Guida di Viaggio all’isola di Salina:natura incontaminata e una storia complessa alle spalle!

 L’isola di Salina si estende per una superficie di 26,8Kmq., ed è seconda solo a Lipari. Anch’essa di natura vulcanica, è costituita dalle vette dei due monti più alti delle Eolie “Fossa delle Felci” e “Fossa dei Porri”, vulcani ormai spenti da tempo; da qui il suo antico nome Didyme, che significa Gemelli.

C’è anche un’altra particolarità di Salina ed è politica: Lipari è il comune di tutte le isole Eolie ad eccezione di Salina che ha ben tre comuni: Santa marina Salina, Malfa e Leni. A Salina ci sono circa 4.000 abitanti e ci sono tutti i servizi, dalla Guardia Medica alle banche, Bancomat, negozi, piccoli supermercati, noleggi di auto, moto e barche ed altro.

L’economia di Salina è legata sia al turismo, che alla pesca ed all’agricoltura; qui infatti si ricavano il pregiato “Malvasia delle Lipari”, uno dei vini DOC più ricercati e i capperi.

Guida di Viaggio a Filicudi:il cuore selvaggio delle Isole Eolie

 L’Isola di Filicudi fa parte dell’Arcipelago delle Eolie ed è amministrata dal comune di Lipari.
Di origine vulcanica, è, insieme all’Isola di Alicudi, la più occidentale di tutto l’arcipelago.
I centri abitati di Filicudi sono tre: Filicudi Porto, Valdichiesa e Pecorini a Mare, uniti tra loro da una pittoresca strada.
Di antica origine e i primi insediamenti di Filicudi risalgono al periodo del Neolitico.
L’economia dell’isola è legata in particolare al turismo ed alla coltivazione di capperi e fichi, che sono gli ingredienti base della cucina locale.
L’Isola di Filicudi è posta sotto la tutela dell’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

La primavera arriva presto a Filicudi ed è un’esplosione di fiori dai mille colori.
E’ bello, in questa stagione, percorrere i tanti antichi sentieri che la attraversano.Sentieri e terrazzamenti, realizzati nel corso dei secoli, sono un meraviglioso ed imponente esempio del lavoro umano. Ancora oggi Filicudi è sentita come isola remota, anche dagli abitanti di Lipari. In effetti ciò che la fa sentire lontana, non è tanto la distanza ma qualcosa di più profondo: è una distanza nel tempo, nel modo di essere dell’isola e della sua gente, è lontananza dal mondo comune.
Filicudi non è solo mare o vacanza estiva, chi vuol veramente sentire e godere della sua peculiarità deve visitarne con calma l’interno, soprattutto nel periodo dell’anno che va da aprile a giugno e da settembre a novembre.

Il porto è sul lato nord dell’isola, c’è il molo dove arrivano nave ed aliscafi, i principali servizi come negozi, Bancomat, noleggio barche, motorini e mezzi e da lì si va verso le sue frazioni, in alto Val di Chiesa e Canale e sul mare, ma dall’altro lato della punta della Punta di Capo Graziano dove c’è il Villaggio Preistorico, c’è Pecorini, con il piccolo molo, le poche case, la spiaggetta con i gozzi dei pescatori.

Guida di Viaggio a Scopello: un luogo suggestivo e pittoresco, difficile da scordare!

 Centro agricolo e di soggiorno in provincia di Vercelli, Scopello è situato 659 metri sopra il livello del mare, sulla riva sinistra della Sesia, è il punto di accesso (tramite seggiovia o lungo la strada) all’Alpe di Mera (m. 1517) e conta 459 abitanti. La sua economia, oltre che sul turismo, è basata sulla presenza di acque ferruginose e di cave di ardesia. Nel XVIII secolo, all’epoca di Carlo Emanale III, venne aperto qui il primo stabilimento in Italia per la lavorazione dei metalli pregiati, di cui sussiste la ciminiera alta 15 metri. Le fonderie utilizzavano i minerali provenienti da Alagna.

