
Al momento la priorità è trovare le 70 persone che mancano all’appello e che potrebbero essersi allontanate dalle nave e capire i motivi che hanno portato Costa Concordia a urtare uno scoglio e a finire fuori dalle comuni rotte utilizzate dai giganti del mare di questo tipo. Tuttavia, c’è un problema molto insidioso che ora dopo ora si fa strada e che condannerebbe a morte forse per sempre le acque splendide dell’Isola del Giglio dove si trova il “palazzo galleggiante” ormai ripiegato su un fianco: il disastro ambientale. Si perchè nulla esclude fino a controlli ultimati che il carburante possa riversarsi in mare, causando un altro disastro dopo la tragedia di questa notte che ha causato la morte di 2 francesi e 1 peruviano e una quarantina di feriti, alcuni anche gravi.
