
Lo chiamano il turismo dell’orrore e, in effetti, non hanno torto. Si perché, sempre più spesso i media generano “mostri” e tanto più una tragedia crea notizia e maggiore è l’interesse che ne viene fuori. Questo avvicina moltissime persone al luogo di un evento. E’ quello che da mesi accade con Costa Concordia, che richiama moltissimi turisti che non hanno voluto rinunciare a fare una vacanza all’isola del Giglio per lasciarsi fotografare davanti al relitto in parte affondato. In questo modo, mentre si decide come portare il transatlantico lontano dalla zona, il flusso estivo di curiosi non si ferma.