Scopello è forse il luogo più suggestivo e pittoresco dell’intero golfo di Castellammare. E’ un piccolo borgo sorto verso la fine del settecento attorno al baglio, sul sito di un precedente casale arabo. In basso, nella stupenda cala limitata dai faraglioni e protetta da vecchie torri di avvistamento, si trova la tonnara, conosciuta da tempo immemorabile (è citata in documenti del 1200) ed attiva fino a pochi anni addietro, con il baglio, gli edifici e i magazzini.

Vi si giunge da Castellammare percorrendo la statale 187 per Trapani, imboccando la deviazione al Km 32.4, passando davanti alla baia di Guidaloca sulla quale si erge una torre cilindrica cinquecentesca. Il nome Scopello deriverebbe dal greco “scopelos” (scoglio), dal latino “scopellum” (scoglio) e dall’arabo “iscubul iactus” (scoglio alto).

Abitata sin dalla preistoria (reperti rinvenuti nelle grotte dell’entroterra documentano la presenza umana a partire dal Paleolitico), la zona era conosciuta da tempi antichissimi per l’abbondanza dei tonni che si pescavano nel suo mare, tanto da essere chiamata dai greci “Cetaria” cioè “terra dei tonni”.

Gli Arabi vi fondarono un casale abitato da pescatori e pastori e, nel 1235, Federico II di Svevia, dopo averlo annesso con tutto il feudo alla città di Monte San Giuliano, ne concesse la proprietà ad un gruppo di coloni Piacentini che, però, lo abbandonarono presto a causa delle continue incursioni piratesche. In quei secoli, infatti, i pirati che infestavano il basso Mediterraneo, usavano la baia di Scopello come base per le loro scorrerie: ormeggiando le navi a ridosso dei faraglioni risultavano praticamente invisibili dal largo.
A Scopello è facile affittare ville ed appartamenti

A Uppsala, alla scoperta dei Vichinghi

 Popolo di navigatori e di conquistatori, i Vichinghi hanno sempre attirato l’immaginario delle persone. Ed ora la Svezia propone un itinerario non a caso nell’area di Uppsala, pochi chilometri a nord di Stoccolma, per conoscere i luoghi e le testimonianze ancora vive di questo popolo che in quell’area visse per poco meno di tre secoli, fino al 1050 d.C., e dei suoi antenati. Una possibilità per chi viaggia in quel territorio di vedere ancora molte tracce, spesso minime e appena percettibili, a volte invece molto esplicite, come i cumuli di pietre runiche accanto al Duomo: ma, appena fuori dal centro di Uppsala, si trova la città vecchia Gamla Uppsala: molto note sono le cosiddette “alture dei re”, del VI-VII secolo, che, secondo la mitologia e la tradizione popolare, coprono le spoglie degli antichi re, e i cimiteri con diverse centinaia di sepolture di origine vichinga.

Guida di Viaggio a Cefalù:la perla del Mediterraneo!

 Cefalù è un comune italiano di 13.771 abitanti della provincia di Palermo in Sicilia.
Cefalù viene citata per la prima volta dallo studioso Diodoro Siculo nel 396 a.C. ma la città si distingue per la sua impronta tipicamente medievale.

Punti d’interesse:

Partendo da piazza Garibaldi e proseguendo per corso Ruggero fino alla splendida piazza del Duomo già si comincia a gustare l’atmosfera splendidamente intatta di questa perla del mediterraneo.

Costruita su un promontorio dominato da una rupe a strapiombo la città ha conservato il suo aspetto antico, intorno alla cattedrale.
Quest’ultima venne commissionata nel 1131 da Ruggero II, la Basilica è a tre navate divise da alte colonne, con capitelli figurati, che sostengono archi acuti a doppia ghiera; nella navata destra, si trova un romanico fonte battesimale, mentre nell’abside centrale, brillanti mosaici del XII secolo rispecchiano la luce del sole siciliano; le vetrate delle monofore sono di Michele Canzoneri; le arcate e le pareti delle tre navate, hanno subito nel corso dei secoli, vari rimaneggiamenti.

