Isola d’Elba, un mare tutto da scoprire

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Ha la forma di un pesce che si allontana dal continente e il colore, il profumo e il destino segnato dal mare: l’isola d’Elba è circondata dall’acqua del Tirreno che cambia tonalità quasi metro dopo metro, scogliera dopo scogliera, e racchiude al proprio interno granito e pietra, ferro e calcio, rocce, boscaglie, pinete e limonaie. Il suo favoloso paesaggio ha incantato condottieri, artisti, viaggiatori e popoli interi: i greci, gli etruschi, i romani, i longobardi, gli spagnoli che a turno si sono insediati sull’isola, hanno fondato colonie, costruito borghi e necropoli e hanno dedicato templi agli dèi sulle colline boscose dell’interno.
L’isola toscana è anche uno straordinario laboratorio di minerali cristallizzati, che hanno condizionato la struttura e la forma delle spiagge, come dimostra la sabbia grigia e luccicante per i frammenti di mica della spiaggia di Fetovaia, a nord, o l’acqua tinta dal rosso ruggine dell’ematite di Rio Marina, a est dell’isola.
Lungo il periplo dell’Elba, che si può effettuare anche in poche ore, si possono trovare paesaggi sempre diversi: lidi di sabbia, di roccia e di ciottoli; cale e baie lambite dal mare verde scuro e profondo a ponente, dove la risacca batte su gradoni di granito che scendono dalle pendici del monte Capanne, e dall’acqua più chiara e trasparente a levante, dove le spiagge sono ricoperte di ciottoli bianchi e luminosi.

Da Portoferraio all’Enfola
Il viaggio alla scoperta della variegata e sorprendente costa dell’isola parte da Portoferraio, che sorge su un’ampia e meravigliosa baia, il porto più attivo e il luogo di partenza e di arrivo dei traghetti da Piombino. Si percorre la provinciale litoranea, che procede quasi sempre accanto al mare, ma l’ideale è salire a bordo di una delle tante imbarcazioni prese a noleggio a Portoferraio e navigare verso occidente. Appena usciti dal porto, accanto alla mole della splendida fortezza spagnola e a ridosso di capo Bianco, si scorge la lucentezza della spiaggia delle Ghiaie, ricoperta di pietre e punteggiata dai garofani fucsia delle rupi, che si raggiunge anche a piedi subito dopo essere scesi dal traghetto. Una leggenda racconta che qui si sarebbero fermati gli Argonauti, i mitici eroi greci che Giasone condusse alla ricerca del vello d’oro.
La navigazione prosegue tra strette spiagge e pareti a picco sul mare che si alternano fino al promontorio dell’Enfola, un istmo lungo cento metri e largo solo una trentina, dove si trovano le rovine di un’antica tonnara. Qui, da una parte il vento di levante è forte e agita il mare mentre dall’altra permette agli appassionati di immersioni subacquee di fare bellissime escursioni.

Marciana Marina
Dopo aver attraversato una serie di baie e cale, più o meno profonde, – le più belle e intime sono cala di Sansone, ideale per fermarsi a prendere il sole e a rilassarsi e lo scoglio di Paolina, amato dai nudisti, – si arriva nel delizioso porticciolo di Marciana Marina, borgo di impronta ligure, dominato da una torre di avvistamento usata per segnalare l’arrivo dei pirati e corsari.

Da Capo Sant’Andrea a Pomonte
Superato il porto e la baia della Caletta, che sembra uno smeraldo incastonato nella roccia, la navigazione – così come la strada che delimita la costa elbana – è più difficile: il versante di ponente dell’isola, infatti, è costituito da maestosi graniti e immensi massi che affiorano dal terreno. Sulla costa, improvvisamente, appare capo Sant’Andrea, isola nell’isola per il felice connubio tra mare e montagna, con i suoi spettacolari scogli granitici dalle forme bizzarre e il sentiero quasi a pelo del mare che dalla spiaggia sabbiosa raggiunge la punta del Cotoncello. Doppiato il capo di Punta Nera, si raggiungono Chiessi e Pomonte che offrono a pochi metri di profondità relitti più o meno integri, testimoni di un versante complicato per i naviganti e con pochi approdi. Eppure i fondali sono incontaminati, uno spettacolo, soprattutto per i coralli che abbondano ovunque. Su questo versante dell’isola la vegetazione si spinge quasi fino all’acqua creando scorci meravigliosi, anche per chi viaggia sulla provinciale disegnata a metà costa della collina, e ammira il paesaggio dall’alto.

Da Fetovaia alla penisola di Capoliveri
Proseguendo l’itinerario si arriva alla spiaggia più bella ed esclusiva dell’isola: Fetovaia con la sua insenatura profonda, quasi un fiordo, e il suo arenile luccicante, racchiuso da una stretta e verdissima penisola. Prima di giungere a Marina di Campo, borgo da visitare con calma e su cui veglia una grande torre di guardia, si passa accanto a Steccheto e alle sue singolari piscine naturali, create dall’erosione del mare e del vento. Qui la costa è frastagliata e lascia intravedere piccoli specchi d’acqua, ampie baie e golfi profondi e spaziosi, come quelli di Lacona e Stella, interrotti da grandi spiagge e deliziose dune ricoperte di vegetazione.
Più piccole sono invece le spiagge che si trovano sulla costa dei Gabbiani, navigando verso sud lungo la penisola di Capoliveri: Zuccale, lambita da un’acqua limpidissima; Innamorata, sabbiosa e raggiungibile facilmente dalla strada; Morcone e Pareti e le piccole isole Gemini, raggiungibili a nuoto, paradiso di gabbiani e cormorani. Non lontano si scorge capo Calamita, che con la costa dei Gabbiani offre le più belle immersioni dell’Elba.

Da Piombino a cala Mandriola
Superata punta dei Ripalti, l’estremo sud dell’isola, si entra nelle acque del canale di Piombino tra spiaggette ricoperte di pini fino al porticciolo di Porto Azzurro, secondo centro elbano, dominato da una fortezza. Il viaggio termina dopo aver navigato sulla costa est, quella mineraria. Qui si trovano Ortano con il suo isolotto, la splendida Rio Marina con la torre a protezione, capo Pero e Cavo; poi si doppia capo della Vita e si scende di nuovo verso il golfo di Portoferraio, passando per il promontorio nordorientale, semideserto e ricco di vegetazione e di rocce granitiche. Per un bagno tranquillo si può scegliere tra cala Mandriola, quella del Pisciatoio, punta delle Casette, così chiamate dai pescatori che la usavano come punto di riferimento perché le rocce argillose assomigliano a casse squadrate, e la spiaggia sabbiosa di Nisportino.

150 chilometri di coste da scoprire
In piena estate le spiagge dell’Elba sono molto affollate, come su ogni isola di grande fascino e di interesse turistico, ed è per questo che chi può fare una piccola vacanza fuori stagione ha la possibilità di scegliere il lido migliore tra quasi 150 chilometri di costa, sempre bella e sempre diversa, tutta da scoprire.