus a New Delhi il 16 dicembre scorso. Ancora però siamo lontani dal raggiungere quegli standard che riguardano gli altri Paesi nel mondo e intanto i pericoli per le donne indiane e non solo, sono costanti. Le disposizioni contenute all’interno sarebbero vaghe e discriminatorie  e si spera che a breve le cose possano cambiare.