Annesso al Duomo si trova un chiostro del XII secolo, distrutto da un incendio durante il 1500; nella piazza del Duomo si alternano alcuni palazzi in stile barocco quali il Seminario, il Palazzo Vescovile, il Palazzo Piraino e il Palazzo Maria. Lasciando la piazza del Duomo e percorrendo corso Ruggero si giunge a via Carlo Ortolano di Bordonaro che costituisce l’asse di collegamento tra le due antiche porte “Giudecca” e di “Mare”; lungo via Vittorio Emanuele, si incontrano la normanna chiesa di San Giorgio e un lavatoio medievale.

Degno di interesse è il Museo Mandralisca, fatto costruire da Enrico Piraino, barone di Mandralisca, che collezionò marmi antichi, monete, pitture e conchiglie; tra le opere del museo possiamo annoverare il famoso Ritratto d’Ignoto attribuito ad Antonello da Messina, un dipinto ad olio del 1465.

Alla BIT 2011 polemiche sulla odiata tassa di soggiorno


 Crisi o meno, al periodo di vacanza non si rinuncia. Sia l’offerta che la domanda stanno prendendo misure adeguate e, dopo un paio d’anni di disorientamento, con strumenti diversi e proposte diverse, si reincontrano per parlare di viaggi. Non ne è esente l’edizione 2011 della Borsa Internazionale del Turismo: si riparte dalle due sicurezze sul mercato, i viaggi di nozze e le crociere, due segmenti dell’offerta che non hanno sofferto cali, anzi, hanno avuto crescite quasi esponenziali, grazie al modificato approccio al mercato.

Liste nozze nelle agenzie viaggio
Liste di nozze nelle agenzie di viaggio i primi; proposte cumulative per famiglie e itinerari in bassa stagione i secondi. Fuori da questi due poli tutto indica come la maggioranza dei turisti abbia accorciato il proprio raggio d’azione, passando da destinazioni esotiche a località sempre di mare ma più vicine, o puntando a conoscere più da vicino l’Italia ed il suo territorio; il tutto mantenendo peraltro inalterato il budget per la vacanza, o riducendo in parte il periodo di permanenza.

Guida di Viaggio a Lipari:il cuore pulsante delle Isole Eolie

 Lipari,con poco più di 37 Km di superficie, non solo è la più grande delle Isole Eolie, ma ne è anche il suo cuore pulsante.
L’isola offre una vacanza-avventura in un mondo che non ha tempo, alla scoperta di grotte, spiagge, insenature e meravigliosi faraglioni.
Le zone dove è possibile approdare, Marina Corta e Sottomonastero, sono posti ai due lati della rocca della città.
Sull’isola è presente, considerato dagli studiosi ancora attivo, un importante vulcano, il Monte Pilato, posto verso la zona costiera.
Lipari è composta da molte abitazioni, concentrate maggiormente intorno alle cinque vie più grandi:
corso Vittorio Emanuele, via Garibaldi, via Maurolico, via Umberto e via XXIV Maggio, dove troviamo, bar, ristorantini, alloggi e negozi che offrono le varie specialità dell’isola.
La sua lunghezza massima è 9,5 Km. Dista circa 42 miglia marine dalla costa siciliana. L’isola, montuosa e frastagliata, raggiunge la massima altitudine con il monte Chirica (602 m), seguito dal monte S.Angelo (594 m). La sua cittadina si estende ai piedi della imponente rocca del Castello, l’unica acropoli greca, e lungo le insenature, a Nord e a Sud, di Marina Corta e di Marina Lunga. In queste due frazioni hanno luogo gli approdi per gli aliscafi e per le navi.
L’isola conta circa 12.000 abitanti e popolano le frazioni dell’isola: Canneto, Acquacalda, Quattropani e Pianoconte. Ad eccezione di Salina tutte le altre isole dell’Arcipelago dipendono amministrativamente da Lipari.

Guida di viaggio a Panarea: l’isola dei singles!

