Viaggio in Cina per tutta la famiglia: tre settimane nella Cina orientale

 Se avete assoluto bisogno di una vacanza ma siete indecisi sulla meta per via dei bambini, ecco un viaggio che fa per voi. Per i figli di qualsiasi età trovarsi a condividere l’ esperienza del viaggio con coetanei è sicuramente molto positivo, rende il viaggio più piacevole ai genitori e più stimolante ai figli. Anche per viaggi di lungo raggio, come questo in Cina. Occorre solo qualche precauzione in più e una attenzione particolare al programma di viaggio che sarà opportunamente adattato alle esigenze dei bambini.

IN CINA CON I BAMBINI
Vi proponiamo un viaggio di tre settimane che si sviluppa nella Cina orientale. Forse questo è uno dei pochi viaggi in cui è possibile usufruire senza grosse difficoltà di tutti i mezzi di trasporto esistenti: dalla bicicletta, all’ autobus cittadino, dal risciò al minibus, dal bus di linea pubblico, ai traghetti sui fiumi e dal treno all’ aereo. Quindi con una buona dose di calma e di pazienza partiamo alla scoperta di questo paese.

PROGRAMMA DI MASSIMA
Dall’ Italia a Pechino, dove arriviamo il giorno seguente e già nel pomeriggio siamo in Piazza Tian’anmen. A piedi ci dirigiamo verso la porta di Quianmen sulla Dazhalan Diaje, strada con negozi d’ ogni tipo e da qui sulla Liulichang dove vi sono interessanti negozietti d’ antiquariato. L’ indomani siamo al Mausoleo di Mao, la fila di gente può scoraggiare, ma scorre velocemente anche perché non consentono di restare a lungo. Da qui con dei taxi in circa mezz’ ora si arriva al Tempio dei Lama e al vicino Tempio di Confucio quindi al Palazzo d’ estate un complesso di diversi edifici dislocati in un grande giardino con lago.

Resort: in Polinesia un resort di lusso sull’ atollo di Marlon Brando

 Le autorità della Polinesia francese dicono che la catena alberghiera Pacific Beachcomber ha fatto un’ offerta che non si poteva rifiutare. Così sull’ atollo Tetiaroa che fece tanto innamorare Marlon Brando che alla fine se lo comprò, nascerà un resort di lusso: un hotel a cinque stelle attorniato da 45 ville. I lavori sono già iniziati. Il progetto immobiliare prevede anche la sistemazione di un lago interno e l’ allungamento di una pista d’ atterraggio. Come si chiamerà l’ hotel? ‘The Brando’, naturalmente.

LE PROTESTE DELLA POPOLAZIONE LOCALE
Sull’ atollo, praticamente disabitato, vive solo il figlio dell’ interprete del ‘Padrino’, Teihotu Brando, con la sua famiglia. E’ lui che ha affittato una parte dell’ atollo alla società alberghiera. Di fronte alle proteste dei pescatori e degli ambientalisti, ferocemente contrari al progetto, il presidente della Polinesia francese, Oscar Temaru, ha parlato del ‘The Brando’ come di una “vetrina sul piano mondiale” per il territorio d’ oltremare francese, e ha snocciolato le cifre dell’ investimento: verranno spesi 100 milioni di euro, 150 persone del posto lavoreranno nel cantiere, 100 saranno assunte per la gestione dell’ hotel. In tempi di crisi sono numeri da non buttar via, è il messaggio di Temaru, che comunque rassicura: i lavori saranno realizzati “con tutte le autorizzazioni e precauzioni possibili“.

Viaggio in Venezuela: itinerario naturalistico in Sud America in un percorso d’ acqua

 Questo viaggio naturalistico in Venezuela si può meglio definire “un meraviglioso viaggio d’ acqua”, tra i fiumi come l’ Orinoco, le cascate piccole e grandi tra i sentieri della Gran Sabana, i tre giorni di navigazione per arrivare al Salto Angel, la cascata più grande del mondo, ancora cascate nella meravigliosa laguna di Canaima e infine il paradiso caraibico dell’ arcipelago Los Roques.

QUANDO ANDARE IN VENEZUELA
Il periodo delle piogge che coincide alla nostra estate è il momento migliore per visitare le sue bellezze naturalistiche e per vedere fiumi e le cascate con la portata più spettacolare. Il viaggio si svolge nelle prime due settimane tra il Delta dell’ Orinoco, la Gran Sabana e il Parque Nacional Canaima con il Salto Angel, nella regione della Guayana che occupa l’ intera parte sud-orientale del paese: sono 2 settimane intense, con voli interni, spostamenti in jeep e camminate per raggiungere le cascate, navigazione sui fiumi e notti in amaca, per una vera immersione nella natura.
Il viaggio si completa con la terza settimana a Los Roques, arcipelago non ancora investito dal turismo di massa e dai grandi complessi alberghieri, con l’ isola di Gran Roque che ospita numerose e piccole posadas mentre le altre isole sono deserte o quasi, con poca vegetazione e spiagge bianchissime che si potranno raggiungere con le barche. La tragedia di Settembre 2006 non pare neanche verosimile a chi ha visto questo luogo, così come le ‘presenza massiccia’ di italiani fa sorridere, perchè si può parlare di un centinaio di persone o poco più, sparsi durante la giornata sull’ intero arcipelago.

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