 Panarea, anticamente chiamata Euonymos, testualmente “quella che sta a sinistra”, ovvero alla sinistra dei naviganti che da Lipari si dirigevano in Sicilia. Panarea è l’isola più piccola dell’Arcipelago delle Eolie, con una superficie di soli 3400 Kmq e dista da Lipari 11,5 miglia.
La sua formazione avvenne moltissimo tempo fa a causa di una violenta eruzione vulcanica sottomarina, poi il tempo e l’azione del mare cominciarono a delinearne le bellissime e particolari coste.
Grazie ad alcune baie di suggestiva bellezza, l’isola è una delle più esclusive e alla moda della sua zona, vari personaggi famosi, infatti, non rinunciano a passarvi emozionanti e rilassanti vacanze.
La zona abitata è divisa in tre comuni:
San Pietro, Ditella e Drauto, concentrati in questi luoghi, troviamo negozi di gran gusto e una ricca scelta culinaria che attira numerosi turisti curisi.
Un gioiello, Panarea, piccolo ma notevolmente prezioso.

Quella che esiste oggi e’ solo una piccola parte di quella che anticamente esisteva, in quanto una parte di essa è sprofondata in seguito ad un’eruzione vulcanica, che ha formato una serie di isolotti ( Basiluzzo, Dattilo, Bottaro, Lisca bianca, Lisca nera, i Panarelli e le Formiche ) staccati tra di loro, ma uniti sotto la profondità del mare…..ed è insieme ad essi che Panarea forma un piccolo arcipelago situato su un unico basamento sottomarino.
Indagini svolte sulle porzioni sommerse hanno permesso di ricostruire forma ed estensione di Panarea: l’intero edificio, a forma di cono, si innalzava a 1300m circa al di sopra del mare ed occupava un’area totale di circa 460 Kmq.

L’isola nel periodo invernale conta poco più di 300 abitanti, ma d’estate sono presenti tutti i servizi, dalla guardia Medica al Bancomat, negozi, bar, ristoranti, una discoteca che è fra le più famose del Mediterraneo.

E’ diventata ormai l’isola dei singles, moltissimi ragazzi e ragazze d’estate vanno a Panarea per conoscere nuovi amici ed a quanto sembra ci riescono . .
E’ possibile affittare ville ed appartamenti in tutte le isole Eolie.

L’isola ha poche spiagge raggiungibili a piedi, fra cui una delle poche spiagge di sabbia di tutte le Eolie, ma ci sono tantissime spiagge da mt. 3 in su sui diversi isolotti, è possibile farsi accompagnare da una barca, farsi lasciare e poi farsi venire a riprendere.

Guida di Viaggio a Pamplona: una città dinamica che non rinuncia alla sua storia ma è aperta al futuro

 Pamplona (in castigliano, Iruña in basco) è una città (194.894 abitanti nel 2007) della Spagna, capoluogo della comunità autonoma della Navarra.
Situata a 407 km a nord-est di Madrid, lungo la strada per Compostela.
La città di Pamplona-Iruna si trova sulle rive del fiume Arga, ai piedi dei Pirenei Occidentali, non lontano dal confine francese. Costituita da un’interessante centro storico, la città (200.000 abitanti) gode di un clima influenzato dalla vicinanza dei Pirenei e da quella (relativa) dell’Atlantico, ed ha estati calde e inverni freddi e piovosi. Il momento migliore per visitarla è a luglio, quando la città ospita il celebre “encierro”, la corsa sfrenata dei tori nelle vie cittadine, che ha reso famosa Pamplona in tutto il mondo. La città è il capoluogo della regione della Navarra, di cui è il principale centro amministrativo, industriale, religioso e turistico. La moneta è l’Euro, che si divide in centesimi, e come tutta la Navarra, Pamplona non è eccessivamente cara per noi italiani. Si parla lo spagnolo.

Il secolo XX è quello della espansione. La crescita non è stata solo urbana ed economica ma anche tecnologica, culturale e politica. Difatti, Pamplona oltre a divenire famosa per la sua Fiesta lo è anche per la qualità della vita.

La crescita demografica ha accelerato anche altri processi già in via di sviluppo. Le prime ikostolas (scuole di lingua basca), risalgono agli anni ’60. Sono state realizzate in quel periodo importanti Università come la “Universidad de Navarra” (1960) della Opus Dei e più tardi la “Universidad Publica de Navarra” (1987).

Oggi Pamplona è una bella città, piena di tradizioni e colta, che non rinuncia alla sua storia e non le fa paura il futuro. Pamplona è entrata nel Terzo Millennio sviluppando al massimo le proprie conoscenze e il suo dinamismo. Ha un piano di comunicazione ben organizzato, una qualità gastronomica e ricezione turistica di alta qualità.

La storia ha fatto di Pamplona un cocktail di culture; oggi convivono e si intersecano fra di loro due culture principali emergenti, rappresentate da due lingue vive: l’Euskera e il Castellano

Punti d’interesse:
Vi consiglio di visitare la Cattedrale di Pamplona recentemente restaurata di stile gotico con la facciata neoclassica, è considerata uno degli edifici religiosi più importanti della Spagna.

Il famoso Museo de Navarra dove sono presenti famose opere d’arte e archeologia della storia di Navarra. La collezione di mosaici romani, pitture gotiche e barocche ed un famoso ritratto del maestro Goya.

Guida di Viaggio ad Ajaccio: la splendida città di Napoleone

 Nel bene o nel male il capoluogo della Corsica, Ajaccio è la città di Napoleone, il grande imperatore francese che segnò la storia mondiale al passaggio tra il ‘700 e l’800.
La figura così importante di Napoleone ha sempre costituito una dicotomia nell’animo dei cittadini di Ajaccio: amore e risentimento sono stati equamente distribuiti nei meandri della storia, ma oggi forse prevale un sentimento di appartenenza probabilmente anche favorito dai vantaggi di essere la città natale di un personaggio storico così importante. Ma a parte ciò una vacanza ad Ajaccio già vale per la magnifica scenografia della sua baia, profonda quasi come un fiordo tra i promontori de la Parata e di Castagna, e con la città murata genovese che rimane circondata dal Borgo, e che accoglie con una vista magnifica coloro che arrivano via mare utilizzando un traghetto od una imbarcazione privata.

I collegamenti di Ajaccio (dal greco Agation: buon porto) sono garantiti dalla presenza dell’aeroporto internazionale di Campo dell’Oro, situato sul lato orientale del golfo di Ajaccio, appena a nord della foce del fiume Gravona. Ajaccio possiede anche un importante porto turistico e commerciale. Ci sono collegamenti con traghetti con i porto di Marsiglia, Nizza e Toulon per quanto riguarda le destinazioni Francesi, mentre i collegamenti con l’Italia comprendono corse su Genova e Porto Torres, con un incremento durante la stagione estiva che vede l’aggiunta del porto di Savona.
In alternativa, soluzione se vogliamo ancora più rapida, si può traghettare su Bastia, e da qui prendere la strada N 193 che s’addentra per 68 km all’interno della Corsica, dapprima in direzione di Corte, e poi dopo altri 84 km fino a raggiungere Ajaccio sulla costa ovest della Corsica.

Il clima di Ajaccio, particolarmente mite, si adatta per trascorrere vacanze durante la stagione estiva, che in considerazione del regime pluviometrico può essere definita dal periodo compreso tra fine maggio e fine settembre. Le calde giornate sono mitigate dai regimi di brezza, e le temperature del mare invitano ai bagni tra metà luglio e la prima dedica di settembre quando i valori raggiungono stabilmente il valore di 24 °C. In inverno le massime si mantengono in genere tra i 12-14 °C ed Ajaccio è quindi anche un ottima stazione climatica, mentre le piogge più abbondanti si concentrano tra ottobre e dicembre, con picco nel mese di novembre, quando sono da aspettarsi almeno 13 giorni di pioggia.

Ajaccio una città dove fare e vedere tante cose.
Il nucleo del centro storico detiene il maggior interesse turistico: un gruppo di antiche vie si distendono a nord e verso sud di Place Foch, che si apre fuori verso il mare dal porto e dalla marina.
Nelle vicinanze si trova place de Gaulle che forma il centro città ed è il punto nevralgico della circolazione stradale e della viabilità, grazie alla direttrice di cours Napoléon, che si estende parallela al mare per quasi 2 km a nord-est. Ad ovest di place de Gaulle si apre la parte moderna della città di fronte alla spiaggia, che sovrasta, nella sua estremità orientale, la Cittadelle.